IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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03 gennaio 2014

Sardegna: Cagliari - Olbia (286 km... in corriera!)

L'alba dal terrazzo di casa Ravasio...
Colazione civile...
Sulla corriera da Cagliari ad Olbia...
Siamo a terra!
Dopo due settimane di vita all'aria aperta torniamo in città: guardiamo l'alba che illumina il centro storico dal balcone panoramico, gustiamo la prima colazione coi piedi sotto al tavolo e quando scendiamo al porto assaporiamo il discreto odore di idrocarburi di un giorno feriale durante le feste.
Io accuso un persistente e fastidioso mal di testa per un paio d'ore, che subito scompare quando appare il primo degli amici di kayak che viene a salutarci: potenza della buona compagnia!
Luca Basciu ci introduce agli altri, Stefano Astero ed Enrico Bogliolo, "l'ammiraglio" appassionato di kayak e di storia che ci guida con passo sicuro tra i vicoli del quartiere vecchio che si snoda intorno al castello.
Tra un caffè sulla terrazza assolata, una passeggiata fuori le mura ed un pranzo in un localino davvero incantevole (dove mangiamo in maniera superlativa!) incontriamo anche il mitico trio di ragazze canoiste iperattive, Simona, Grazia e Claudia, sempre pimpanti ed allegre come le ricordavo anni fa...
Questo viaggio invernale valeva la pena anche solo per l'incontro tanto piacevole con amici vecchi e nuovi!!!
Ci tengono tutti compagnia (e ci ricoprono di regali graditissimi!) fino alla partenza del nostro autobus per Olbia: 5 ore di curve e fermate straordinarie nell'interno dell'isola, un po' al sole, un po' sotto l'acqua, un po' nel buio della notte autostradale.
Qualche minuto di tensione precede l'incontro con la nostra auto: non sappiamo mai se dopo tanti giorni di solitudine abbia voglia di ripartire... all'Eubea non ne voleva sapere di riportarci a casa ed abbiamo dovuto sostituire la batteria, oggi invece sembra contenta di rivederci e si accende subito, felice di riprendere la strada verso casa... pensa lei: invece, dobbiamo riscendere a Cagliari per recuperare i kayak e poi risalire ad Olbia per prendere il traghetto diretto a Genova.
Insomna, ancora un giorno in Sardegna, su e giù per l'isola, a spazzare in un soffio i chilometri che abbiamo così lentamente e faticosamente percorso in kayak nei 13 giorni precedenti... motori e pagaie son davvero tanto diversi!

02 gennaio 2014

Sardegna: Cala Sinzias - Villasimius (22 km)

L'alba a Cala Sinzias...
I kayak sono ancora appisolati...
Mauro e sullo sfondo il bel faro dell'Isola dei Cavoli...
Il primo vento davvero freddo ci coglie a Capo Carbonara...
Francesco Ravasio ci raggiunge per portarci a Cagliari in auto...
Oggi è stato il nostro ultimo giorno di navigazione: il vento ci ha bloccati a Villasimius.
Le previsioni lo davano da Ovest forza 4, con raffiche a 6, in aumento per domani... non saremmo comunque riusciti a coprire gli ultimi chilometri fino a Cagliari entro l'ora di pranzo del 3 gennaio, in tempo utile per prendere l'autobus per Olbia.
Abbiamo accettato volentieri la proposta di Francesco Ravasio:  è venuto a prenderci in auto, noi ed i kayak, e ci ha ospitato per la cena e per la notte.
Di vento contrario non ne avevamo più tanta voglia, specie dopo i 15 chilometri di stamattina pagaiati con lentezza e con fatica: le folate giocavano intorno ai capi con impertinente imprevedibilità, quasi a volerci far cambiare rotta per puntare sulla vicina Isole di Serpentara.
Raggiungere la caletta ridossata di Capo Carbonara non è stato facile ed una volta scesi a terra i morsi del vento gelido non hanno tardato a farsi sentire.
L'ultimo pranzo di fronte al bel faro a fasce bianche e nere orizzontali dell'Isola dei Cavoli è stato molto breve.
Oltrepassare il capo, invece, è stato velocissimo, con la 'lavatrice' che faceva saltellare i kayak di qua e di la...
L'ingresso in porto è stato salutato da un piccolo peschereccio che usciva a ritirare le reti e da qualche kite-surf che si divertiva nel vento.
Nella concitazione dell'incontro con Francesco ci è sfuggito di attivare Spot per segnalare la posizione dell'ultimo sbarco.
Domattina non vedremo l'alba in riva al mare ma non mancheranno nuove emozioni...

01 gennaio 2014

Sardegna: Muravera - Cala Sinzias (32 k)

Il campo più caldo a Muravera
Le mie amata piante grasse: Opuntia stenopetala!
Una caletta meravigliosa a Capo Ferrato...
Area pic-nic tutta per noi!
Speravamo di accamparci lì sotto, invece...
Il primo dell'anno ci trattiamo proprio bene: passiamo da un'area attrezzata per i camper, con tanto di tavoli in pietra, zona griglia, bagni pubblici, cestini per l'immondizia e punto ristoro (tutto però in completo stato di abbandono!) ad un caratteristico chiosco da spiaggia con una grande tettoia di legno... lo abbiamo adocchiato dal mare ad un paio di chilometri di distanza e speravamo proprio di trascorrere un'altra notte al coperto. Invece è recintato!
Ci accontentiamo del triangolo di sabbia bianca tra le tamerici e le canne...
Ma andiamo con ordine.
Il campo della notte di capodanno è stato davvero eccellente, non fosse per il senso di tristezza suscitato dal degrado in cui versa la zona costiera: l'idea era molto bella, mitteleuropea, chissà perché non ha funzionato!
La tettoia ci ha protetto da umidità e brezza, ci ha regalato un prezioso angolo stenditoio e ci ha offerto un palco d'onore per lo spettacolo dell'aurora.
Scambiamo gli auguri di buon 2014 con una coppia che porta a passeggio il cane sul lungomare e prima ancora che 'Gamba' torni indietro dalla prima corsa dell'anno noi abbiamo preso il mare.
Neanche una nuvola in cielo fino a Capo Ferrato: ci godiamo la costa bassa e sabbiosa, quasi del tutto disabitata e con delle sinuose colline verdi nell'entroterra. 
Qualche rada nuvoletta appare all'ora di pranzo ma la caletta prescelta per lo sbarco è talmente bella che potrebbe pure piovere... una pineta attrezzata con tavoli e panche sovrasta una lingua di sabbia rosata tra scogli affioranti ed un belvedere con menhir.
Spero di scovare qualche altra ciprea ma ci sono solo egagropili, le palle di alghe: ho imparato il nome scientifico durante la visita all'acquario di Cala Gonone e sono giorni che lo ripeto come un mantra per mandarlo a memoria!
Anche da questa baia senza nome, ai piedi del Monte Ferru (un altro, non quello di Cardedu!), non ce ne vorremmo andare via più... ma i kayak reclamano attenzioni, sanno anche loro che il viaggio sta ormai per volgere al termine: sono più leggeri, svuotati di quasi tutta la cambusa, più sporchi, carichi di sabbia e posidonia come poche altre volte, e più salati. Lo capiamo dalle mute che il mar di Sardegna è molto salato: le maniche oltre il gomito sono così cariche di sale da avere delle strisce bianche tatuate tra le pieghe.
Pagaiamo col sole negli occhi fino alla nostra meta, facendo uno straordinario 'assorbimento ultravioletti" come non ci capitava dall'altra viaggio invernale in Sardegna, quello da Alghero a Cagliari lungo la costa occidentale... ci risparmiamo almeno, grazie al riverbero, la visione dello scempio edilizio di Costa Rei.
La cosa più faticosa del viaggio, di ogni viaggio, è tirare in secca i kayak dove il mare ha creato uno scalino di sabbia: stasera è poco più alto di un metro, un dislivello sufficiente a spezzarmi la schiena!
Le Pleiadi si illuminano già alte mentre Orione sorge dal mare proprio quando montiamo la tenda, come a proteggere il nostro campo notturno... c'è un grillo a tenerci compagnia mentre Mauro cucina il risotto con la ratatouille ed ogni tanto le onde frangono a riva con uno schiocco secco che riempie l'oscurità.
Una gran bella giornata: chi pagaia il primo dell'anno è felice tutto l'anno, no?
P.S. Mai più viaggi senza 'coppitiello'!!!

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Posizione GPS Data/Ora:01/01/2014 17:24:26 CET
Messaggio: Stiamo bene e il viaggio prosegue come programmato...


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