La Sardegna è un'isola bellissima e ci torno sempre con grande piacere: dopo il
corso di giugno a Cagliari, mi sono subito dedicata all'organizzazione di questo nuovo incontro di novembre.
Avevamo già da tempo deciso di invitare
Eila e Nigel a tenere un corso 4* BCU in Sardegna, dopo quello proposto a
Vietri sul Mare con Phil Hadley lo scorso mese di ottobre, che non aveva potuto soddisfare tutte le richieste dei kayaker interessati, visto che i requisiti BCU sono rigidi anche nel rapporto tra insegnanti ed allievi (1:6 per il corso/training, 2:6 per l'esame/assessment).
Grazie alla preziosa collaborazione di
Claudio Desiati, titolare di Sardinia Discovery, abbiamo avuto facile accesso ad uno dei tratti di costa più affascinanti dell'isola: la base navale di Cannigione è perfetta per raggiungere con poche pagaiate una qualunque delle isole dell'Arcipelago della Maddalena. Inoltre, la casa per gli ospiti di Palau si è rivelata un ottimo punto strategico per incontrare i partecipanti e per prendere il mare nella Rada di Mezzo Schifo nei giorni in cui il vento soffiava ad oltre 40 nodi (!). Non ultimo, poi, l'ufficio di Arzachena ha ospitato le lezioni teoriche della prima giornata dedicata alla navigazione costiera: abbiamo così potuto lavorare sulle carte e scendere a prendere il caffè al bar dell'angolo anche più volte al giorno (e almeno ogni due ore!).
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Appena arrivati, Claudio di ha portato sulla cima più alta per godere di una particolare vista su Caprera... |
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Primi esercizi di carteggio con Nigel |
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Studio delle rotte con Eila |
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Calcolo delle correnti di marea prima della programmazione del viaggio in kayak |
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Con questo tempo, in mare (ma anche a terra) non abbiamo incontrato nessuno! |
Quando si è trattato di scaricare tutti i kayak dal carrello (anche questo messo a disposizione da Claudio!), ovviamente ha cominciato a piovere a dirotto. La zona di bassa pressione persistente sulle Bocche di Bonifacio ha fatto precipitare le temperature di oltre 10 gradi, ha scatenato temporali memorabili sullo stretto della Maddalena e ha reso la navigazione impegnativa sin da subito.
I partecipanti al corso 4* BCU sono stati subito invitati da Eila & Nigel a mettere in pratica quanto imparato in teoria il giorno precedente: tracciare una rotta bussola, calcolare le distanze da percorrere, prevedere i tempi medi di percorrenza, determinare latitudine e longitudine, navigare in allineamento con punti cospicui, usare triangolazioni per avere conferma della posizione, calcolare un eventuale scarroccio o deriva (in una delle varie traversate, la corrente è stata tale da richiedere una correzione di oltre 15 gradi!).
L'Arcipelago della Maddalena è una delle zone predilette dai naviganti per gli esercizi di navigazione stimata: noi abbiamo passato interi pomeriggi a studiare fari e fanali, a riconoscere segnali cardinali, a individuare canali navigabili, a usare le mede bianche per gli allineamenti, a correggere le rotte in funzione dei venti dominanti... Tutte le regole basilari della navigazione a vista sono state applicate alla gestione del gruppo e alla comprensione di come condurre un'escursione in sicurezza: il corso 4* BCU, infatti, è rivolto ai "leader" ed uno dei compiti principali della guida è proprio quello di individuare in ogni situazione il confine tra "fun and fear", paura e divertimento, sia tra le onde frangenti che nei giardini di roccia.
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Salvataggi assistiti in mare aperto (e mosso!) |
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Un bel gruppo affiatato! |
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Esercizi di navigazione pratica con Nigel e Eila |
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Studio delle mappe nautiche e valutazione della rotta |
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Classic British weather! |
Le condizioni meteo marine sono state al tempo stesso impegnative ed invitanti, almeno per le prime due giornate di sabato e domenica. Il vento era ben più forte del Forza 4 richiesto dal syllabus BCU e le onde erano molto ravvicinate e nervose, le raffiche nebulizzavano le creste e la schiuma bianca ricopriva buoni tratti di costa: la comunicazione verbale era impossibile e siamo ricorsi spesso ai convenuti segnali visivi con la pagaia.
Ogni sera ci siamo incontrati per cena in un locale diverso per assaggiare, e far assaggiare ai due insegnanti inglesi, i piatti tipici locali, dal porceddu alle seadas. Ogni volta è stata una piccola festa, riuniti intorno alla tavola imbandita a chiacchierare delle più svariate avventure canoistiche, passate e future, come si addice ad ogni appassionato.
Complice poi una repentina variazione dello stato del mare (diventato troppo calmo per l'esame finale secondo gli standard BCU), abbiamo concordato di impiegare i due giorni successivi per un nuovo training, a cui hanno partecipato tutti con rinnovato entusiasmo.
Lunedì abbiamo così ripreso gli esercizi di navigazione costiera ed abbiamo trascorso ore ed ore a navigare nel Golfo di Arzachena.
A rendere ancor più magico il momento della traversata ha contribuito un avvenimento insperato, che Claudio ci ha confermato essere sempre più frequente da quelle parti. Abbiamo avvistato un gruppo di 7-8 delfini: nuotavano con inusuale calma, a poche decine di metri dai nostri kayak, mostrando tante le pinne quanto le code, in una danza che ci ha ipnotizzato a lungo!
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In traversata tra Maddalena e Santo Stefano |
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Sbarchi sulle rocce nel tranquillo Golfo di Arzachena |
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Lezione pratica sulla pagaia moderna |
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Giardini di roccia |
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La bellezza della costa sarda! |
Il martedì, invece, forti ormai della pratica con bussole e mappe, ci siamo dedicati all'altro aspetto fondamentale del corso 4* BCU: la capacità di conduzione del gruppo.
Ci sono varie tecniche, messe a punto negli anni, per garantire la sicurezza dei propri compagni di viaggio e molto dipende dalla posizione del capo-gruppo durante la navigazione, soprattutto in ragione delle condizioni atmosferiche (cambiando strategia a seconda che si pagai contro vento oppure col vento in poppa), della vicinanza della costa (specie in prossimità di capi rocciosi o di scogli affioranti), della visibilità (che può essere compromessa, come è capitato in questi giorni, dalla grandine, dalla foschia o dal riverbero del sole), ma anche in considerazione dell'andatura e dell'esperienza dei partecipanti. Inutile dire che la competenza del capo-gruppo cresce in misura direttamente proporzionale alle miglia percorse in mare...
Quando poi l'ultima brezza è calata e lo specchio d'acqua ha iniziato a riflettere le sagome esatte dei nostri kayak, Nigel è passato a spiegare l'importanza dell'efficiente pagaiata in avanti e ci ha intrattenuti a lungo con spiegazioni dotte e chiare sulle diverse misure della pagaia moderna, sia del manico che della pala. Abbiamo chiuso in bellezza con salvataggi, traini e sbarchi sulle rocce.
Quando è arrivato il momento di riprendere il traghetto, io avevo appena ricevuto un regalo speciale: un cestino ricolmo di corbezzoli, di cui è piena in questo periodo la macchia mediterranea.
E' stato un corso molto intenso e sappiamo già che ci rivedremo presto.