Sono sempre contenta di tornare a Genova.
Stavolta per una doppia ragione: rivedere la ragazze con cui abbiamo organizzato "Il sorriso del mare" e partecipare ad una serata di presentazione di viaggi in kayak!
L'occasione è nata dall'idea di Paolo Ghelfi di presentare la sua nuova guida della Liguria orientale in kayak "La costa dal mare", un bellissimo libretto che ho avuto la fortuna e l'onore di leggere in anteprima e che è pensato per far scoprire a ritmo di pagaia uno dei tratti di costa più belli d'Italia.
L'incontro è fissato per il prossimo venerdì 21 giugno alle ore 19 presso la Lega Navale Italiana Sez. Quinto al Mare (Via Majorana 6 - Genova) e propone racconti ed immagini di un turismo nautico alternativo e sostenibile lungo le coste del Mediterraneo.
L'iniziativa promossa dalla sinergica collaborazione tra la Lega Navale di Quinto e Canoaverde di Genova Nervi è gratuita ed aperta a tutti, anche ai non soci interessati ad ascoltare i racconti di viaggio in kayak di Tatiyak, Luisa Casu, Giuliano Battaglia e lo stesso Paolo Ghelfi.
Siete tutti invitati: accorrete numerosi!
Con la scusa della serata (anzi, la scusa è arrivata dopo!) mi trattengo qualche altro giorno a Genova per lavorare con le organizzatrici del symposium femminile italiano di kayak da mare "Il sorriso del mare" alla seconda edizione del 2020.
Dobbiamo stabilire data e luogo, invitare le insegnanti straniere ed italiane, coinvolgere le vincitrici delle borse di studio della prima edizione del 2018: ci sono ancora tantissime cose da fare e le forze non ci mancano, ma avevamo bisogno di incontrarci di persona per fare il punto della situazione.
Il gruppo affiatato di quattro organizzatrici donne ha sempre lavorato a distanza, via mail e chat, costruendo nel tempo un solido rapporto di collaborazione che ha rafforzato l'amicizia pregressa e che ci ha fatto capire una volta di più quanto può diventare importante una passione condivisa.
Nelle prossime settimane, non appena avremo messo a punto le ultime cose, pubblicheremo il programma sui nostri soliti canali social e sul blog dedicato all'evento "Il sorriso del mare".
Intanto, ci dedichiamo a selezionare le molte idee che abbiamo avuto e soprattutto a sperimentare in kayak una serie di esercizi e di giochi che renderanno i prossimi incontri tra donne ancora più divertenti ed entusiasmanti (oltre che formativi!).
Vi terremo aggiornat*: stay tuned!
IL BLOG DI TATIYAK
Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro
Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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19 giugno 2019
16 giugno 2019
Venezia: kayak off limits!
Venezia è una delle città di mare più belle del mondo, forse la più bella di tutte.
Dalla scorsa settimana non si potrà più pagaiare in kayak tra i canali di Venezia!!!
Lo stabilisce una (seconda) ordinanza del Comune di Venezia dello scorso 3 giugno 2019 che torna a distanza di appena un anno a disciplinare in maniera restrittiva la navigazione nei canali della zona lagunare di "unità a remi di tipo non tradizionale e altre unità con propulsione diversa".
Ne ha già scritto sul sito di VeniceKayak il titolare della società di kayak da mare Renè Seindal: l'attuale amministrazione comunale aveva tentato lo scorso anno di vietare la navigazione in kayak a Venezia, ma il TAR del Veneto aveva accolto il ricorso presentato da Venicekayak e quindi di fatto annullato l'ordinanza comunale. Visto che il kayak da mare non è MAI stato coinvolto in alcun tipo di incidente e che l'attività di pagaia è sicura ed ecologica, il TAR riconosceva la fondatezza del ricorso in tutti i suoi punti ed imponeva al Comune di Venezia di modificare l'ordinanza.
Sembrava quindi cosa fatta: la battaglia legale vinta ed i kayak liberi di tornare a pagaiare a Venezia.
Invece no! A distanza di neanche un anno, e proprio il giorno dopo un brutto incidente causato da una grande nave da crociera (queste si, libere di entrare a Venezia!), il Comune torna a vietare la navigazione in kayak! A remi, in generale!
E con quale motivazione? Visto che era necessario aggirare la sentenza del TAR Veneto, il Comune non ha trovato niente di meglio che stabilire che il kayak danneggia l'immagine di Venezia!
Sembra che solo le gondole possano circolare liberamente.
Ma cosa c'è di più "tradizionale" del kayak da mare? E' la più antica imbarcazione in legno, quella con più anni di storia, con più leggende e viaggi epici e tradizioni antiche e moderne! E' il kayak ad essere l'imbarcazione più sicura al mondo, l'unica in grado di recuperare la posizione di equilibrio col semplice uso della pagaia, senza bisogno che il pagaiatore esca dal pozzetto e finisca in acqua!
E' il kayak che rispetta l'immagine di Venezia, non certo le grandi navi da crociera!
Tatiyak ha sempre apprezzato le attività svolte da Venicekayak e continua a farlo.
Abbiamo anche organizzato un paio di corsi di kayak riconosciuti a livello internazionale proprio presso la sede di Venicekayak all'Isola della Certosa: ci è sempre sembrato il luogo ideale per pagaiare e per scoprire a pelo d'acqua, senza far rumore, le bellezze della città lagunare.
Negli anni passati Tatiyak aveva più volte guidato delle escursioni giornaliere in kayak in occasione del tradizionale Carnevale di Venezia, con grande soddisfazione di tutti i partecipanti...
Se vogliamo tornare a pagaiare a Venezia dobbiamo contrastare la scellerata decisione del Comune.
Non possiamo accontentarci di partecipare alla Vogalonga una volta all'anno!
Vi chiediamo quindi di sostenere tutte le iniziative promosse da Venicekayak per tutelare la navigazione in kayak a Venezia, attraverso questo nuovo appello per contribuire alle spese legali: la piccola società di Renè Seindal non può da sola affrontare un ricorso all'anno contro il Comune!
Tutti insieme, invece, possiamo dimostrare che la comunità internazionale di kayakers non accetta questa miope gestione politica e rivendica la possibilità di pagaiare a Venezia nel rispetto dell'ambiente, della tradizione e delle bellezze architettoniche della città!
Dobbiamo poter pagaiare liberamente a Venezia!
Dalla scorsa settimana non si potrà più pagaiare in kayak tra i canali di Venezia!!!
Lo stabilisce una (seconda) ordinanza del Comune di Venezia dello scorso 3 giugno 2019 che torna a distanza di appena un anno a disciplinare in maniera restrittiva la navigazione nei canali della zona lagunare di "unità a remi di tipo non tradizionale e altre unità con propulsione diversa".
Ne ha già scritto sul sito di VeniceKayak il titolare della società di kayak da mare Renè Seindal: l'attuale amministrazione comunale aveva tentato lo scorso anno di vietare la navigazione in kayak a Venezia, ma il TAR del Veneto aveva accolto il ricorso presentato da Venicekayak e quindi di fatto annullato l'ordinanza comunale. Visto che il kayak da mare non è MAI stato coinvolto in alcun tipo di incidente e che l'attività di pagaia è sicura ed ecologica, il TAR riconosceva la fondatezza del ricorso in tutti i suoi punti ed imponeva al Comune di Venezia di modificare l'ordinanza.
Sembrava quindi cosa fatta: la battaglia legale vinta ed i kayak liberi di tornare a pagaiare a Venezia.
Invece no! A distanza di neanche un anno, e proprio il giorno dopo un brutto incidente causato da una grande nave da crociera (queste si, libere di entrare a Venezia!), il Comune torna a vietare la navigazione in kayak! A remi, in generale!
E con quale motivazione? Visto che era necessario aggirare la sentenza del TAR Veneto, il Comune non ha trovato niente di meglio che stabilire che il kayak danneggia l'immagine di Venezia!
Con la nuova ordinanza comunale non potremmo più andare al Carnevale di Venezia in kayak! |
Invece di pensare ai kayak, dovrebbero piuttosto preoccuparsi di vietare la navigazione alle grandi navi da crociera!!! |
Uniamoci tutti alla protesta promossa da Venicekayak! |
Sembra che solo le gondole possano circolare liberamente.
Ma cosa c'è di più "tradizionale" del kayak da mare? E' la più antica imbarcazione in legno, quella con più anni di storia, con più leggende e viaggi epici e tradizioni antiche e moderne! E' il kayak ad essere l'imbarcazione più sicura al mondo, l'unica in grado di recuperare la posizione di equilibrio col semplice uso della pagaia, senza bisogno che il pagaiatore esca dal pozzetto e finisca in acqua!
E' il kayak che rispetta l'immagine di Venezia, non certo le grandi navi da crociera!
Tatiyak ha sempre apprezzato le attività svolte da Venicekayak e continua a farlo.
Abbiamo anche organizzato un paio di corsi di kayak riconosciuti a livello internazionale proprio presso la sede di Venicekayak all'Isola della Certosa: ci è sempre sembrato il luogo ideale per pagaiare e per scoprire a pelo d'acqua, senza far rumore, le bellezze della città lagunare.
Negli anni passati Tatiyak aveva più volte guidato delle escursioni giornaliere in kayak in occasione del tradizionale Carnevale di Venezia, con grande soddisfazione di tutti i partecipanti...
Se vogliamo tornare a pagaiare a Venezia dobbiamo contrastare la scellerata decisione del Comune.
Non possiamo accontentarci di partecipare alla Vogalonga una volta all'anno!
Vi chiediamo quindi di sostenere tutte le iniziative promosse da Venicekayak per tutelare la navigazione in kayak a Venezia, attraverso questo nuovo appello per contribuire alle spese legali: la piccola società di Renè Seindal non può da sola affrontare un ricorso all'anno contro il Comune!
Tutti insieme, invece, possiamo dimostrare che la comunità internazionale di kayakers non accetta questa miope gestione politica e rivendica la possibilità di pagaiare a Venezia nel rispetto dell'ambiente, della tradizione e delle bellezze architettoniche della città!
Dobbiamo poter pagaiare liberamente a Venezia!
Ubicazione:
Venezia, Italia
12 giugno 2019
One more bespoke course...
Bespoke courses seem to be the very constant and consistent subject of my coaching season!
I've had the chance to run one more bespoke course last week-end with one of my newest long-term students and it was a special experience for both of us, the coach and the student.
There were two sunny-cloudy-windy days and we made the most of the unstable weather conditions both on the calm, flat and clear Lake of Sabaudia and on the warm choppy salty water just around the rocky headland of the North-Westerly point of Monte Circeo.
Thanks to the different locations we work both on technical and tactical skills, starting with some top tips about forward paddling, edgind and towing and then moving to the open water to practise some self-rescues and some interesting rock garden exercise in order to put everything in action...
It was a refreshingbly two day session and I was completely focused on my student's needs!
Enrico is a keen sailor-man and an eclectic sport-man too. He was especially interesting to improve his personal paddling skills and we were using different sessions to work on that.
It was pretty interesting to me and very difficult to him realize how easely the sea kayak can reach the coast compare with a bigger boat! At the beginning of the rock hopping session Enrico was very anxious and I so decided to explain him the importance of what I usually call the "white line", the changing place where the opposite incoming and outcoming waves are having their confused meeting point sometimes... This is not a scientific method but the experience taught me that it works well!
It was a foundamental taught class and during almost a couple of hours we were both deeply involved in using tecnical, tactical, physical and psychological skills. At the beginning Enrico was paddling far away from the roacky coast-line but after a while he was able to paddle closer to the rocks and even smiling in between waves and winds.
Progressive development was clear enough!
I corsi personalizzati sembrano proprio il tratto distintivo di questa stagione di insegnamento!
Lo scorso fine settimana ho avuto l'occasione di offrire un nuovo corso "bespoke" ad uno dei mie più recenti studenti di lungo corso e si è subito rivelato un'esperienza speciale per entrambi.
Sono state due lunghe giornate di sole-nuvole-vento ed abbiamo sfruttato al massimo le incerte condizioni meteorologiche per lavorare sia sulle acque tranquille del Lago di Sabaudia che nelle acque mosse del capo roccioso sul versante nord-occidentale del Monte Circeo.
Grazie a luoghi tanto vicini ma tanto diversi ci siamo concentrati sia sulla tecnica che sulla tattica, iniziando a lavorare dapprima sulla pagaiata e poi sull'inclinazione dello scafo, con un ultimo passaggio anche ai traini, per poi spostarci in mare aperto per praticare sia gli auto-salvataggi che alcuni interessanti esercizi di navigazione nei giardini di roccia...
Enrico è un velista di provata esperienza ed uno sportivo eclettico che in kayak da mare è interessato al momento a migliorare le proprie competenze tecniche.
E' stato per me molto interessante e per lui alquanto difficoltoso realizzare quanto sia facile condurre il kayak in prossimità della scogliera rocciosa, molto di più che non in barca a vela! All'inizio Enrico era molto ansioso di avvicinare lo scafo alla scogliera e così ho deciso di spiegargli l'importanza di quella che da tempo chiamo, senza alcun fondamento scientifico ma con la certezza dettata dall'esperienza, la "linea bianca", i luogo mutevole e talvolta confuso in cui si incontrano le onde di arrivo e di ritorno...
Siamo rimasti a pagaiare nei giardini di roccia per quasi un paio d'ore prestando attenzione a tutti gli aspetti della navigazione in kayak, tanto tecnici e tattici, quanto fisiologici e psicologici. Se al principio Enrico si limitava a pagaiare molto al largo, dopo qualche tempo si è deciso ad avvicinarsi di più alla costa e a mostrare persino un timido sorriso mentre passava tra gli scogli affioranti.
Chiara la progressione e stimolante la sessione!
I've had the chance to run one more bespoke course last week-end with one of my newest long-term students and it was a special experience for both of us, the coach and the student.
There were two sunny-cloudy-windy days and we made the most of the unstable weather conditions both on the calm, flat and clear Lake of Sabaudia and on the warm choppy salty water just around the rocky headland of the North-Westerly point of Monte Circeo.
Thanks to the different locations we work both on technical and tactical skills, starting with some top tips about forward paddling, edgind and towing and then moving to the open water to practise some self-rescues and some interesting rock garden exercise in order to put everything in action...
It was a refreshingbly two day session and I was completely focused on my student's needs!
Enrico is a keen sailor-man and an eclectic sport-man too. He was especially interesting to improve his personal paddling skills and we were using different sessions to work on that.
It was pretty interesting to me and very difficult to him realize how easely the sea kayak can reach the coast compare with a bigger boat! At the beginning of the rock hopping session Enrico was very anxious and I so decided to explain him the importance of what I usually call the "white line", the changing place where the opposite incoming and outcoming waves are having their confused meeting point sometimes... This is not a scientific method but the experience taught me that it works well!
It was a foundamental taught class and during almost a couple of hours we were both deeply involved in using tecnical, tactical, physical and psychological skills. At the beginning Enrico was paddling far away from the roacky coast-line but after a while he was able to paddle closer to the rocks and even smiling in between waves and winds.
Progressive development was clear enough!
Il suggestivo canale romano tra il lago ed il mare... |
Le prove di traino nel tranquillo Lago di Paola frequentato anche da due canadesi! |
I primi preoccupati passaggi nei giardini di roccia... |
I corsi personalizzati sembrano proprio il tratto distintivo di questa stagione di insegnamento!
Lo scorso fine settimana ho avuto l'occasione di offrire un nuovo corso "bespoke" ad uno dei mie più recenti studenti di lungo corso e si è subito rivelato un'esperienza speciale per entrambi.
Sono state due lunghe giornate di sole-nuvole-vento ed abbiamo sfruttato al massimo le incerte condizioni meteorologiche per lavorare sia sulle acque tranquille del Lago di Sabaudia che nelle acque mosse del capo roccioso sul versante nord-occidentale del Monte Circeo.
Grazie a luoghi tanto vicini ma tanto diversi ci siamo concentrati sia sulla tecnica che sulla tattica, iniziando a lavorare dapprima sulla pagaiata e poi sull'inclinazione dello scafo, con un ultimo passaggio anche ai traini, per poi spostarci in mare aperto per praticare sia gli auto-salvataggi che alcuni interessanti esercizi di navigazione nei giardini di roccia...
Enrico è un velista di provata esperienza ed uno sportivo eclettico che in kayak da mare è interessato al momento a migliorare le proprie competenze tecniche.
E' stato per me molto interessante e per lui alquanto difficoltoso realizzare quanto sia facile condurre il kayak in prossimità della scogliera rocciosa, molto di più che non in barca a vela! All'inizio Enrico era molto ansioso di avvicinare lo scafo alla scogliera e così ho deciso di spiegargli l'importanza di quella che da tempo chiamo, senza alcun fondamento scientifico ma con la certezza dettata dall'esperienza, la "linea bianca", i luogo mutevole e talvolta confuso in cui si incontrano le onde di arrivo e di ritorno...
Siamo rimasti a pagaiare nei giardini di roccia per quasi un paio d'ore prestando attenzione a tutti gli aspetti della navigazione in kayak, tanto tecnici e tattici, quanto fisiologici e psicologici. Se al principio Enrico si limitava a pagaiare molto al largo, dopo qualche tempo si è deciso ad avvicinarsi di più alla costa e a mostrare persino un timido sorriso mentre passava tra gli scogli affioranti.
Chiara la progressione e stimolante la sessione!
Ubicazione:
Monte Circeo, Latina - Italia
07 giugno 2019
Bespoke course: a reciprocal learning!
I giorni centrali della settimana che sta per concludersi sono stati per me molto formativi.
Ho dedicato martedì, mercoledì e giovedì ad un corso personalizzato con un allievo speciale: Salvatore è arrivato in treno da Catanzaro con tantissime domande ed una gran voglia di scoprire cose nuove. La prima richiesta è stata di recuperare il rolling appreso troppi anni addietro e mai più praticato. La seconda curiosità era quella di provare diversi kayak a chiglia piatta e a V per affrontare con cognizione di causa il prossimo acquisto. La terza domanda verteva sul perfezionamento di alcuni fondamentali da praticare prima in acque tranquille e poi in mare aperto...
Le tre giornate sono così state molto varie, sia dal punto di vista didattico che meteorologico: il cielo si è velato di nuvole che hanno lasciato cadere qualche goccia d'acqua ma poi il sole si è deciso a splendere alto nel cielo terso. La temperatura dell'acqua e dell'aria è ormai intorno ai 20°C e sembra proprio che l'estate sia finalmente arrivata in questa nostra Italia centrale. Il clima mite ci ha permesso di avvistare ed osservare alcune specie molto interessanti, dai granchi sulla battigia di sabbia alle garzette guardinghe tra i canneti ad alcuni grandi esemplari di lepri di mare (Aplysia depilans) che non si stancavano di volare a pelo d'acqua nel Lago di Paola.
Abbiamo suddiviso il lavoro in maniera ragionata e progressiva, incentrando l'attenzione di entrambi sulla regola delle 5 B (body, boat, blade, brain, background) così da poter facilmente scomporre ogni singola manovra in maniera analitica e poi tornare con accresciuta sicurezza ad una visione olistica dell'attività canoistica. Salvatore ha subito capito ed apprezzato il metodo didattico proposto, tanto da richiedermi un continuo cambio di strategia d'insegnamento, passando dal "guided discovered" al "collaborative coaching", dal "shaping & chaining" al "whole-part-whole", dal "copy me" al "questioning". Quest'ultimo approccio è stato probabilmente il più proficuo per un allievo tanto riflessivo e teorico: molte volte le risposte arrivavano immediate, altre mediate da un ragionamento guidato, altre ancora, forse le più belle, come illuminazioni tipo "uovo di Colombo"!
Io sono stata davvero molto contenta di riprendere tutti questi metodi didattici differenti e ancor più soddisfatta di vedere una così chiara ed efficace ricaduta pratica su un allievo tanto motivato.
I progressi visibili in appena due giorni hanno portato ad una notevole crescita tecnica tanto che nella terza giornata Salvatore si è esibito in una serie di acquisiti appoggi groenlandesi in stile "batterfly".
Uno dei suoi commenti finali è stato tanto lusinghiero da emozionarmi a lungo: "sono felice di avere conosciuto una grandissima Inuit di stirpe mediterranea"!
Adesso sono davvero curiosa di rivedere Salvatore in azione sui suoi kayak in un nostro prossimo incontro in altre acque, perchè una delle soddisfazioni più grandi per un insegnante è seguire i progressi costanti degli allievi: grazie per la bellissima lezione reciproca!
Ho dedicato martedì, mercoledì e giovedì ad un corso personalizzato con un allievo speciale: Salvatore è arrivato in treno da Catanzaro con tantissime domande ed una gran voglia di scoprire cose nuove. La prima richiesta è stata di recuperare il rolling appreso troppi anni addietro e mai più praticato. La seconda curiosità era quella di provare diversi kayak a chiglia piatta e a V per affrontare con cognizione di causa il prossimo acquisto. La terza domanda verteva sul perfezionamento di alcuni fondamentali da praticare prima in acque tranquille e poi in mare aperto...
Le tre giornate sono così state molto varie, sia dal punto di vista didattico che meteorologico: il cielo si è velato di nuvole che hanno lasciato cadere qualche goccia d'acqua ma poi il sole si è deciso a splendere alto nel cielo terso. La temperatura dell'acqua e dell'aria è ormai intorno ai 20°C e sembra proprio che l'estate sia finalmente arrivata in questa nostra Italia centrale. Il clima mite ci ha permesso di avvistare ed osservare alcune specie molto interessanti, dai granchi sulla battigia di sabbia alle garzette guardinghe tra i canneti ad alcuni grandi esemplari di lepri di mare (Aplysia depilans) che non si stancavano di volare a pelo d'acqua nel Lago di Paola.
Salvatore nel Lago di Paola su un kayak dalla scafo piatto gentilmente prestato da Enrico... |
Salvatore in navigazione lungo le scogliere del Monte Circeo su un kayak dalla scafo a V... |
La prima reazione su un kayak dalle linee groenlandesi! |
Vari esercizi preparatori alla esecuzione di una serie collegata di manovre tecniche... |
Uno dei tanti splendidi ed impeccabili "butterfly" del secondo e terzo giorno! |
Abbiamo suddiviso il lavoro in maniera ragionata e progressiva, incentrando l'attenzione di entrambi sulla regola delle 5 B (body, boat, blade, brain, background) così da poter facilmente scomporre ogni singola manovra in maniera analitica e poi tornare con accresciuta sicurezza ad una visione olistica dell'attività canoistica. Salvatore ha subito capito ed apprezzato il metodo didattico proposto, tanto da richiedermi un continuo cambio di strategia d'insegnamento, passando dal "guided discovered" al "collaborative coaching", dal "shaping & chaining" al "whole-part-whole", dal "copy me" al "questioning". Quest'ultimo approccio è stato probabilmente il più proficuo per un allievo tanto riflessivo e teorico: molte volte le risposte arrivavano immediate, altre mediate da un ragionamento guidato, altre ancora, forse le più belle, come illuminazioni tipo "uovo di Colombo"!
Io sono stata davvero molto contenta di riprendere tutti questi metodi didattici differenti e ancor più soddisfatta di vedere una così chiara ed efficace ricaduta pratica su un allievo tanto motivato.
I progressi visibili in appena due giorni hanno portato ad una notevole crescita tecnica tanto che nella terza giornata Salvatore si è esibito in una serie di acquisiti appoggi groenlandesi in stile "batterfly".
Uno dei suoi commenti finali è stato tanto lusinghiero da emozionarmi a lungo: "sono felice di avere conosciuto una grandissima Inuit di stirpe mediterranea"!
Adesso sono davvero curiosa di rivedere Salvatore in azione sui suoi kayak in un nostro prossimo incontro in altre acque, perchè una delle soddisfazioni più grandi per un insegnante è seguire i progressi costanti degli allievi: grazie per la bellissima lezione reciproca!
Ubicazione:
Monte Circeo - Latina, Italia
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