IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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27 giugno 2018

BC 3 star course in Malta with an amazing group!

Ed eccomi di ritorno a Malta.
Per l'ultimo corso prima del viaggio estivo...
Sono stata invitata a tornare nella bella Bai di Saint Paul, sulla costa nord orientale di Malta, per portare avanti il percorso iniziato appena un paio di mesi fa da alcuni appassionati pagaiatori locali.
Il gruppo, per quanto eterogeneo e con differenti esperienze in mare, era anche molto ben affiatato: è stato un vero piacere lavorare con persone tanto attente e disponibili, un atteggiamento che si capiva non relegato ai momenti trascorsi con la pagaia in mano ma che si estende naturalmente anche al resto della vita quotidiana. Mi rimarrà a lungo impressa nella memoria l'esultanza con cui hanno tutti accolto la riuscita del rolling da parte degli altri compagni di corso, così come di alcune (a mio avviso) più articolate manovre di conduzione del kayak (come per esempio il timone di prua o lo spostamento laterale in movimento, quando la prua tende sempre a spostarsi troppo, mentre deve essere tutto il kayak a scivolare in diagonale, seguendo la corretta inclinazione della pala in acqua...)

Vince, Keith, David, Ean e Alan nella Baia di Saint Paul a Malta...
I primi esercizi sulla pagaiata: imparare divertendosi :-)
La zona migliore per praticare le manovre: la piccola isola di Saint Paul...
Il ritorno dall'isola di Saint Paul nell'ultimo pomeriggio di corso...
Qualche piccolo problema coi carrelli...

Questi e tanti altri piccoli segreti del mestiere sono stati il sale di un corso durato tre giorni che ha riempito le giornate di cinque partecipanti e di una insegnante: una gran bella esperienza per chiudere questa ricca stagione di inizio 2018, prima di tuffarci nel viaggio estivo in Grecia, alla volta della Penisola Calcidica e di alcune Isole del Nord Egeo.
Con la scusa di andare in giro ad insegnare il kayak da mare, ho la fortuna di visitare luoghi affascinanti, di entrare in contatto con le persone del posto e di scoprire un piccolo mondo in ogni angolo del mondo, dalla Bretagna ai Paesi Baschi, dal Regno Unito alla piccola isola di Malta, dalla costa tirrenica a quella adriatica (che seppur entrambe italiane sembrano appartenere a realtà distanti e differenti, come è giusto che sia)...
Sono molto contenta dell'occasione che mi si ripropone ogni volta di conoscere nuovi appassionati del kayak da mare ma soprattutto di capire che siamo in tanti, sempre più numerosi, in molte parti del mondo. E che siamo tutti diversi ma uguali, accomunati dalla stessa contagiosa malattia per la pagaia, dallo stesso profondo rispetto per il mare e anche dalla stessa certezza che non esistono confini o barriere o frontiere che possano resistere alla straripante ed incontenibile esigenza umana di lanciarsi alla scoperta di nuovi orizzonti! 

19 giugno 2018

Corso "basico-avanzato" a Pedaso sull'Adriatico...

Sottopasso Pierangelo Bertoli - Lungomare dei cantautori del ventesimo secolo.
Così ci accoglie Pedaso, un piccolo paese marchigiano affacciato sul mare.
Costretto tra ridenti colline verdi, rumorose uscite autostradali ed una trafficata linea ferroviaria, Pedaso è un luogo ideale per la pratica del kayak da mare. I molti sottopassi dedicati ai cantori italiani collegano il centro cittadino alle spiagge di ciottoli e sabbia; i lunghi frangiflutti proteggono il litorale dalle mareggiate e dal vento dominante dei quadranti nord; i piccoli approdi sono sempre frequentati da natanti di vario genere, dai pescherecci locali che escono a gettare le reti poco al largo ai surf-ski, sit-on-top e sup che sfruttano le chilometriche zone ridossate per pagaiare in tutta tranquillità. In più, la vicina foce del fiume diventa dopo ogni piena o mareggiata, il luogo ideale per la ricerca di piccoli preziosi ritrovamenti, una miniera a cielo aperto di legni lavorati dall'acqua e dal vento!
Quando arriviamo a Pedaso, la sera di un caldo ma nuvoloso venerdì di metà giugno, la nostra guida locale è già in piena attività: ha previsto, programmato e predisposto ogni cosa, dal parcheggio dell'auto sotto casa, al noleggio gratuito di uno dei suoi tanti kayak al ritrovo culinario con tutti gli altri partecipanti per un primo incontro di conoscenza e scambio di informazioni pratiche.
Fabio Ficiarà è una delle nuove promesse della scuola italiana di kayak da mare.
Appassionato di ognuna delle mille-mila cose in cui si getta anima e corpo, ha affrontato con lo stesso spirito di profonda curiosità anche il mondo della pagaia, arrivando in poco tempo a costruirsi non solo una solida base tecnico-didattica ma anche una folta flotta di skin-on-frame, i tipici kayak groenlandesi in legno e tela dalle inimitabili ed avvincenti linee marine. Fabio ha saputo ravvivare l'entusiasmo per il kayak da mare nella sua zona costiera, ha seguito corsi con istruttori vicini e lontani e ha lanciato una serie di interessanti iniziative canoistiche. Ha un bagaglio culturale, sportivo ed umano di tutto rispetto e dimostra sempre una elasticità fuori dal comune. E sopratutto Fabio ride spesso, quasi sempre, anche quando il caldo avanza e non tutti mostrano di avere il suo stesso rilassato auto-controllo...

Fabio, Caterina, Marco e Gianni: tutti sorridenti!
Fabio e Mauro davanti al paese di Pedaso... 
I primi esercizi sulle varie posizioni delle mani sulla pagaia...
I salvataggi assistiti prima di affrontare il mare aperto...
Vento teso da nord: nessun problema ad affrontarlo di prua!
Stesso tratto di mare col vento di poppa: qualche indecisione ma una gran bella andatura!
I colori intensi del Mare Adriatico!
Prove di spostamenti laterali in una delle poche zone protette dal vento...
Uno dei molti momenti di confronto sulla tecnica e sulla tattica...
Un gran bell'inizio per lavorare sull'inclinazione dello scafo!
La presenza di Fabio è sempre stata preziosa...
L'inventiva di Fabio non ha limiti: il suo carrello porta kayak per la bicicletta è insuperabile!
Uno dei miei cantautori preferiti ha osservato dall'alto i due giorni di corso...

Il corso era nato come uno dei tanti 3 stelle della British Canoeing che Tatiyak organizza in giro per l'Italia e l'Europa. Si è però presto trasformato in un corso "basico-avanzato", secondo l'indovinata definizione dello stesso Fabio: i tre partecipanti hanno preferito concentrarsi sulle tecniche di base della pagaiata, dei salvataggi e delle varie manovre di controllo del kayak per acquisire la giusta sicurezza personale prima di affrontare il mare, che qui si imbianca spesso di frangenti ravvicinati, nervosi e sempre molto rumorosi. Ci siamo così concentrati sulle esigenze degli allievi, uscendo dai soliti schemi per rendere il corso il più possibile adatto alle necessità dei partecipanti: una soluzione molto stimolante che richiede a tutti una sana dose di elasticità, adattabilità ed improvvisazione.
Caterina, Marco e Gianni hanno dimostrato, ancora prima di impugnare la pagaia, di possedere una dote rara tra gli amanti del kayak da mare: essere umili. Tutti e tre sanno bene qual'è la differenza tra il conoscere il mare e l'andare per mare: ascoltare. Sapere leggere il mare può fare la differenza tra una pagaiata di piacere ed un'uscita da dimenticare: mi ha piacevolmente colpito la pacata consapevolezza che hanno sempre mostrato dei limiti, sia propri che ambientali. Sono sempre portata a pensare il meglio delle persone che non sopravvalutano le proprie competenze e soprattutto che non sottovalutano mai le condizioni meteo-marine: sono le sole in grado di pagaiare in sicurezza.
Il corso non poteva andare meglio: allievi curiosi, appassionati e volenterosi, affiancati da un assistente insegnante che non si è mai risparmiato. Bei momenti, davvero.
Era molto tempo che non pagaiavo lungo la costa adriatica ed è stato bello riscoprire un posto così accogliente e particolare. A pochi chilometri dal promontorio del Conero, che staglia il suo inconfondibile profilo roccioso sulla vasta distesa azzurra dell'Adriatico, Pedaso è uno di quei felici luoghi in cui si può uscire in mare, e quindi organizzare un qualsiasi corso di kayak, con qualunque condizione di tempo meteorologico: le barriere rocciose create per proteggere le spiagge pubbliche sono perfette anche per proteggere i pagaiatori locali in casi di forte vento e onda formata, così che ogni giorno può rivelarsi quello giusto per uscire a fare un po' di pratica di navigazione e salvataggi.
I due giorni del corso di sono così riempiti di esercizi, domande, riflessioni, chiacchiere e confronti: che sono continuati anche la sera, al ristorante sulla spiaggia o al chiosco nel parco, quando satolli di piatti di mare o pizze guarnite, abbiamo continuato a parlare del nostro argomento preferito.
Il kayak da mare unisce posti lontani, stringe amicizie durature e scalda il cuore!

08 giugno 2018

Stelle "crescenti" alla Palmaria...

Non sappiamo più quante volte siamo tornati alla Palmaria.
Negli ultimi dieci anni abbiamo fatto campo sull'isola almeno un paio di volte all'anno, sia in estate che in inverno. Ci torniamo sempre con grande piacere perché è per noi un luogo un po' speciale, pieno di affascinanti contraddizioni: a due passi da uno dei più grandi e trafficati porti marittimi e commerciali d'Italia, affacciata su un grande golfo ricco di bellezze storico-artistiche-paesaggistiche ed affiancata da un altro paio di piccole isole molto interessanti, la Palmaria non a caso è inserita, insieme alle vicine Cinque Terre e alla "dirimpettaia" Portovenere, tra i patrimoni dell'umanità dell'Unesco. L'isola è ricoperta da una folta macchia mediterranea, ha qualche casa sparsa sulle alture affacciate sulle "bocche" e all'estremità sud-occidentale mostra i segni imponenti di una vecchia cava di marmo: così vicina alla caotica vita cittadina, a noi sembra sempre molto lontana dalla civiltà, avvolta dal silenzio carico di suoni contrastanti della natura e del mare aperto.
Abbiamo fatto campo sotto il "solito" boschetto di pini marittimi, circondati dalle caprette selvatiche a terra, dai gabbiani impertinenti in aria e da una miriade di barche a motore in acqua. Tutte all'ancora nelle rade sottovento oppure nello stretto braccio di mare che separa la Palmaria da Tino e Tinetto.
Mentre noi cinque in kayak pagaiavamo in lungo ed in largo nel golfo e sotto le scogliere rocciose, incontrando anche un bel gruppo di Canoaverde guidato da Luisa e Giulio...

Le prime prove di destrezza nei giardini di roccia...
L'imperdibile esplorazione della Grotta Azzurra...
I primi entusiasmanti sbarchi sulle rocce...
L'imbarco dalle rocce usando le cime di traino...
Gli auto-salvataggi nella corrente tra Tino e Tinetto...
Una pausa lungo la scogliera strapiombante del versante occidentale di Palmaria...
Conduzione del gruppo e scambio di kayak...
Risalita "complicata" da timone e cima di traino...
Programmazione dell'escursione giornaliera...
Un bel gruppo motivato: Tatiana con Arne, Alessandro e Benjamin (Mauro dietro la fotocamera!)

Sono stati quattro giorni di totale immersione nel corso di Moderate Water Sea Kayak Leader, il vecchio 4 stelle della British Canoeing.
Ci siamo ritrovati al venerdì mattina alla spiaggia libera di Marinella di Sarzana per svolgere il corso di navigazione costiera presso l'accogliente stabilimento balneare "Da Pitì", già perfettamente attrezzato per la stagione estiva ma ancora poco frequentato da bagnanti ed amanti della tintarella.
Arne è arrivato da Roma, Alessandro e Benjamin poco dopo da Vicenza: fino alle cinque del pomeriggio abbiamo lavorato sulle carte nautiche, sulle tabelle di marea e sulle carte sinottiche, poi abbiamo costeggiato il lungo promontorio di Monte Marcello fino a Tellaro per traversare infine sulla Palmaria, la nostra meta per l'intero fine settimana. Sabato abbiamo dedicato l'intera giornata ad un ripasso generale delle tecniche di conduzione dell'imbarcazione, domenica invece siamo entrati nello specifico del corso da guida marina ed abbiamo affrontato tutte le diverse tecniche di conduzione del gruppo. Lunedì invece abbiamo ripreso tutti gli esercizi di navigazione costiera svolti anche durante le serate del campeggio nautico e abbiamo chiuso il corso in bellezza con un ultimo spuntino consumato sulla spiaggia sabbiosa di Lerici, proprio ai piedi della luce verde della diga foranea che chiude il grande porto di La Spezia. Le condizioni meteo sono state molto tranquille, senza grandi onde o venti forti, ma sotto le falesie abbiamo scovato molti angoli invitanti e la corrente che sempre interessa il canale tra Tino e Tinetto ha reso i salvataggi alquanto impegnativi...
I saluti finali sono stati molto gratificanti: "Abbiamo imparato tante cose, grazie"!