Appena 17 km e poco più di 4 ore, leggera brezza da sud e pessime previsioni meterologiche.
Con la prima pagaiata sul lago dopo le vacanze invernali crollano come ghiaccioli al sole le poche illusioni infantili (o speranze senili?): la sabbia del mare abbarbicata strenuamete ai calzari non si distingue da quella del lago, la salsedine marina si scioglie immediatamente nell'acqua dolce, la posidonia rimasta sulle cime del ponte si confonde facilmente con le foglie morte accumulate sulla riva... non siamo più al mare, ormai.
Un tocco malinconico per il primo post di un nuovo blog, ma il lago dipinto di cenere diventa quasi surreale, un pò magico ed un pò inquietante, ammantato di una spessa coltre di silenzio freddo e umido, reso immobile dallo specchio argenteo dell'acqua che scolora nell'incombente volta nuvolosa; solo quel nutrito stormo di aironi cinerini in volo sotto la parete rocciosa riempie l'orizzonte di un elegante movimento passeggero, tingendo il panorama di una sfumatura più intensa dello stesso identico colore...
Il grigio d'inverno impera sovrano.
O°C when we start paddle, but maybe the temperature goes sensibly under the zero and it was surely the coldest day in kayak since the new year comes!
17 km in 4 hours, we were three going down to the lake and we met just a weak south wind.
Our illusions immediatly loosen, like snow in a sunny day: we definetly came back home, far from the sea. Sand, stones and colors... lake and sea, water anywhere, are deeply different.
In a cloudy day we lived in a silent grey horizon, perfectly unmoved and absolutely one tone painting: there were a lot of birds, all grey, flying in the sky, anywhere grey, above a grey water... the magical lake place.