IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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29 marzo 2018

Il sorriso del mare: symposium femminile italiano di kayak!

E' da tempo che ci lavoriamo. Da molto più tempo che ci ragioniamo. Da sempre che ci pensiamo.
Adesso è arrivato il momento: domani inizia il primo symposium femminile italiano di kayak!
"Il sorriso del mare" ha già avuto un grande successo perché le iscrizioni arrivate in pochi giorni sono state ben superiori alle nostre più ottimistiche previsioni!
Oltre quaranta donne tra insegnanti, assistenti e partecipanti si ritroveranno quindi da venerdì 30 marzo a lunedì 2 aprile nelle acque di Genova Nervi per condividere la comune passione per il kayak!

Leggi il blog dedicato all'evento seguendo questo link!

Siamo davvero molto orgogliose della grande partecipazione ottenuta e siamo sicure che le quattro giornate piene di sessioni tecniche e teoriche, sia in acqua che a terra, lasceranno un segno forte nella piccola ma determinata comunità femminile del kayak da mare!
Ancor prima di dare inizio all'incontro, ringraziamo di tutto cuore le pagaiatrici che hanno creduto nell'iniziativa, le istituzioni che ci hanno sostenuto, le insegnanti provenienti da Catalogna, Germania e Norvegia, le assistenti italiane, le tante partecipanti e le organizzatrici che hanno lavorato instancabilmente: senza di voi niente di tutto questo sarebbe stato possibile!

25 marzo 2018

Nuovi corsi per tecnici di base FICT 2018

Si avvicinano le date del corso di formazione per tecnici di base organizzato dalla Federazione Italiana Canoa Turistica che si svolgerà nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 aprile 2018 nella splendida cornice del litorale ligure di Bergeggi (Savona).
Grazie alla collaborazione ormai ben avviata con la locale ProLoco, dopo il corso per Istruttori di secondo livello dello scorso anno, siamo molto contenti di tornare a Bergeggi per collaborare alla realizzazione di questo nuovo corso insieme agli altri docenti incaricati, Mauro Ferro ed Enrico Brentana, e al responsabile dell'Accademia della Canoa, Arcangelo Gengis Pirovano...

Il litorale di Bergeggi e l'isola che da il nome alla riserva naturale: con Enrico, Gengis e Mauro!

Tutte le informazioni utili sono già pubblicate da tempo sulla pagina del sito della FICT a questo link ed i termini di iscrizione scadono tra una settimana, il prossimo 31 marzo 2018: se interessati, scrivete una mail all'Accademia della Canoa, corredata dal curriculum dell'attività svolta, da eventuali altri brevetti, dal numero di tessera FICT e dal certificato medico per attività sportiva non agonistica.
Il tecnico di base FICT, secondo il regolamento dei tecnici federali, ha competenza sull'avviamento alla disciplina di canoa e kayak in acque calme e protette e deve conoscere le manovre di base e le tecniche di sicurezza in acqua. Un primo passo per diventare dei bravi istruttori.
Vi aspettiamo a Bergeggi!

21 marzo 2018

Sea kayak leader training in Greece with Odysea!

Every time I come back to Greece my heart is overflowing with joy!
It is already spring time over there, with yellow, white and violet little flowers all around the sea side: birds start twitter early in the morning, warm temperature envelops you since the breakfast time and a gentle breeze tries to push away the white soft clouds that make the blue skye melancholic just for few moments...
The group of students was a pretty special one, with a girl coming from Germany, a guy flying on purpose from Lithuania and another one living in Athens but nearly to move to Santorini island to work as a sea kayak guide during the long summer season. The international group made a great team work all the four days long and there always was a nice atmosphere in between them and the coaches.
I have also had the unique pleasure to work again with a fantastic coach, George Gazetas, owner of Odysea sea kayak school: he is an enthusiastic, competent and inspirational coach and we have had one more opportunity to exchange impressions and suggestions about different coaching styles. This was for me a priceless chance to improve my knowledge watching another coach in action, a singular event on my coaching log-book... It was a honour for me to work again with you George!
It was also the first time I run a Coastal Navigation and Tidal Planning course on my own, the first one as newest CNTP Provider: something similar happened last year in May when George invited me in Lefkada Island for my first Sea Kayak Leader training as I've just became Moderate Water Leader Provider. It seems that any time I'm able to run new courses I must come back to Greece, my second sea kayaking home! 
Thank you again and again for inviting me, George, and for spending so many time with me, both on water and on land, talking so much about our common passion in sea kayaking activities: it was a privilege for me! I'm really looking forward for the next meeting, George!

Nice perspective!
Ready to go!
The puppy is supervising everything!
Practical tidal exercises during the first CNTP day...
Introduction to more practical top-deck navigation exercises...
How to use a tow-line...
How to practise towing system! 
Rescue and towing...
Exploring the little wonderful Arsida island...
Lunch break in a very confortable position...
Ready to start again...
More practise in rough water condition...
More assisted rescues!
Bit of rain as well... but only for half an hour!
Monika, Vadim and Christos paddling toward the lighthouse at Perachora Cape, near the Vouliagmeni lake!

Ogni volta che ritorno in Grecia il mio cuore tracima di nuove emozioni!
E' già primavera nella terra delle mille isole, con piccoli fiorellini gialli, bianchi e violetti che ricoprono i campi tra le colline ed il mare: gli uccellini iniziano a cinguettare di prima mattina, l'aria calda ti avvolge sin dall'ora di colazione e una brezza leggera fa scivolare le nuvole paffute su un cielo turchese che solo a tratti diventa cinerino...
Il gruppo di allievi è stato alquanto speciale, composto da una giovane ragazza tedesca, un atletico ragazzo giunto apposta dalla Lituania e da un ragazzo greco che sta per spostarsi da Atene a Santorini per lavorare sull'isola come guida di kayak durante la lunga stagione estiva. La squadra internazionale ha svolo un ottimo lavoro di gruppo durante tutti e quattro i giorni di corso e si è sin da subito instaurata una bellissima atmosfera tra loro e noi, due insegnanti pure ben affiatati.
Ho infatti avuto il piacere unico di tornare a lavorare con un insegnante fantastico, George Gazetas titolare della scuola greca di kayak da mare Odysea: George è un insegnante competente, entusiasta e stimolante ed abbiamo avuto molte occasioni per scambiarci impressioni e per darci suggerimenti. E' stata per me un'esperienza impagabile, un modo molto raro di imparare guardando un altro insegnante in azione, un evento singolare nella mia esperienza professionale... E' stato davvero un grande piacere per tornare condividere questi ultimi cinque-sei giorni con George!
E' stata anche la prima occasione per me di svolgere un corso di navigazione costiera in totale autonomia, dopo essere finalmente diventata CNTP Provider: qualcosa di analogo era già successo lo scorso anno durante il mese di maggio, quando George mi aveva invitata a tenere il mio primo corso Sea kayak Leader proprio a Lefkada, durante il nostro giro del Peloponneso. Si vede che ogni volta che posso offrire un nuovo tipo di corso devo tornare in Grecia, la mia seconda casa del kayak!
Ringrazio ancora di cuore George per avermi invitata e per aver trascorso con me così tanto tempo, parlando fitto fitto della nostra comune passione per il kayak da mare, sia in acqua che a terra: è stato un grande privilegio per me! Aspetto adesso la prossima occasione per rivederci, George!

13 marzo 2018

Euskadi tour: que viajem tan chulo!

Siamo sempre stati molto legati all'isola di Minorca, per ragioni non solo affettive.
Il primo viaggio che abbiamo compiuto intorno all'isola nell'inverno del lontano 2009 ci ha permesso di conoscere due persone meravigliose: Teresa e Carlos, i titolari del centro Menorca en kayak. Da allora siamo tornati a visitare la più bella delle isola Baleari ogni volta che se ne è presentata l'occasione. Quando lo scorso mese di ottobre, durante le Jornadas de Menorca en kayak, ci hanno invitato a seguire il gruppo nella trasferta annuale nei Paesi Baschi non ci abbiamo pensato su due volte e abbiamo accettato l'invito con grande entusiasmo.
Abbiamo così avuto modo di incontrare ancora una volta un altro grande amico pagaiatore, Arkaitz Erchiaga, il titolare del centro di kayak e turismo attivo di Urdaibai, la riserva naturale della biosfera della Biscaglia, un grande estuario aperto sull'Atlantico ad una manciata di chilometri da Bilbao.
Siamo rimasti affascinati dalla zona, dalla gente, dalle tradizioni, dall'arte, dalla cucina e soprattutto dall'accoglienza calorosa che ci hanno riservato tutti gli amici baschi e minorchini: la settimana è volata via tra una visita di tre giorni alla capitale basca ed una permanenza di quattro giorni a Lekeitio, il paese natale di Arkaitz ed uno dei villaggi di pescatori più pittoreschi della costa...

Inizia l'avventura: Euskadi arriviamo!
L'ingresso del Museo Marittimo di Bilbao: un'attrazione per grandi e piccini!
Palle ovunque, ovunque palle!
La prima sala espositiva del Museo Marittimo di Bilbao: kayak playmobil!

Bilbao non è soltanto la capitale della Biscaglia, una delle tre province della comunità autonoma basca, e neanche il principale porto commerciale e turistico della costa settentrionale spagnola. E' anche una grande città metropolitana che ha saputo rinnovarsi nel tempo, mantenendo le sue radici ben radicate nella storia marittima del paese. Bilbao è la città famosa nel mondo per il museo Guggenheim, ideato da Frank Gehry sulla sponda occidentale della Ria, come qui viene chiamato al femminile il fiume che attraversa il centro storico: la vecchia città industriale, carica di moli portuali, è diventata in pochi anni un'icona internazionale di design urbanistico, arricchita da tante altre opere d'arte posizionate lungo tutti gli spazi verdi e pedonali che modellano ora le due sponde del fiume.
Bilbao non è solo il Guggenheim, che pure è il biglietto d'ingresso più incredibile ed accattivante, quando si entra in città dal ponte che sovrasta il fiume, a sua volta sovrastato da un magnifico arco rivestito di formica rosso fuoco che di notte si illumina di 6400 led intermittenti: le 33.000 placche di titanio che ricoprono le falde irregolari del museo conferiscono alla struttura un che di immaginifico, come di una nave che sta per prendere il largo: prendono i colori del cielo e cambiano tonalità insieme alla città, dal giallo oro dei momenti di sole all'argento acceso dei lenti passaggi delle nuvole, e passeresti ore intere ad ammirare le immagini riflesse nelle vetrate, specie quando si attiva una delle installazioni artistiche più suggestive che arricchiscono la passerella intorno al museo, la scultura della nebbia del giapponese Fujiko Nakaya che ad intervalli regolari ma imprevedibili avvolge il visitatore in una densa nuvola di nebbia artificiale (che raggiunge anche l'altra grande opera di Anish Kappor realizzata con 80 sfere d'acciaio impilate in modo apparentemente causale sul pelo dell'acqua... sono rimasta incantata a guardarle per un tempo dilatato dalla meraviglia e dal piacere!).

Una delle tante installazioni artistiche disseminate lungo il Paseo de la Memoria...
L'ingresso del Museo Guggenheim di Bilbao: la punta sembra proprio la prua di un kayak!
La scultura di fiori Puppy di Jeff Koons fa la guardia all'ingresso del museo dal 1995...
Il faro di Santa Catalina a Lekeitio, proteso sul Mar Cantabrico che è già Oceano Atlantico...
La lunga passerella di pietra permette di raggiungere l'isola con la bassa marea...

Bilbao non è solo il Guggehneim, comunque: è anche la città della metropolitana ideata da Sir Norman Foster, che avrà anche disegnato lo yacth più brutto del mondo, ma si è pienamente rifatto con la perfetta fusione di ingegneria ed architettura che risalta tanto nelle passerelle sotterranee, sospese alle volte con possenti tiranti di acciaio, che nelle entrate in vetro, simili al carapace di un armadillo e che tutti hanno preso a chiamare Fosteritos; è anche la città dell'aeroporto La Paloma disegnato dall'architetto spagnolo Calatrava, lo stesso del ponte pedonale Zubi Zuri sulla Ria, e che di questo richiama la struttura sospesa come di un uccello ad ali spiegate, che però a noi ha ricordato di più i fanoni di una balena; è anche la città dell'Euskalduna, il Centro Congressi e Musica che si erge come un grande bacino di carenaggio di ferro arrugginito proprio dove un tempo sorgevano i cantieri di costruzione delle navi baleniere, orgoglio della marina basca.
Bilbao è anche la città dell'Alhondiga, un vecchio deposito di vini recuperato a moderno centro di servizi, cultura e tempo libero, con 43 colonne tortili che sorreggono tre edifici di mattoni rossi in cui sono accolte sale cinematografiche, biblioteche, sale espositive, negozi e ristoranti e persino un centro sportivo con due piscine sul tetto. Bilbao è la città del Casco Viejo, pieno di stradine medioevali lastricate coi ciottoli levigati del fiume e di bar aperti fino a notte fonda. Bilbao è la città del Museo Basco, allestito all'interno di un antico collegio gesuita oggi in restauro, del Museo Archelogico, affacciato sull'altro lato della stessa Piazza Nuova, e del Museo Marittimo, abbellito all'esterno non solo dall'altissima torre Carola completamente ridipinta di rosso ma anche da tante boe e catene che un tempo ancoravano pescherecci e rimorchiatori.
Bilbao è persino una città di mare, benché il Mar Cantabrico disti più di 14 km dal centro: due linee della metropolitana, pulite, veloci e frequenti, collegano il centro cittadino alle spiagge di sabbia incastonate tra le alte scogliere rocciose della costa basca. A suggellare il passaggio dalle montagne al mare è sempre la Ria, sormontata a due passi dal porto da un enorme ponte trasportatore, il Bizkaiko Zubia, che permette il transito di persone ed auto (soltanto sei per volta) da una sponda all'altra senza intralciare la navigazione: costruito nel 1893, primo nel suo genere e divenuto patrimonio dell'umanità Unesco nel 2006, il ponte è alto 61 metri s.l.m., lungo oltre 160 metri e permette di tenere sospesa sul vuoto una gondola bianca che fa la spola 24 ore al giorno e che sembra una navicella spaziale antesignana della serie di Star Trek...

Pronti per la prima vera giornata di acqua (sotto e sopra!)
Mauro su un kayak non suo e su un fiume (di acqua salmastra, almeno!)
Riunione all'ultima ansa praticabile del fiume...
Rientro in SUP: che gran bella scoperta!

Bilbao è anche una capitale divertente, allegra, movimentata, piena di piccole e grandi cose che hanno attirato la nostra attenzione: le strisce pedonali, per dire, sono spatolate in maniera artistica per renderle meno scivolose e ne manca sempre una, la seconda o la terza dal marciapiede, per evitare che ciclisti o motociclisti possano scivolarci sopra con le ruote; i semafori, poi, hanno gli omini verdi per il passaggio pedonale che ad un certo punto prendono vita e cominciano a correre sempre più veloci quando mancano pochi secondi al rosso; le mattonelle dei marciapiedi, inoltre, sono tutte marcate con dei fiorellini tondi che ricordano quelli di Barcellona ma in mazzetti più pieni e che a volte sono battuti sul cemento grigio e uniforme ed altre invece sul cotto cangiante. Bilbao è una città facile da vivere e da visitare: all'arrivo in aeroporto, ed in ogni altro centro di informazioni turistiche, vengono distribuite le cartine della città che riportano non solo le linee di bus, tram e metro, ma anche le indicazioni di alberghi e pensioni, così abbiamo prenotato facilmente quella più vicina alla fermata dell'autobus; le campane per la raccolta differenziata del vetro sono tutte ricoperte di murales artistici e tematici, che ti fanno venire voglia di cercare in ogni dove bottiglie di vetro da buttare per potere ammirare da vicino tutti quei lavori geniali ed ispirati; i parcheggi per le auto sono abbelliti da posti colorati in diversi tonalità di giallo, blu, rosso e verde e persino i posti riservati alle moto hanno riquadri colorati di dimensioni ridotte... che ti viene voglia di star lì a giocare ai colori per giorni interi...
Anche la lingue basca ha i suoi misteri accattivanti: è piena di X e K, la lettera usata per il plurale, e ricorda vagamente la lingua Inuit (chissà che alle sue origini ancora sconosciute non ci sia un qualche legame con gli abitanti dell'altro lato dell'Atlantico, raggiunti durante una battuta di caccia...). Arkaitz ha provato a spiegarci qualche regola ma noi siamo rimasti affascinati dalla moltitudine di parole in K: komunak, tabacoak, patatak frigituak, kayakak e persino un grandioso fax-ak!

Una delle tante curiose parole della lingua basca...
Il gruppo al gran completo alla partenza da Urdaibai per Lekeitio...
La partenza da Urdaibai con l'alta marea...
La sosta in un porticciolo lungo la costa basca con la marea calante...
Arkaitz e Peki: con loro le escursioni sono sempre facili, sicure e divertenti!

Dopo tre giorni di sole, di pioggia, di vento trascorsi nella capitale basca, ci siamo spostati con i trasporti pubblici, veloci ed economici, fino a Lekeitio, un paese di 6000 persone che in estate vede triplicati i suoi residenti. E' un piccolo villaggio di pescatori che si affaccia su un'isolotto roccioso e pelato dal vento che è collegato alla terra ferma da un lungo camminamento di pietra, che si copre con l'alta marea e si scopre con la bassa marea (che qui raggiunge anche i cinque metri di dislivello e che viene misurata con un coefficiente variabile a seconda delle stagioni e delle lune). L'isola di San Nicola protegge l'ingresso del porticciolo di Lekeitio, rigonfio di imbarcazioni a remi e a motore assiepate dietro la muraglia costruita a protezione dello specchio d'acqua che non sempre resiste agli assalti dell'oceano: una delle prime cose che ci ha raccontato Arkaitz è che la croce di pietra issata accanto alla rosa dei venti è stata spezzata più volte dalle onde furibonde che risalgono la scogliere e si schiantano sul molo.
Le casette di legno sul lungo mare sono tutte attaccate le une alle altre, alte sei o sette piani e con delle bo-window dipinte di colori diversi. Accanto alla piazzetta principale sorge la bella chiesa gotica contornata di archi rampanti che proiettano le loro ombre proprio sulla sede del club di remo. I bar ed i ristoranti sono gli esercizi commerciali più frequenti e frequentati: una delle tradizioni locali più sentite e seguite è quella di "ir de txikiteo" - andare per vini, spostandosi con gli amici da un bar all'altro durante l'intero fine settimana per assaggiare i tanti spuntini che ricoprono i banconi dei locali. Pintxos & Txakoli sono gli ingredienti sicuri ed immancabili per una perfetta serata basca: il "bolseros" si incarica di tenere la cassa e di fare le ordinazioni, cambiando locale dopo ogni giro di vino o birra, servite in bicchieri tutti uguali che pure fanno il giro del paese. Sono tutti in strada, il venerdì ed il sabato sera: giovani e anziani, famiglie con bambini, ragazzi in maglietta e ragazze a grappoli, tutti presi dal rito collettivo del tirar tardi fino all'alba per collezionare una sbornia dietro l'altra. Ed è tutto allegro, leggero e condiviso.

Siamo noi!
In navigazione verso Lekeitio...
Sotto il faro di Santa Catalina di Lekeitio...
All'ingresso del porto di Lekeitio con bassa marea...

Ci sono anche tanta altre tradizioni locali, dalla pelota giocata con una speciale cesta di vimini oggi riprodotta in materiale plastico multicolore, alle feste popolari in cui gli uomini si sfidano non solo in danze coreografiche ma anche in giochi rurali come il taglio dei tronchi ed il sollevamento dei massi: a Lekeitio una delle tradizioni più forti e più radicate nel territorio è quella delle gare di remo, che ogni anno si ripetono tra ragazzi adolescenti, adulti e anche donne. Le barche in legno colorato hanno da 4 a 8 posti ed il vogatore usa un solo remo infilato sullo scalmo, mentre il capitano che da il tempo regola un altro remo libero per le virate. Abbiamo rischiato di provare una barca tradizionale, ma alla fine erano tutte occupate per le esercitazioni settimanali ed abbiamo ripiegato sul parco-avventura, una delle tante attrattive del turismo attivo della zona: un bosco attrezzato con funi e liane e passerelle di corda come sempre di più se ne trovano in giro per il mondo, ma questo gestito dalla Generalitat e tenuto in ottime condizioni, nonostante la numerosa presenza di bruchi della processionaria. Mauro ed io siamo rimasti in camera a curarci la febbre, arrivata a Bilbao insieme alla pioggia del secondo giorno, mentre i ragazzi di Menorca en kayak si sono cimentati per l'intera giornata a salire e scendere dagli alberi per rafforzare il già eccellente lavoro di squadra.
Il venerdì è stata poi la volta del SUP, lo stand-up-paddle che sta diventando il più diffuso sport di pagaia del mondo: visto il forte vento da sud, con raffiche di oltre 15 nodi, ci siamo rifugiati nel piccolo fiume che dalla piccola baia antistante il porticciolo di Lekeitio risale con diverse volute la verdissima vallata accanto al paese, che in alcuni scorci panoramici ricorda il tratto alpino del Trentino. Quando la corrente di marea faceva sentire i suoi effetti sul fiume, rientrando per diversi chilometri, allora ci sedevamo sulle ginocchia per non perdere l'equilibrio: ma quando siamo usciti in mare aperto ed abbiamo circumnavigato la piccola isola di San Nicola, io ho smesso di preoccuparmi e mi sono goduta la navigazione in piedi!

La conclusione di un splendida giornata di pagaiata!
L'ultimo saluto agli amici baschi e minorchini...
Uno dei tanti brindisi delle serate basche!
La visita domenicale e fuori programma al monastero di San Juan de Gatzelugatxe...
Il ritorno a casa, felici come bambini!

Il sabato, invece, siamo rientrati nella nostra zona di conforto ed in kayak, singoli e doppi, abbiamo percorso i quasi 25 km che separano la riserva di Urdaibai da Lekeitio, costeggiando prima una delle più grandi dune del nord che però viene periodicamente erosa dal vento e dall'acqua, passando poi accanto alla famosa onda di surf di Mundaka, la più lunga onda sinistra d'Europa, e pagaiando infine lungo imponenti scogliere rocciose interrotte solo qua e la da qualche spiaggia di sabbia e qualche paesino incastonato tra i boschi di abeti (che impressione gli alberi così alti tanto vicini al mare - quelli che di solito siamo abituati a vedere in montagna, per giunta!).
Il faro di Lekeitio ha salutato la nostra pagaiata al tramonto e anche una passeggiata domenicale: il vento in aumento fino a Forza 7 ha impedito di continuare le attività in acqua, ma sotto l'acqua battente siamo rimasti al riparo dell'accogliente bar del porto per pianificare le attività future!
Non mancheranno altre occasioni per incontrare i ragazzi di Menorca en kayak ed aspettiamo con ansia le prossime Jornadas di ottobre per tornare a pagaiare intorno alla più bella delle Isole Baleari. Nel frattempo, però, abbiamo anche cominciato a pensare a corsi ed escursioni da ripetere nei Paesi Baschi, magari con un percorso itinerante tra Bilbao e San Sebastian, l'altra grande attrattiva basca, e magari in compagnia di un gruppo di pagaiatori italiani interessati a scoprire le bellezze del posto.
Non è mai facile riassumere in poche righe le tante emozioni di una lunga settimana vissuta a terra ed in mare: noi speriamo così di tornare presto a solcare le acque atlantiche del Mar Cantabrico e di pagaiare ancora fianco a fianco con Arkaitz ed i suoi ragazzi del centro Ur-Urdaibai.
Grazie infinite per l'accoglienza calorosa e per l'esperienza indimenticabile: eskerrik asko!

04 marzo 2018

Viaggiare pagaiando: una serata piena, calda e divertente!

La serata organizzata da Marco "Ekokayak" Ferrario presso l'Opifico Zappa di Erba ieri sera sabato 3 marzo è riuscita nel migliore dei modi possibili: oltre 100 persone hanno affollato la sala eventi al piano terra dell'opificio, una struttura che da sola merita una visita attenta e prolungata.
Ospiti dell'associazione che da cinque anni gestisce con entusiasmo, passione e creatività gli spazi del vecchio opificio, ancora pieni di vecchi macchinari ed utensili del passato, ci siamo ritrovati assiepati su tante sedie di colori, forme e fatture diverse per assistere alla presentazione di ben cinque viaggi diversi.
Gli ospiti accorsi da tutta la regione (e forse anche da fuori) hanno iniziato ad affluire con estrema puntualità e siamo stati capaci di rispettare tutti i tempi che la ricca scaletta della serata imponeva.
E' sempre un grande piacere scoprire (o avere conferma) che ci sono così tanti appassionati di viaggi in kayak e canoa, così tante persone curiose di ascoltare dalla viva voce dei protagonisti le piccole vicissitudini del campeggio libero in mare o lungo i fiumi, così tanti sostenitore del mondo della pagaia!

Una delle spettacolari fotografie utilizzate a corredo dell'introduzione di Marco...
Marco introduce la serata al folto pubblico presente in sala...
Lorenzo spiega come è nata la voglia di scendere il fiume mongolo in canadese...
Marco introduce le bellezze mozzafiato del Lago di Como in inverno...
Michele vanta le mille suggestioni del delta del fiume Po...
Luca e Mary descrivono a parole ed immagini il viaggio di scoperta all'isola di Vis
La sala ancora ricolma di pubblico fino alla fine del nostro ultimo intervento...
Il creativo allestimento della sala curato da Marco, autore dell'articolo!

Ha dato il via alla serata la bella introduzione di Marco, che ha spiegato come è nata l'idea e come ha cercato, riuscendoci in pieno, ad aggregare il maggior numero di persone intorno allo stesso evento.
Ha introdotto poi la serie di presentazioni il canoista Lorenzo, che ha prima raccontato brevemente l'esperienza sul fiume Chuluut in Mongolia e ha poi proiettato un filmato carico di discese in canadese, di bivacchi sulle sponde del fiume e di panorami mozzafiato, lontani da ogni forma di civilizzazione!
E' stata poi la volta di Marco, un bravo fotografo e pagaiatore che si diletta con bivacchi invernali sull'alto Lario da far venire i brividi anche ai più esperti navigatori!
Michele ha scandagliato con immagini e racconti tutti i più segreti angoli di un luogo tanto affascinante quanto bistrattato come il delta del Po, un fiume che regala ancora molti momenti di piacere, silenzio e solitudine al viaggiatore che sa apprezzare la natura.
E' stata poi la volta di Mary e Luca che hanno scelto di raccontare la loro prima esperienza di campeggio nautico durante la circumnavigazione in cinque giorni dell'isola croata di Vis, dimostrando che quale semplicità si possa organizzare un indimenticabile viaggio in kayak...
Noi abbiamo chiuso la serata con una selezione di 40 immagini estratte dal nostro ultimo viaggio estivo alle Isole Ioniche e Peloponneso: con nostra grande sorpresa (e segreta soddisfazione) la sala era ancora stracolma di persone, tanto che sulle prime ci siamo sentiti anche un tantino intimoriti!
Marco ha poi chiuso la serata: un evento perfettamente riuscito che speriamo di ripetere presto!