IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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28 febbraio 2011

Venice Carnival again!

Finalmente in kayak, dopo troppe settimane di fermo influenzale.
E non potevamo riprendere in modo migliore: una giornata di sole pieno tra le maschere del Carnevale Veneziano! Sono ormai 5 anni che non manchiamo l'appuntamento: la nostra prima esperienza, nel 2007, aveva fruttato un breve articolo ed una raccolta musicata di immagini; da allora tornaimo ogni anno perchè siamo certi di trovare una festa sempre nuova e sempre più accattivante!


La comitiva è stata decimata dall'influenza e da una miriade di sfortunati imprevisti: con il doppio verde dei romagnoli Lucas&Raffaella, quello rosso delle triestine "Lupe di Mare" ed il singolo blu di Fabrizio, abbiamo percorso in lungo ed in largo la città dei mille canali in una piccola e disciplinata flottiglia.


La solita parrucca colorata ci ha protetto dalla leggera brezza che batteva la laguna e ci ha fatto conquistare centinaia di fotografie una volta raggiunta la Serenissima: dai ponti e dalle calli le migliaia di turisti ci hanno lanciato coriandoli e sorrisi e per l'intero fine settimana ci siamo sentiti la maschera più bella del Carnevale!


Scivolare silenziosi lungo il Canal Grande è sempre un'emozione altrettanto "grande" ed ogni anno scopriamo nuovi angoli segreti della città sospesa sulle acque: lanterne di vetro colorato, colonnine a torciglioni, archi sospesi nel vuoto, bifore e trifore sulle facciate dei palazzi nobiliari, mosaici policromi che luccicano al sole, file di panni stesi sui canali, briccole di legno mangiate dal mare, pontili galleggianti che scricchiolano con la marea, muri di mattoni rossi e bassorilievi di marmo bianco ovunque...


Ogni poche pagaiate dobbiamo estrarre la macchina fotografica per catturare quel lampo di luce o quella sfumatura di colore o quel gioco di riflessi sui canali: pagaiare a Venezia significa anche perdersi tra le sue lingue d'acqua per inseguire le sue storie millenarie e riempirsi gli occhi di particolari unici al mondo...


Le onde del Canale della Giudecca provocate dai motori di traghetti&taxi scompaiono come d'incanto nei canali più piccoli e riparati dei vari sestrieri, che abbiamo imparato a riconoscere e che scegliamo con cura; il kayak scivola veloce tra le barche ormeggiate lungo gli argini, sfiorando le ostriche che incrostano le fondamenta... solo aVenezia sono richieste così tante manovre per navigare: spostamenti laterali, timoni di prua, pagaiate circolari si rendono indispensabili per girovagare in libertà tra i canali...


Le gondole spuntano minacciose dagli angoli dei palazzi e le loro tipiche prue metalliche sembrano ancora più imponenti viste dal kayak, specie quando il gondoliere sorridendo ci inchioda contro il muro per avere maggiore spazio di manovra... nel tentativo di raggiungere il Ponte dei Sospiri ci ritroviamo anche quest'anno coinvolti in uno straordinario ingorgo di gondole e remi, con annessi gridolini dei turisti quando le barche si toccano e si inclinano sul lato... qualche lungo minuto di paziente attesa e la matassa di gorghi e scie si dipana ed ognuno prosegue per la sua strada d'acqua.


Il piccolo drappello di kayak colorati scorre allegramente sulle acque torbide della città lacunare e la pausa pranzo sotto la cupola restaurata della Chiesa della Salute riserva altre piacevoli sorprese: sabato incontriamo due amici convertiti alle escursioni fotografiche a piedi e domenica incrociamo il mitico professor Rigatti che transita in kayak nel canaletto laterale e che qualche giorno dopo ci farà un'altra piacevole sorpresa: un gustoso articolo per il sito di Turisti per caso di Patrizio Roversi&Co. e poi ancora un articolo a piena pagina sul quotidiano locale Il Piccolo riportato ovviamente anche sul sito del CKF!


E' tutto un tripudio di colori e dalla punta della Giudecca risaliamo Dorsoduro fino a Cannaregio, poi rientriamo a Castello e a San Marco e alla fine della domenica tocchiamo tutti i sestrieri veneziani... la seconda giornata è più grigia, fredda e piovosa della prima ma l'entusiasmo di Fabrizio è tale che sotto l'ennesimo ponticello in mattoni e marmi lo sentiamo esclamare: "Mauro, Tatiana: grazie di esistere"!


La compagnia si scioglie in fretta, la strada del rientro è per tutti lunga e l'oscurità incalza: rientriamo nella darsena del campeggio e dopo una doccia calda in campeggio carichiamo i kayak ancora col sorriso sulle labbra: lo storm cag è utilissimo sotto la pioggia, ed è talmente buffo da poter sostituire il vestito di carnevale!


An unforgettable meeting for the Venice Carnival, using a "sea kayaker mask" and receiving thousands of pictures while we were paddling all around the city... Wow, what a wonderful week-end!
Few friends in two double kayaks more one in a single have meet us to visit the city on the water: sun&warm on the first day and wind&cold on the second one have permit us to discover the historical secrets of the Serenissima with so different lights and colours, but anyway with an unbeliveable beauty!
Please, see the 1997 slide show and read the brief article written after our first experience there, in the middle of the Venice Carnival... and remember: if you want to come, you just need a coloured periwig!

25 febbraio 2011

Listening to the people of Greenland

Alla fine dell'anno, mentre eravamo sulla strada per Barcellona, pochi giorni prima di iniziare il nostro viaggio invernale a Ibiza&Formentera, abbiamo fatto una sosta a Monaco (nel Principato, non in Baviera!): volevamo visitare una mostra fotografica che aspettavamo da tempo, quella realizzata da due amici kayakers sugli Inuit della Groenlandia.
Il progetto di Nathalie ed Alain Antognelli è ambizioso e non si riduce alla sola esposizione, pure incredibilmente ricca, allestita fino allo scorso 3 gennaio alla "Galerie des pecheurs" del Museo Oceanografico monegasco; i due avventurosi coniugi, infatti, vogliono documentare i cambiamenti climatici di quello spicchio di mondo e hanno così programmato un impegnativo viaggio in kayak lungo le coste della Groenlandia nell'arco di ben 3 anni (che potrebbero diventare 5 per terminare le ultime due tappe programmate).
Sono già stati a pagaiare tra i ghiacci da maggio ad ottobre nelle estati del 2009 e 2010, partendo da Upernavik e coprendo le prime due tappe del viaggio sul versante occidentale... costeggiando l'isola più grande del mondo potrebbero anche raggiungere la "nostra" Ammassalik.
Intanto, per promuovere l'iniziativa e raccogliere fondi, i due girano per il mondo e partecipano ai più prestigiosi festival tematici: domani saranno a Parigi, al Festival "Grand Nord Grand Large" per presentare in un tripudio di film e documentari sull'Artico le loro diapositive "Ascoltando gli Inuit della Groenlandia"!
Speriamo di poterli invitare almeno una volta anche qui da noi!


At the end of the year, while we were driving down to Barcellona, few days before our winter trip to Ibiza&Formentera, we stopped in Monaco (the Principality, not in Bavaria!): we wanted to visit a photographic exposition we waited for a long time, realized by two kayakers about Greenland Inuits.
Nathalie and Alain Antognelli realized and ambitious project and it is not just the exposition, also incredibly rich, prepared up to the last 3rd of January into the "Galerie des pecheurs" of the Oceanographic Museum;  in fact, the two adventurous photographers want to document the climatic changes of that segment of the world and they have so programmed a binding sea kayak trip kayak along the Greenland coasts within 3 years (maybe 5 to finish the last two legs).
They have already been to paddle from May to October in the summers of 2009 and 2010, starting from Upernavik and covering their first two legs of the trip along the western coast... at the end of the trip, they could also reach "our" loved Ammassalik.
Meanwhile, to promote the project they became two globe-trotters: tomorrow they will be in Paris, to the Festival "Grand Nord Grand Large" to present their slide show "Listening to the Inuit of Greenland"... let's hope to be able to make them come here in Italy too, once at least!

21 febbraio 2011

Sullacqua night meeting: a perfect party!

Com'è ormai tradizione, Sullacqua organizza agli inizi dell'anno un incontro tra soci ed amici: quest'anno ha superato se stessa in capacità organizzative, estro gatronomico ed inventiva canoistica.
In una sola serata ha saputo riunire oltre 100 appassionati venuti da vicino e lontano, ricevuti nella accogliente Badia di Ganna per compiere insieme un ideale "viaggio nel mondo del kayak da mare".
Noi che siamo da (quasi) sempre soci di Sullacqua abbiamo partecipato con grande piacere alla festa 2011!


Enrico Armanasco è stato un perfetto anfitrione: ha invitato i relatori ad offrire una panoramica delle attività connesse al kayak da mare e ha conquistato tutti con una gradita sorpresa, la musica dal vivo dell'arpa celtica di Iris, una emozionata musicista-canoista che con le sue note delicate ha reso oltremodo piacevole la lunga e ricca serata. Lunga perchè iniziata intorno alle 17 e terminata ben oltre la mezzanotte, ricca perchè i tantissimi amici presenti l'anno resa davvero speciale.


I diversi momenti di intrattenimento sono stati sapientemente dosati: ad una prima proiezione di diapositive realizzate da Anna Pepe e Angelo Lauria per raccontare le emozioni vissute sul lago di Varese (pagaiando tra cigni ed aironi ed usando come copricapo una foglia di ninfea) è seguita una breve storia italiana del kayak da mare introdotta da un Luciano Belloni afono ma sempre vitalissimo che, con l'aiuto dell'altrettanto inossidabile Giorgio Nesca, ha raccontato con un'attenta ricostruzione l'arrivo nel nostro bel paese delle prime imbarcazioni, la nascita delle prime riviste e lo sviluppo delle prime associazioni.


Poi è stata la volta degli amici chioggiotti e bergamaschi che hanno raccontato per bocca dell'allegro Checco Balanza la loro recente esperienza nei mari del nord al seguito della famosa "Sea Kayak Arctic Race".
Piero De Stefano ha poi riassunto un anno di Ocean Racing lungo le coste italiane, la manifestazione agonistica promossa da Sottocosta che vede crescere di anno in anno iscritti ed interesse.
L'esperto ornitologo Felice Farina degli Inuit del Lario ha svelato gli aspetti naturalistici dell'andare per mare e per laghi, invitando gli intrepidi pagaitori a rispettare la flora e la fauna per preservare al meglio l'ambiente marino e lacuale che ospita i nostri kayak insieme ai nidi degli uccelli migratori.


Riccardo Pittia del Canoa Kayak Friuli, uno dei gruppi più attivi sul territorio, ha sollevato la curiosità dell'affollata sala presentando "Kayak Legno Italia", un interessante progetto nato per promuovere la costruzione ed auto-costruzione di kayak in legno secondo diversi metodi costruttivi, dallo storico skin on frame all'innovativo "cuci - incolla": alcuni di questi modelli saranno esposti in anteprima al Campionato Italiano di Eskimo di Genova il 12 e 13 marzo 2011.
Per concludere la prima parte della serata, siamo stati invitati a presentare brevemente il nostro ultimo viaggio estivo a Creta, che ha ricevuto un'insperata e graditissima medaglia presidenziale come premio di rappresentanza.


Due momenti di calorosa convivialità hanno occupato le ore successive: mentre alcuni si godevano la cucina casareccia tutta incentrata sulla polenta, altri si trasferiravano al piano superiore per scoprire le tante attività proposte dalle varie associazioni presenti: Sullacqua, ovviamente, Sottocosta, Canoa Kayak Friuli, Altamarea, CK90 Inuit del Lario, Bibionekayak, Megaraduno del Garda, Canoaverde e Tatiyak.


La serata non poteva ancora terminare: il filmato tragi-comico realizzato dall'estroso Massimo Rizzi ha presentato in maniera ironica e divertente il Campionato di Eskimo, sottolineando con nostra somma gioia come l'aspetto ludico della manifestazione riesca sempre a prevalere su quello agonistico.
Prima della ricca riffa finale, con premi offerti da Avatak ed altri sponsor, sono stati presentati tre incontri tra gli oltre 30 proposti dal mitico Luciano: la quarta edizione di Bibionekayak 2011, con l'attenta promozione di Giorgio Sartori, il terzo Megaraduno del Garda, sotto la notevole organizzazione di Paolo Soncina, e la decina edizione dell'imperdibile Pontine Mare Marathon, con la simpatica conduzione di Fabio Carosi, capace di traghettare tantissimi kayak colorati tra due delle isole più belle del Mediterraneo: Ponza e Palmarola.


Incontri come quello ideato e realizzato da Sullacqua aiutano certamente a diffondere il kayak da mare perchè non c'è niente di più contagioso dell'entusiasmo con cui vengono prensentate le singole iniziative dai vari ideatori e promotori; ognuno di noi è capace di infondere un tono particolarmente accattivante alle attività che propone e si dovrebbero avere almeno sei mesi di ferie continuate per potere approfittare di tutte le occasioni...
Dopo averci deliziato con tante attività, proposte, eventi, escursioni e pagaiate in compagnia, gli amici di Sullacqua ci hanno dovuto a malincuore salutare... ma solo fino al prossimo anno!


An important sea kayak meeting promoted by Sullacqua with the most representative local associations from North West, North East and Center Italy, with a special guest: a celtic harp played by a musician-kayaker and a lot of slide-shows, trip presentations, projects and  prizes offered to the numerous pubblic by a lot of Italian sea kayakers!
Sorry for writing only in Italian... next time I'll try to translate all...

17 febbraio 2011

Slide show about "Creta kayak tour 2010"

Il viaggio a Creta è stato un viaggio lungo di 5 settimane trascorse in mare, impegnativo di vento forte con raffiche anche di 60-70 km/h, istruttivo per la grande esperienza maturata nel periplo, sorprendente per le continue scoperte fatte sull'isola e soprattuto molto divertente per entrambi, nonostante gli inevitabili imprevisti e le solite difficoltà che rendono ancora più ricca un'esperienza in mare.
Un viaggio che ci è rimasto nel cuore!
Abbiamo così integrato lo slide show presentato in anteprima alla rassegna milanese di novembre per raccontare con nuove immagini il nostro viaggio nel Regno del Meltemi.
Alcune delle date sono già state fissate da tempo, altre ancora sono in via di definizione:
Sabato 19 febbraio 2011 - Badia di Ganna (Varese) - Sullacqua
Sabato 26 febbraio 2011 - Camping Fusina (Venezia Mestre) - Tatiyak
Venerdì 4 marzo 2011 - Libreria Liberamente di Oggiono (Lecco) - Inuit del Lario
Sabato 19 marzo 2011 - Castello di Nervi (Genova) - Canoaverde
Venerdì 8 aprile 2011 - Tel Dor Club (Israele) - Dorkayak
Venerdì 13 maggio 2011 - Sala Comunale di Aquileia (Udine) - CKF
Sabato 28 maggio 2011 - Sede ANMI di Torino - Qajait
Il primo incontro ci rende particolarmente contenti perchè la splendida cornice del chiostro medievale delle fredde valli di confine ha sempre ospitato incontri vivaci e quest'anno arriveranno amici da varie parti del nostro bel paese.
Se volete sentire il nostro racconto e vedere lo slide show potete inviarci una mail: tatiyak@tatianacappucci.it
Saremo contenti di rispondere ad ogni nuovo invito perchè andiamo matti per le occasioni di incontro in giro per l'Italia (e non solo!).


The Crete kayak tour 2010 has been a long, instructive and amusing trip, very binding for the Meltemi wind.
We have integrated with new images the slide show introduced in preview in November in Milan: about 150 pictures on the "Kingdom of Meltemi" to tell the trip, the organization and all that curious details that make a trip in kayak a small-great sea adventure.
Some new appointments have already been confirmed and gladly we publish the dates of the next evenings, organized in collaboration with some local sea kayak associations:
Saturday 19th of February 2011 - Ganna Abbey in Varese - Sullacqua
Saturday 26th of February 2011 - Fusina Camping in Venice - Tatiyak
Friday 4th of March 2011 - "Liberamente" Bookstore in Oggiono - Inuit del Lario
Saturday 19th of March 2011 - Canoaverde Center in Nervi (Genoa) - Canoaverde
Friday 8th of April 2011 - Tel Dor Club (Israel) - Dorkayak
Friday 13th of May 2011 - Town Room in Aquileia (Udine) - CKF
Saturday 28th of May - ANMI Center in Turin - Qajait

More evenings to present the trip in the "Kingdom of the Meltemi wind" are in program for the next spring and summer months and we won't miss to give news on the dedicated blog.If you want know our story and see the slide show, please contact us: tatiyak@tatianacappucci.it
We will be happy to answer to every invitation: we love meetings all around Italy (and Europe!).

14 febbraio 2011

Home made tuilik!

Quando ho cominciato ad andare in kayak non sapevo neanche cosa fosse un "tuilik".
Poi ho imparato l'eskimo groenlandese e mi si è aperto un mondo: kayak dalle linee allungate, pagaie in legno, arpioni, legni da lancio e... tuilik!
I cacciatori Inuit usano da sempre questa curiosa giacca in pelle di foca, con cappuccio e paraspruzzi a formare un unico pezzo, che permette loro non solo di proteggersi dalle rigidi temperature polari ma anche di diventare un tutt'uno con la propria imbarcazione.
I tuilik sono realizzati a mano sulle misure antropometriche del cacciatore e vengono adattati alla misura del pozzetto del kayak, generalmente costruito in legno ed anch'esso rivestito di pelle di foca, trattata in maniera tale da renderla del tutto impermeabile.

Uno dei modelli esposti al Museo Nazionale di Copenaghen
Nelle competizioni groenlandesi di kayak, nate con l'intento di mantenere viva una tradizione millenaria che noi conosciamo quasi esclusivamente per il suo aspetto ludico, viene richiesto a tutti i partecipanti di indossare il tuilik: gli occidentali possono averlo in neoprene, mentre i nativi devono averne uno in pelle di foca, così da tramandare la tecnica avita anche attraverso il gioco.
Con il vulcanico Alessio Fantacci abbiamo occupato una delle lunghe e fredde giornate invernali per iniziare questo nostro piccolo progetto: un tuilik in neoprene fatto in casa!


Gli spazi angusti del nostro monolocale hanno reso l'impresa quanto mai improbabile, specie per le posizione tantriche che abbiamo dovuto assumere per tagliare i carta modelli, realizzare un modello in stoffa, riportare le misure sul neoprene bifoderato e per tagliare ancora, incollare, cucire e...
Incollando semplicemente i vari pezzi ed adattandoli un pò alle nostre misure, quello che sembrava un lavoro complicatissimo si è rivelato più semplice del previsto; abbiamo cucito solo i polsi, nel punto in cui saranno più sollecitati dal passaggio delle mani...


Non è difficile trovare istruzioni e materiali ed il sito di riferimento è ancora e sempre quello di QajaqUsa: con un pò di pazienza, un pizzico di manualità e una forte consapevolezza dei propri limiti, siamo quasi riusciti nell'intento e ora manca solo di assemblare i vari pezzi prima della fatidica prova in acqua!
Non è una meraviglia?!?
Presentazione ufficiale al Campionato Italiano di Eskimo di Genova, naturalmente!!!


When I first started kayaking I didn't even know what is a "tuilik".
After some time, I finally learned the Greenland roll and I magically discovered a new world: Greenland kayaks, Greenland paddles, norsaq, harpoon and... tuilik!
The Inuit hunters usually use this curious seal skin jacket, with hood and spray skirt in a one piece, to protect them from the polar temperatures but also to realize a perfect combination beetwen the man and his kayak.


In the Greenland Kayaking Competitions, borned some years ago to maintain a thousand-years tradition, which we almost exclusively know for its recreational sides, the participants must wear a tuilik: the strangers can use a neoprene tuilik, while the native must have a seal skin one, in the way to preserve the tradition with the games too.
With my volcanic friend Alessio Fantacci we were busy for some cold winter days to realize our little project: a neoprene home made tuilik!
Our too small apartment made the work bit unlikely, expecially for the tantric position we had to assume for cutting the model paper, to sew a cloth model, to take the measures on the neoprene sheet and than to cut, glue, sew again and so on...


You can simply find some instructions on QajaqUsa web site.
With patience, manual skills and above all a strong awareness of our own limits, we have almost succeeded and now we have one work left: collect the single parts and then plunge into a water test!
Here you are our first model: it's wonderful, isn't it?!?
Official presentation to the Italian Championship of Greenland Roll in Genova!!!

10 febbraio 2011

Sand, stone and shell collection

Ora finalmente so perchè colleziono sabbia, sassi e conchiglie, e anche perchè tengo un diario: l'ho capito leggendo "Collezione di sabbia" di Italo Calvino, un regalo di un amico che per qualche giorno è stato nostro ospite... le mensole cariche dei ricordi dei nostri viaggi in kayak devi avergli suggerito il nesso letterario.
"C'è una persona che fa collezione di sabbia. Viaggia per il mondo e raccoglie manciate d'arena e se la porta con sè. Al ritorno, l'attendono allineati in lunghi scaffali centinaia di flaconi entro i quali le sabbie dispiegano la loro non vasta gamma di colori sfumati...
Ecco che come ogni collezione anche questa è un diario: diario di viaggi, certo, ma pure diario di sentimenti, di stati d'animo, di umori... O forse diario soltanto di quell'oscura smania che spinge tanto a mettere insieme una collezione quanto a tenere un diario, cioè il bisogno di trasformare lo scorrere della propria esistenza in una serie d'oggetti salvati dalla dispersione, o in una serie di righe scritte, cristallizzate fuori dal flusso continuo di pensieri".
Non avrei mai saputo spiegarlo così bene... che poesia!


Now I know why I have a sand, stone and shell collection, and why I write a diary.
I know that reading an incredible book written by Italo Calvino, "Sand collection", where he explain that a collection is a diary too: a trip diary and a sentimental diary... a diary-collection to express the need of transform our life in a series of things safed from the waste... such a poetry!

07 febbraio 2011

Arctic dreams

"Ci sono grandi sogni per i quali vale la pena lottare anche se sembrano non avere senso".
La dedica di Ramon travalica i confini geografici dell'Artico e quelli emozionali del kayak.
Spiega bene la sua passione per le terre polari e ripaga la nostra trasferta fuori sede.


Un festival internazionale sulla montagna presenta film e cortometraggi in tante lingue quante sono le terre alte del mondo esplorate o ancora da esplorare.
Noi siamo arrivati con un certo ritardo per vedere il documentario fuori concorso di Ramon sulla straordinaria spedizione circumpolare del 1990-1993 lungo il passaggio a Nord-Ovest: la prima traversata polare non meccanizzata della storia, solo kayak, sci e slitte trainate dai cani.
La determinazione di Ramon e dei suoi compagni di viaggio ha permesso loro di trasformare in realtà un sogno accarezzato per anni...


Il nostro incontro è stato breve: presi dall'urgenza della comunicazione bilingue non abbiamo neanche pensato di scattare una foto ricordo ma in compenso abbiamo chiesto di presentare nuovamente il documentario "Tres anos a traves del Artico" nell'ambito di uno dei nostri raduni di kayak oppure, chissà, in seno al prossimo Cineforum Inuit... Ramon torna in Spagna per 2-3 mesi all'anno e con Patricia cercheremo di concordare un nuovo incontro!
Un altro piccolo sogno artico.


"There are great dream to fight for despite they seem to have no sense".
Ramon's words are now on my book and I'm thinking they go too far from the Arctic region and the sea kayak passion. We were fully satisfied of our temporary transfer.
An international festival about mountains present original films in asmuch languages as lands to esplore: we went there to see the documentary about the 1990-1993 Circumpolar Expedition, the first realized just by kayak, sky and dog sled.

In that way, Ramon and his friends have turn dream into reality and we hope to do the same with a little our dream: meet again Ramon to present in Italy his documentary, maybe in a sea kayakers meeting or, hopefully, into the next Inuit Cinerforum... we will try to arrange with Patricia to meet again sooner or later.

04 febbraio 2011

Ramon Larramendi at the Orobie Film Festival

Forse sono nomi che a pochi suggeriscono qualcosa, ma sveliamo volentieri il mistero.
Quando lo scorso inverno abbiamo visitato l'isola di Minorca in kayak, nel rifornito negozio di Carlos e Teresa di "Menorca en kayak" abbiamo scovato un volume interessante di cui abbiamo brevemente parlato in un post: "Tres anos a traves del Artico".
Abbiamo così scoperto che nel 1993 Ramon ha attraversato l'Artico con 3 amici in 3 anni (TRE ANNI!) coprendo ben 14.000 in kayak, slitta e sci: un'avventura che gli ha permesso di conoscere a fondo quel mondo e che dopo qualche anno gli ha fatto venire l'idea di fondare l'agenzia di viaggi "Terre Polari".
A distanza di qualche tempo, poi, abbiamo ricevuto il gradito invito ad incontrarlo e conoscerlo di persona da parte della sua amica e collega Patricia , responsabile della sede italiana di Terre Polari, che ci ha contattato dopo avere letto il nostro blog... quando si dice che internet avvicina!
Andiamo quindi ben volentieri a Bergamo per la seconda serata dell'Orobie Film Festival, che giunto ormai alla sua quinta edizione, si prefigge di promuovere il vasto patrimonio naturalistico, ambientale, alpinistico, storico e delle tradizioni delle montagne di tutto il mondo, dalla Alpi Orobiche della Lombardia ai ghiacciai della Groenlandia: Ramon presenta domenica 6 febbraio 2011 il suo incredibile viaggio lungo le coste di Groenlandia, Canada ed Alaska seguendo il mitico passaggio a Nord-Ovest, la prima traversata polare non meccanizzata della storia!
Un'occasione imperdibile per chi, come noi, si è appassionato attraverso il kayak all'Artico, alla sua gente e alle sue leggende e sogna di scoprirlo un giorno o l'altro pagaiando sulle sue acque ghiacciate... qualcuno vuole unirsi a noi?


Last winter we've visited Minorca by kayak: in the "Menorca en kayak" shop managed by Carlos and Teresa we've roused an interesting volume and we've shortly written about it in a post: "Tres anos a traves del Artico".
In the 1993 Ramon has completed the Arctic crossing covering in 3 years (Three Years!) 14.000 km in kayak, sleigh and ski: after few years he has found the travel agency "Polar Lands".
Some days ago we've received the pleasant invitation to meet him from his friend and colleague Patricia: she has read our blog and... Internet approaches!
We will go to Bergamo for the second evening of the Orobie Film Festival: Sunday 6th of February, Ramon introduces his unbelievable trip along the coasts of Greenland, Canada and Alaska, following the mythical northwestern passage to realize the first not mechanized polar crossing!
A great opportunity for us: through the kayak we've fell in love with the Artic, its people and legends; we're dreaming to paddle there sooner or later... does anybody want to join us?