Finalmente in kayak, dopo troppe settimane di fermo influenzale.
E non potevamo riprendere in modo migliore: una giornata di sole pieno tra le maschere del Carnevale Veneziano! Sono ormai 5 anni che non manchiamo l'appuntamento: la nostra prima esperienza, nel 2007, aveva fruttato un breve articolo ed una raccolta musicata di immagini; da allora tornaimo ogni anno perchè siamo certi di trovare una festa sempre nuova e sempre più accattivante!
La comitiva è stata decimata dall'influenza e da una miriade di sfortunati imprevisti: con il doppio verde dei romagnoli Lucas&Raffaella, quello rosso delle triestine "Lupe di Mare" ed il singolo blu di Fabrizio, abbiamo percorso in lungo ed in largo la città dei mille canali in una piccola e disciplinata flottiglia.
La solita parrucca colorata ci ha protetto dalla leggera brezza che batteva la laguna e ci ha fatto conquistare centinaia di fotografie una volta raggiunta la Serenissima: dai ponti e dalle calli le migliaia di turisti ci hanno lanciato coriandoli e sorrisi e per l'intero fine settimana ci siamo sentiti la maschera più bella del Carnevale!
Scivolare silenziosi lungo il Canal Grande è sempre un'emozione altrettanto "grande" ed ogni anno scopriamo nuovi angoli segreti della città sospesa sulle acque: lanterne di vetro colorato, colonnine a torciglioni, archi sospesi nel vuoto, bifore e trifore sulle facciate dei palazzi nobiliari, mosaici policromi che luccicano al sole, file di panni stesi sui canali, briccole di legno mangiate dal mare, pontili galleggianti che scricchiolano con la marea, muri di mattoni rossi e bassorilievi di marmo bianco ovunque...
Ogni poche pagaiate dobbiamo estrarre la macchina fotografica per catturare quel lampo di luce o quella sfumatura di colore o quel gioco di riflessi sui canali: pagaiare a Venezia significa anche perdersi tra le sue lingue d'acqua per inseguire le sue storie millenarie e riempirsi gli occhi di particolari unici al mondo...
Le onde del Canale della Giudecca provocate dai motori di traghetti&taxi scompaiono come d'incanto nei canali più piccoli e riparati dei vari sestrieri, che abbiamo imparato a riconoscere e che scegliamo con cura; il kayak scivola veloce tra le barche ormeggiate lungo gli argini, sfiorando le ostriche che incrostano le fondamenta... solo aVenezia sono richieste così tante manovre per navigare: spostamenti laterali, timoni di prua, pagaiate circolari si rendono indispensabili per girovagare in libertà tra i canali...
Le gondole spuntano minacciose dagli angoli dei palazzi e le loro tipiche prue metalliche sembrano ancora più imponenti viste dal kayak, specie quando il gondoliere sorridendo ci inchioda contro il muro per avere maggiore spazio di manovra... nel tentativo di raggiungere il Ponte dei Sospiri ci ritroviamo anche quest'anno coinvolti in uno straordinario ingorgo di gondole e remi, con annessi gridolini dei turisti quando le barche si toccano e si inclinano sul lato... qualche lungo minuto di paziente attesa e la matassa di gorghi e scie si dipana ed ognuno prosegue per la sua strada d'acqua.
Il piccolo drappello di kayak colorati scorre allegramente sulle acque torbide della città lacunare e la pausa pranzo sotto la cupola restaurata della Chiesa della Salute riserva altre piacevoli sorprese: sabato incontriamo due amici convertiti alle escursioni fotografiche a piedi e domenica incrociamo il mitico professor Rigatti che transita in kayak nel canaletto laterale e che qualche giorno dopo ci farà un'altra piacevole sorpresa: un gustoso articolo per il sito di Turisti per caso di Patrizio Roversi&Co. e poi ancora un articolo a piena pagina sul quotidiano locale Il Piccolo riportato ovviamente anche sul sito del CKF!
E' tutto un tripudio di colori e dalla punta della Giudecca risaliamo Dorsoduro fino a Cannaregio, poi rientriamo a Castello e a San Marco e alla fine della domenica tocchiamo tutti i sestrieri veneziani... la seconda giornata è più grigia, fredda e piovosa della prima ma l'entusiasmo di Fabrizio è tale che sotto l'ennesimo ponticello in mattoni e marmi lo sentiamo esclamare: "Mauro, Tatiana: grazie di esistere"!
La compagnia si scioglie in fretta, la strada del rientro è per tutti lunga e l'oscurità incalza: rientriamo nella darsena del campeggio e dopo una doccia calda in campeggio carichiamo i kayak ancora col sorriso sulle labbra: lo storm cag è utilissimo sotto la pioggia, ed è talmente buffo da poter sostituire il vestito di carnevale!
An unforgettable meeting for the Venice Carnival, using a "sea kayaker mask" and receiving thousands of pictures while we were paddling all around the city... Wow, what a wonderful week-end!
Few friends in two double kayaks more one in a single have meet us to visit the city on the water: sun&warm on the first day and wind&cold on the second one have permit us to discover the historical secrets of the Serenissima with so different lights and colours, but anyway with an unbeliveable beauty!
Please, see the 1997 slide show and read the brief article written after our first experience there, in the middle of the Venice Carnival... and remember: if you want to come, you just need a coloured periwig!
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