Ventesimo giorno in kayak
Paralia Ragia (Poros Nord) - Spiaggia dei sassi rosa (senza nome sulla mappa)
9 km in kayak con mare calmo
Gli abbracci sono importanti
Anche oggi si profila una giornata lenta.
La mattinata è tutta dedicata a smontare il campo all'ombra dei cespugli, a farci qualche bagnetto e a disegnare sulla spiaggia coi ciottoli bianchi.
Verso l'ora di pranzo torniamo verso Poros e, dopo aver fatto spesa nel market dietro l'angolo, ci spostiamo nella taverna che già ieri avevamo adocchiato perché ha i tavoli proprio sul mare.
Non abbiamo altro da fare nel pomeriggio se non aspettare l'arrivo di Ania: l'incontro serale, poco prima della partenza del traghetto delle 19, è molto breve ma anche molto intenso e troviamo il tempo ed il modo di dirci le cose davvero importanti (ma scordiamo di farci una foto insieme, come spesso capita quando ci lasciamo andare a vivere il momento presente)...
La nostra giornata di kayak inizia quindi al tramonto, quando il sole ha già lasciato questo versante dell'isola e la brezza di mare come ogni sera si alza decisa in direzione contraria alla nostra rotta.
Costeggiamo verso nord alla ricerca di un qualsiasi punto di sbarco e viviamo per un paio d'ore l'emozione di non sapere bene cosa aspettarci dall'isola: tanto è costruita la zona a sud di Poros, tanto è selvaggia quella a nord, si può pagaiare per ore senza avvistare neanche una casa, solo qualche stalla per le capre, qui sempre più numerose.
La montagna è ricoperta di verde, la vegetazione è lussureggiante, la scogliera grigia e mangiata dal mare ogni tanto si apre in spiagge di ciottoli talmente piccole da essere del tutto impraticabili per il campeggio nautico.
Superiamo due barche a vela ancorate di fronte ad un paio di calette attraenti ma lo sbarco coi kayak carichi è impossibile e non ci resta che proseguire.
Anche la strada sterrata che si snoda tra i terrazzamenti abbandonati sembra essersi interrotta ed ora ci siamo solo noi in questo tratto di isola.
Noi e le capre.
Sbarchiamo più tardi del solito ma in una spiaggia poco più profonda dei nostri Voyager, costellata di omini di pietra bianca e rosa ed avvolta da un forte odore di capre.
Montiamo la tenda quando le prime stelle si accendono in cielo e ceniamo con il pane secco e le olive all'origano che abbiamo comprato.
Il temporale che osserviamo sulla terra ferma non ci impensierisce e le onde dell'ultima risacca ci accompagnano nella notte più nera del viaggio: tutto intorno a noi c'è solo mare nero e non si vede neanche una luce sulla costa, solo i lampi intermittenti dei fari lontani di Itaca e delle Isole Echinadi...
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Mattinata di tutto relax |
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Al market di Poros |
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La taverna sul mare! |
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La spiaggia senza nome |
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