Diciassettesimo giorno in kayak
Trapezaki - Paralia Luna
17 km in kayak con mare tra calmo e mosso
Una giornata in kayak
In realtà pagaiamo solo 3 ore ma sono 3 ore piene che riempiono la giornata!
George ci ha offerto di dormire nella sua base, ma dopo cena ci accomiatiamo subito perché la serata in taverna è stata lunga, quasi tutta dedicata a discutere della tesi di master che George sta scrivendo proprio in queste settimane - l'ennesima sua avventura didattica dopo aver conseguito il Coach Level 4 della federazione scozzese.
Al mattino capiamo di aver dormito in un luogo magico: un rettangolo di terra feconda e lussureggiante che accoglie auto, bici, kayak, roulotte, bagno all'aperto, docce per umani e per piante, dozzine di gatti e un gigantesco pozzo naturale come ce ne devono essere a migliaia sull'isola.
Non mi stanco di girovagare tra alberi di ulivo, fichi e mele cotogne, di scovare nuovi meloni maturi nel piccolo orto, di ammirare le varie luci solari disseminate nei punti più improbabili del giardino e che al calar della sera rendono l'atmosfera accogliente e sognante.
C'è tutto qui, non manca niente: ombra, silenzio, brezza, cicale e questa meraviglia di gattino rosso che ha subito preso a farmi le fusa!
George ci offre anche una colazione a base di crepes alla banana con miele e tahini. Restiamo accoccolati sui divanetti imbottiti ricavati dai pallet fino al primo pomeriggio, sempre chiacchierando di kayak, di nuovi progetti e di vecchi ricordi.
Ci salutiamo a fatica, con la promessa di rivederci prima della nostra partenza dall'isola.
Per l'emozione non scatto neanche una foto ricordo insieme e l'unica che riesco a fare alla base non è neanche a fuoco...
Ci imbarchiamo alle due e mezza con un mare invitante, calmo e dai mille colori.
Appena oltre il primo capo scoviamo una spiaggia non raggiungibile da terra e ci fermiamo un po' all'ombra degli oleandri in fiore. Il vento viene a chiamarci, riprende a soffiare deciso appena usciamo dalla baia e ci accompagna fino oltre Kato Katelios, dove arriviamo senza sforzo ed in pochissimo tempo.
La spiaggia che scegliamo è deserta: con il profilo di Zante proprio di fronte e con la mezza luna già alta nel cielo del tramonto, Mauro cucina un bulgur al sugo di peperoni ed io monto la tenda nel silenzio della sera. Ci addormentiamo che non sono ancora suonate le nove e non s'è ancora fatto buio...
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Gazetas' Republic |
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Partenza sfuocata da Trapezaki |
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La baietta della sosta |
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Manina di Paralia Luna (scovo sassi anche in una spiaggia di sabbia) |
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Sbarcare presto = dormire presto |
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