IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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01 gennaio 2014

Sardegna: Muravera - Cala Sinzias (32 k)

Il campo più caldo a Muravera
Le mie amata piante grasse: Opuntia stenopetala!
Una caletta meravigliosa a Capo Ferrato...
Area pic-nic tutta per noi!
Speravamo di accamparci lì sotto, invece...
Il primo dell'anno ci trattiamo proprio bene: passiamo da un'area attrezzata per i camper, con tanto di tavoli in pietra, zona griglia, bagni pubblici, cestini per l'immondizia e punto ristoro (tutto però in completo stato di abbandono!) ad un caratteristico chiosco da spiaggia con una grande tettoia di legno... lo abbiamo adocchiato dal mare ad un paio di chilometri di distanza e speravamo proprio di trascorrere un'altra notte al coperto. Invece è recintato!
Ci accontentiamo del triangolo di sabbia bianca tra le tamerici e le canne...
Ma andiamo con ordine.
Il campo della notte di capodanno è stato davvero eccellente, non fosse per il senso di tristezza suscitato dal degrado in cui versa la zona costiera: l'idea era molto bella, mitteleuropea, chissà perché non ha funzionato!
La tettoia ci ha protetto da umidità e brezza, ci ha regalato un prezioso angolo stenditoio e ci ha offerto un palco d'onore per lo spettacolo dell'aurora.
Scambiamo gli auguri di buon 2014 con una coppia che porta a passeggio il cane sul lungomare e prima ancora che 'Gamba' torni indietro dalla prima corsa dell'anno noi abbiamo preso il mare.
Neanche una nuvola in cielo fino a Capo Ferrato: ci godiamo la costa bassa e sabbiosa, quasi del tutto disabitata e con delle sinuose colline verdi nell'entroterra. 
Qualche rada nuvoletta appare all'ora di pranzo ma la caletta prescelta per lo sbarco è talmente bella che potrebbe pure piovere... una pineta attrezzata con tavoli e panche sovrasta una lingua di sabbia rosata tra scogli affioranti ed un belvedere con menhir.
Spero di scovare qualche altra ciprea ma ci sono solo egagropili, le palle di alghe: ho imparato il nome scientifico durante la visita all'acquario di Cala Gonone e sono giorni che lo ripeto come un mantra per mandarlo a memoria!
Anche da questa baia senza nome, ai piedi del Monte Ferru (un altro, non quello di Cardedu!), non ce ne vorremmo andare via più... ma i kayak reclamano attenzioni, sanno anche loro che il viaggio sta ormai per volgere al termine: sono più leggeri, svuotati di quasi tutta la cambusa, più sporchi, carichi di sabbia e posidonia come poche altre volte, e più salati. Lo capiamo dalle mute che il mar di Sardegna è molto salato: le maniche oltre il gomito sono così cariche di sale da avere delle strisce bianche tatuate tra le pieghe.
Pagaiamo col sole negli occhi fino alla nostra meta, facendo uno straordinario 'assorbimento ultravioletti" come non ci capitava dall'altra viaggio invernale in Sardegna, quello da Alghero a Cagliari lungo la costa occidentale... ci risparmiamo almeno, grazie al riverbero, la visione dello scempio edilizio di Costa Rei.
La cosa più faticosa del viaggio, di ogni viaggio, è tirare in secca i kayak dove il mare ha creato uno scalino di sabbia: stasera è poco più alto di un metro, un dislivello sufficiente a spezzarmi la schiena!
Le Pleiadi si illuminano già alte mentre Orione sorge dal mare proprio quando montiamo la tenda, come a proteggere il nostro campo notturno... c'è un grillo a tenerci compagnia mentre Mauro cucina il risotto con la ratatouille ed ogni tanto le onde frangono a riva con uno schiocco secco che riempie l'oscurità.
Una gran bella giornata: chi pagaia il primo dell'anno è felice tutto l'anno, no?
P.S. Mai più viaggi senza 'coppitiello'!!!

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