Il vino, la maschera ed il libro che gli amici sardi ci hanno regalato! |
Turisti in auto nell'entroterra sardo... |
Nuraghe Santa Sabina! |
Pit-stop... |
Tutto pronto per il rientro... |
Li carichiamo sul tetto dell'auto di primo mattino e, dopo una gustosa colazione al bar ed un fugace incontro con Andrea Argiolas, riprendiamo a peregrinare per l'interno dell'isola.
Non abbiamo alcuna fretta di tornare ad Olbia, il traghetto parte alle 8 di sera, abbiamo tutto il tempo di goderci un giorno da turisti in Sardegna.
Accettiamo di buon grado le bizzarre proposte di viaggio del navigatore perché anche quando ci manda a sperdere nei viottoli di campagna poi ci fa trovare posti fuori mano molto suggestivi.
Così ci capita di passare accanto al Nuraghe di Santa Sabina, di seguire una provinciale poco trafficata e di pranzare con radicchio alla brace.
Ci colpisce il gran numero di greggi al pascolo, come se le colline all'intorno fossero disseminate di pelosi massi bianchi e neri; gli alberi da sughero con il tronco rossiccio esposto al vento ed alla pioggia, ora che le cortecce son state tagliate e riposte in pile ordinate a stagionare; soprattutto i segnali stradali tutti bucherellati da colpi di 'lupara', con pallini di varie dimensioni che alterano le indicazioni in maniera talvolta molto... ironica.
Questa lunga e lenta giornata assolve perfettamente al suo compito: una giusta e necessaria decompressione delle emozioni vissute in mare.
Non facciamo la coda all'imbarco, in un attimo siamo nella stiva del traghetto e poi accoccolati nella nostra cuccia al ponte n.7: il viaggio volge orami al termine, in breve saremo a casa, a programmare una nuova fuga...
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