Quattordicesimo giorno in kayak
Paralia Ligia
0 km in kayak
Giornata di riposo
Torniamo a fare colazione nella stessa taverna sul mare dove ieri sera abbiamo cenato. E ci torniamo anche stasera per provare gli altri piatti del tipico menù greco.
La giornata trascorre lenta e tranquilla perché il mare cresce insieme al vento e le onde frangenti pian piano si mangiano metà battigia, tanto che mi metto a scavare un piccolo fossato tra le poppe dei kayak per evitare che si inondi ogni cosa.
Osserviamo a lungo il saliscendi delle onde in questo tratto di mare che gradualmente si colora di bianco, verde smeraldo e turchese. Per un po' speriamo di poter ripartire ma poi desistiamo per tre diverse ragioni che elenchiamo in ordine sparso (e non certo di importanza!):
1. la taverna è molto vicina al nostro campo, i camerieri sono gentili e divertenti e finalmente riusciamo a fare colazione con delle gustosissime frittate alle verdure e formaggi;
2. le onde continuano a gonfiarsi e non c'è proprio modo di imbarcarsi coi nostri kayak carichi e pesanti, anche volendo seguire le regole da manuale (che solitamente non contemplano l'ipotesi di kayak carichi e pesanti!);
3. il "nostro" nido di tartarughe ci riserva molte altre sorprese: durante la notte sono nate altre piccole tartarughe e al mattino riconosciamo la lunga scia di impronte sulla sabbia - e deduciamo quindi che il piccolo esemplare che abbiamo aiutato ieri non era affatto l'ultimo ritardatario, ma forse proprio uno dei primi ad aver lasciato il nido; nel primo pomeriggio, inoltre, si avvicendano attorno ai sito tre diverse volontarie per valutare la condizione ambientale e alla fine decidono di trasferire i piccoli non ancora nati - la qual cosa implica che una delle ragazze inizia a scavare a mani nude per recuperare non solo le uova ma pure le piccole tartarughe già nate e non ancora sbucate dalla sabbia; l'operazione delicata e meticolosa si protrae per circa un'ora, durante la quale assistiamo tra l'attonito e l'entusiasta al recupero di una trentina di uova grandi come palline da ping pong e di altrettante meravigliose tartarughine sgambettanti - le prime deposte in una bacinella per essere ricollocate su un'altra spiaggia meno inondata dai cavalloni, le seconde invece deposte con cura in un secchiello per i castelli di sabbia di una bimba italiana assiepata con la famiglia accanto a noi attorno al nido...
Il momento più emozionante è stato quello del rilascio in mare perché, come ieri, non appena sentono l'acqua le tartarughine iniziano a nuotare freneticamente verso il largo, ma solo grazie all'aiuto della volontaria che ha oltrepassato i frangenti più imponenti prima di toglierle dal secchiello, una ad una: dalla riva vediamo tante figurine nere allontanarsi decise in varie direzioni nella distesa lattiginosa di questo mare incredibile.
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Paralia Ligia |
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Le impronte lasciate nella notte |
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Le operazioni di scavo |
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Il secchiello delle meraviglie! |
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