A Venezia, in gruppi più o meno numerosi di kayak, siamo andati ormai innumerevoli volte, dalla Vogalonga ai carnevali, ed anche senza una particolare ricorrenza... così, giusto per pagaiare nei suoi suggestivi canali.
Questa volta, oltre che per il carnevale, è stato per una ricorrenza particolarmente importante, visto che potrebbe essere l'ultima pagaiata possibile per la città...
E' triste pensare che in tutte le più grandi città del mondo, nei centri storici, si tenda a diminuire il traffico a motore per privilegiare una mobilità umana e più sostenibile, mentre a Venezia, città simbolo in tutto il mondo del trasporto a remi, questo tipo di mobilità stia per essere messa quasi al bando per privilegiare, invece, il trasporto a motore.
Ma non basta, in barba ai danni che da sempre si sostiene procura il moto ondoso alle macilente fondamenta della città, pensano di aumentare il limite di velocità per le barche a motore...
Questa cosa è veramente desolante, e per celebrare questa triste ricorrenza, oltre al canonico giro sul Canal Grande, abbiamo voluto rendere omaggio a Venezia passando la maggioranza del tempo a bighellonare lenti per gli angoli più nascosti e poco turistici della città, ammirando le case, la gente in giro, i panni stesi, i piccioni ed i gabbiani svolazzanti, i gatti sornioni, rimirando la base semidistrutta dalla salsedine delle bricole, gli agglomerati di cozze e patelle abbarbicate dovunque alle parti semi scoperte dei muri, annusando con nostalgia anche i miasmi che spesso aleggiano sul pelo dell'acqua...
Ogni cosa è stata osservata attentamente per riuscire ad imprimerne un ricordo vivo nella mente... per farla durare il più a lungo possibile...
E dopo questa lunga e triste premessa, una veloce cronaca dello scorso fine settimana in kayak a Venezia.
Un manipolo di 11 kayaker, mix tra fluviali e marini, incuranti delle previsioni meteo che davano pioggia per l'intero fine settimana, con in comune l'amore per il kayak e per Venezia, hanno raccolto l'invito di questa pagaiata commemorativa.
Per imbarcarci e sbarcare abbiamo trovato ospitalità presso il centro di San Giuliano, a nord del Ponte della Libertà, sede di diverse società remiere e di vela.
Sono stati così gentili da metterci a disposizione anche un carrello per portare i kayak all'imbarco e poi di custodirli per la notte.
Il sabato abbiamo pagaiato a nord del Ponte della Libertà, costeggiando il Canale di San Secondo, per immetterci nel Canale di Cannaregio.
Poi, passando sotto il Ponte di Rialto, abbiamo proseguito per tutto il Canal Grande ed il Canale di San Marco. All'altezza dell'Arsenale, abbiamo imboccato la Darsena dell'Arsenale Vecchio per poi perderci a girovagare nei vari canaletti e sbucare dal Rio di Santa Giustina sul Canale delle Fondamenta Nuove a nord di Venezia.
Alla sera cena comunitaria, discutendo dei luoghi visitati forse per l'ultima volta in kayak e della strana politica che governa questi luoghi... ma non così strana se confrontata con quella che governa il paese...
La domenica, sempre da San Giuliano, visto che spirava una leggera brezza da NE, abbiamo preferito attraversare il Ponte della Libertà e, per essere più riparati, costeggiarlo a sud verso la città.
Arrivati, siamo entrati nel Canal Grande per abbandonarlo dopo la prima ansa ed infilarci nel Rio dei Tolentini. Da qui è stato un girovagare quasi alla cieca cercando i canaletti più stretti fino a raggiungere il Canale della Giudecca.
Poi, sempre cercando i canaletti quasi deserti, siamo arrivati all'incrocio tra il Rio San Pantalon, Rio delle Muneghette e Rio della Frescada dove un'ampia scala che dava su una piazzetta riparata e soleggiata sembrava invitarci per la pausa pranzo... e come rifiutare un così gentile invito...
Dopo l'imbarco, sempre seguendo i canaletti poco trafficati, abbiamo attraversato il Canal Grande per perderci nella zona nord-ovest della città. Quindi, percorrendo il Rio di San Girolamo, siamo sbucati fuori dalla città.
Qui abbiamo incrociato un corteo di barche che manifestavano per non avere le grandi navi a Venezia. In testa al corteo hanno sfilato diverse barche tipiche a remi ed è stato piacevole ed istintivo fare l'alza remi di saluto. Poi però, seguivano diverse barche a motore stracolme di persone urlanti, che diffondevano nell'aria musica moderna ad altissimo volume... tra le esalazioni dei fumi di scarico di barche con motori poco curati e l'esagerato volume sonoro, è stato un gesto automatico per tutti abbassare di colpo i remi e sperare che questo altro scempio si allontanasse in fretta...
Personalmente condivido l'idea di eliminare da Venezia le grandi navi... ma non posso condividere questo modo barbaro di manifestare...
Dopo il corteo, sempre costeggiando il Canale di San Secondo, siamo rientrati a San Giuliano, con una percorrenza di 15 Km.
Un'esperienza che vale sempre la fatica del trasferimento, grazie a tutti per la compagnia... e grazie al "gestore del meteo" che, in barba alle previsioni umane, ci ha regalato due giornate di sole... alla prossima.
Sono stati così gentili da metterci a disposizione anche un carrello per portare i kayak all'imbarco e poi di custodirli per la notte.
Da qui, seguendo i vari canali esterni, abbiamo costeggiato per tornare alla base, con una percorrenza totale di 17 Km.
Per il rito della birra di commiato ci siamo dati appuntamento alla prima area di servizio sull'autostrada.
E poi, dopo i saluti, tutti a guidare per i 400 e più chilometri verso casa...
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