Rispondendo subito all'invio del Canoa Club Milano per la classica lucciolata primaverile, siamo andate con Mirella alla bella sede del circolo, un costruzione di due piani dotata di palestra, biblioteca e cucina immersa nel verde di un grande parco ben curato proprio sulle sponde del Naviglio grande.
La partecipazione è stata altissima, per noi abituate a raduni con poche persone o meglio ancora a pagaiate in solitaria: intorno alla sede del CCM si sono presto radunate un centinaio di persone e tutte hanno seguito le guide locali lungo la pista ciclabile del canale per raggiungere il punto di imbarco.
Abbiamo contato sette gommoni da rafting stracolmi di famiglie con bambini e ragazzi, cinque canadesi con vari equipaggi ed un numero imprecisato di canoe e kayak singoli che facevano slalom tra le barche più grandi e più lente. Il momento dell'imbarco, subito dopo il tramonto, è stato uno dei più emozionanti, con la corrente (per noi forte!) che scendeva dalla chiusa delle centrale elettrica e che ha subito mandato la nostra canadese a spalmarsi sull'ultimo gommone ancorato sulla sponda: per i primi metri sembravamo prive di ogni controllo ma dopo una quantità infinita di risate siamo riuscite e riprendere la navigazione... e a giungere al punto di sbarco illese, felici e contente!
Pronte all'imbarco! |
Gli equipaggi dei gommoni scelgono i posti... |
Finalmente tutti in acqua! |
Il silenzio della notte era intercalato dal mormorio sommesso degli equipaggi, dal gracchiare delle rane e dallo stormire degli alberi dei fitti boschi che circondano il Naviglio Grande. I profumi della campagna ci hanno subito avvolto, dall'odore acre dei cavalli al pascolo a quello dolce dell'erba appena tagliata, dal sentore di acqua stantia nei canali laterali senza sbocco a quello più familiare della pioggia appena caduta. L'oscurità era rischiarata dal sottile strato di nuvole basse che rifletteva le luci delle città vicine e lontane, lasciandoci ammirare le tante cascine allineate lungo il Naviglio, alcune ristrutturate per accogliere ristoranti e alberghi, altre ancora votate alla loro funzione originaria: sono belle le cascine del milanese, come dimenticate in un tempo sospeso nel tempo, in uno spazio che solo pensandoci si capisce così vicino alla città di Milano.
La discesa non si è illuminata del fioco bagliore delle lucciole: in due ne avremo contate si e no cinque. Ma il Naviglio si è colorato delle luci chimiche che gli organizzatori hanno distribuito in gran quantità a tutti i partecipanti: abbiamo visto sfilare orecchie di topolino multicolori, corna fluorescenti dorate e azzurrognole, copricapo improbabili dai colori sgargianti.
La notte si è illuminata di luci, voci ed emozioni!
Siamo scivolate tra le sponde col sorriso sulle labbra, senza scambiarci quasi nessuna parola tra la partenza e l'arrivo, godendoci un momento speciale di un'uscita speciale: dopo un'ora di pagaiata in corrente sulla canadese rossa del circolo siamo sbarcate e abbiamo subito ripreso a ridere a crepapelle: ci siamo spalmate su un altro gommone. O forse era lo stesso della partenza?!
Siamo rientrate a casa a mezzanotte ormai suonata: e ancora ridevamo!
Se non avete mai partecipato alla lucciolata del CCM vi consiglio di non perdervi quella del prossimo anno: ne vale davvero la pena!
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