IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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01 aprile 2016

Voyager è pronto!

Voyager è pronto!
Dopo più di due anni di test, quasi 5.000 Km pagaiati e due viaggi egregiamente compiuti (Lesbo Kayak Tour 2014 e Sicilia Kayak Tour 2015), Voyager ha raggiunto la maturità.
Durante le prove abbiamo sentito la necessità di apportare tre modifiche.
Una alla linea dello scafo, implementando un leggero rocker a prua.
La seconda al pozzetto, allungandolo di qualche centimetro e alzandolo al massimo possibile a prua.
La terza, sagomando diversamente la mastra del pozzetto.
Per accelerare i tempi di approntamento, ci siamo affidati a Fabrizio D'Angelo, in arte "fabridankayaks", artigiano di comprovata esperienza, esperto kayaker e caro amico.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.


Il rocker a prua.
Voyager è nato con un rocker a poppa di 3 centimetri che inizia poco dietro al pozzetto, mentre a prua non ne aveva.
Durante la navigazione sui capi più turbolenti, dove gli incroci di correnti fanno ribollire il mare, la prua era un po' troppo strattonata e piuttosto restia a rispondere alle correzioni di rotta.
Anche in surf ed in navigazione con mare di poppa, avere un pizzico di manovrabilità in più rende le cose più facili.
Questo ci ha portato a voler realizzare un paio di centimetri di rocker anche a prua, partendo dalla paratia anteriore.
Lo scafo è stato tagliato, seguendo i fianchi del kayak nelle vicinanze della linea di chiglia a prua. Poi i lembi avvicinati e quindi "ricuciti" per riprodurre lo spigolo originale.


Il pozzetto.
Voyager ha un volume di 310 litri, un carico utile totale di circa 110-120 Kg, è piuttosto stretto (50 cm) e abbastanza basso di ponte (30 cm a prua del pozzetto), con uno scafo a V molto pronunciato (45°).
Nonostante queste misure "ristrette", monta il generoso seggiolino di serie del Baidarka Explorer di CS Canoe.
Con queste caratteristiche, rispettando la portata massima consigliata (ma consigliata da chi?... da me, che in viaggio l'ho stracaricato ed anche in maniera volutamente molto sbilanciata - potete leggere i vari post sul blog di Lesbo 2014) è pagaiabile con soddisfazione anche da persone un po' più "in carne" di me (come Tatiana, per dire!)... naturalmente purché riescano ad entrarci agevolmente per poi restarci comode per ore.
Voyager è nato per navigare a pieno carico, ed in questa situazione dà il massimo della resa e del piacere... ma ha anche un carico minimo consigliato (85 Kg), sufficiente a fornire un po' di stabilità per godersi anche una passeggiata di qualche ora.
Inoltre, considerando la necessità di imbarchi e sbarchi veloci, che si rendono necessari nel surf e nel dumping (situazioni inevitabili in lunghi viaggi), avere un pozzetto leggermente più lungo facilita senz'altro tali manovre.
La mastra è stata tagliata appena a prua dell'attacco del seggiolino, la coperta incisa seguendo la forma desiderata di allungamento. Quindi il tutto è stato riassemblato, alzando al massimo la posizione della mastra a prua, in modo da sfruttare al meglio lo spazio sottocoperta.
Dopo questa modifica, il pozzetto misura 82 cm x 39 cm netti, con 75 cm utili dallo schienalino (inglobato nella seduta).
Volendo, è possibile spostare indietro il seggiolino di qualche centimetro, per guadagnare ulteriore spazio. Tuttavia noi preferiamo lasciare un po' abbondante la misura tra lo schienalino e la mastra di poppa del pozzetto, per consentire di inclinarci agevolmente indietro senza "sbattere" subito la schiena sulla mastra.


La mastra.
Prima accennavamo ad imbarchi e sbarchi, che spesso devono essere eseguiti il più velocemente possibile, e l'esperienza fatta in viaggio ci ha insegnato che è anche necessario avere una forma adatta della mastra, per chiudere ed aprire in fretta il paraspruzzi.
Diciamo che una volta sganciato a prua, il paraspruzzi deve "saltare" via immediatamente... mentre, all'imbarco, si deve poter calzare completamente in un tempo massimo di 4 secondi, meglio se più in fretta.
Un tempo superiore lo possiamo definire "biblico": provate a discutere del fatto con le onde, che stanno arrivando per frangere proprio sopra di voi, prima che vi siate richiusi a dovere e che abbiate conquistato almeno qualche decina di centimetri di acqua sotto lo scafo per poterle contrastare e riuscire a salpare...
Per poter ottenere quanto voluto, la mastra a poppa del pozzetto deve essere inclinata. Questo permette un aggancio rapido e uno sgancio immediato, oltre che accogliere meglio la nostra schiena reclinata all'indietro per effettuare le diverse manovre.
Il bordo della parte restante della mastra deve essere piano (non ricurvo verso il basso, cosa che tende a intrappolare l'elastico del paraspruzzi), di non più di 2 cm di aggancio, e con gli spigoli inferiori ben smussati e levigati per permettere lo scivolamento agevole del paraspruzzi. Deve anche permettere il passaggio comodo delle dita sotto di essa.
Per ottenere quanto cercato siamo stati facilitati dalla mastra montata sul prototipo del Voyager, che aveva proprio la caratteristica "inclinata" cercata per la poppa. Purtroppo la parte superiore della parte rimanente era ricurva verso il basso e ben superiore ai 2 cm necessari. Siamo comunque riusciti, grazie al sapiente lavoro artigianale di Fabrizio, ad ottenere quanto cercato, diminuendo il bordo di aggancio in modo che non fosse più ricurvo e stuccando per bene la parte inferiore.


In conclusione.
Il rocker a prua fornisce un pizzico di manovrabilità in più.
Il pozzetto più lungo e più alto permette un più agevole imbarco e sbarco.
La mastra opportunamente sagomata aumenta la sicurezza negli imbarchi e negli sbarchi veloci.

La fiducia data a Fabrizio per il progetto Voyager si è rivelata ben riposta ed i lavori sono stati eseguiti in maniera veramente impeccabile: complimenti sinceri, Fabrizio, e grazie per la disponibilità.
I nostri Voyager modificati ci accompagneranno in Grecia per il prossimo viaggio alle Isole Cicladi...


Per permettere la produzione di serie del Voyager, con le modifiche apportate, sarà necessario ricostruire gli stampi del kayak (scafo, coperta e mastra del pozzetto). Questo permetterà anche di eliminare alcune piccole imperfezioni sulle finiture presenti nel modello che ho costruito e consegnato a CS Canoe. Il tutto richiede ovviamente un ulteriore impiego di capitali.
L'operazione sarà possibile solo con un pre-ordine di almeno 5 esemplari che giustifichino la spesa.

Contattate CS Canoe e prenotatevi...
Voyager potrebbe essere il vostro prossimo kayak!

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