Anche se le due giornate sul Lago Maggiore sono state particolarmente uggiose, grigie e piovigginose come non capitavano da tempo, la compagnia in acqua è stata eccellente e le lezioni si sono svolte in maniera davvero speciale, complice la triplice lingua usata in kayak, italiano, inglese e francese.
Denyse è arrivata da Zurigo ed il suo amico Jean-Claude da un paesino francese vicino al confine: per un po' Denyse mi ha aiutato a tradurre, ma ben presto non è stato più necessario, complice sia la comprensione basilare dell'italiano da parte di Jean-Claude che le mie vaghe reminiscenze della lingua d'oltralpe quando studiavo ai corsi serali dell'Istituto di cultura francese di Napoli.
Mentre Andrea sperimentava in totale autonomia e con gran divertimento le diverse andature del suo Baidarka con un assetto sempre differente, sfruttando il carico posto a prua o a poppa e la leggera brezza che intanto increspava il lago, Mauro ed Henry decidevano di andare a fare una pagaiata di tutto relax in cerca della solita birra in un localino verso sud.
Denyse e Jean-Claude, invece, da bravi "allievi sperimentali volontari", si buttavano a capofitto nell'argomento prescelto ed iniziavano a lavorare in maniera individuale sulla pagaiata in avanti, per meglio comprendere le sottili e pur fondamentali differenze tra pagaia moderna e groenlandese, che entrambi usano in maniera alternata ed egregia...
Denyse concentrata su uno dei primi esercizi... |
Jean-Claude soddisfatto di avere trovato una risposta alle mie tante domande! |
Enrico determinato a sviscerare ogni segreto dell'appoggio! |
Dopo averlo incontrato all'ultimo aggiornamento federale di San Felice Circeo, è stato per me molto interessante tornare a confrontarmi in maniera approfondita con un istruttore tanto motivato: grazie alle sua profonda conoscenza della preparazione atletica sottesa alla disciplina del kayak da mare, abbiamo potuto affrontare ogni manovra da diversi punti di vista, sia tattico che tecnico ma anche fisico e psicologico!
E' stato un incontro molto proficuo, una sfida impegnativa che sono stata contenta di affrontare proprio all'ultimo appuntamento prima dell'incontro con il mio mentore Lee Pooley, previsto per la prossima settimana nel Devon: non vedo l'ora di confrontarmi anche con lui sulle tante scoperte didattiche che ho avuto occasione di fare in questi ultimi mesi.
Sono state lunghe e belle settimane piene di tante sessioni diverse con "allievi sperimentali volontari" sempre nuovi, tutti entusiasti di ricevere da me non già delle risposte ma piuttosto delle domande, così da poter elaborare in proprio ogni nozione sulle varie manovre scelte: grazie alla preziosa collaborazione di così tanti allievi io ho imparato tantissimo!
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