IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

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22 dicembre 2025

Il sostegno dell'isola - diario scombinato di un'insegnante in trasferta a Ponza 💙 #13

🧭 Lunedì 22 dicembre 2025 👣 Ultimo giorno di scuola ⭐ Iniziano le feste

La chiamano sospensione dell'attività didattica perché le lezioni si interrompono per le festività natalizie e riprendono solo dopo l'Epifania, mercoledì 7 gennaio 2026.
Anch'io dopo questo ultimo racconto sospendo per un po' questo diario scombinato perché mi voglio dedicare alle varie amenità che di solito tengono occupata l'intera famiglia durante le feste, cani e gatti compresi.

Negli ultimi giorni ho più volte pensato a come sarebbe trascorrere il periodo natalizio a Ponza e immagino che sarà molto più tranquillo che sulla terraferma, in perfetta sintonia coi ritmi lenti e rilassati che si vivono sull'isola, specie durante l'inverno.

In queste giornate fredde dall'aria tersa, le notti mi sono sembrate molto più buie del solito.
Le stelle in cielo brillano come tante lampadine accese, così intense e vicine che sembra di poterle toccare.
L'inquinamento luminoso non ha ancora avvolto l'isola e mentre lungo la costa le luci della città si riverberano sulle nuvole basse ed accendono la sera con un velo argentato, qui la notte nera si apre su un mare ancor più nero e ovunque dilaga un'oscurità talmente densa da essere palpabile e persino accogliente.
Il buio è quasi totale, come il silenzio. E la notte sull'isola si ammanta di un sapore speciale.

Lungo le strade nei pressi del porto hanno sistemato delle luminarie, alcune panchine a forma di palla di Natale e di pacchetti infiocchettati: le foto che mi han fatto vedere gli alunni mi sono sembrate molto suggestive e sedersi tra quelle cascate di luci colorate sembra il giusto antidoto per contrastare l'oscurità naturale che avvolge l'isola al calar della sera.

Alcuni studenti si sono organizzati per trascorrere insieme la notte di Capodanno nella casa libera di uno di loro, sopra al porto ma in mezzo alla campagna, e in questi ultimi giorni di scuola hanno raccolto le quote per andare a fare spesa di cibi e bevande a Formia, dove tutto costa meno.
Mi piace osservare quella frenesia allegra che accende un interesse reale, un senso pratico ed una capacità organizzativa che spesso è difficile cogliere durante le lezioni.

Sistemo la casa per l'ultima cena da sola, preparo un'ottima zuppa di orzo coi porri (qualcosa sto pure imparando a cucinare!), metto in valigia la pentola a pressione da aggiustare (perché la valvola non funziona bene come dovrebbe) e le poche cose da lavare (perché qui non c'è la lavatrice), in serata finisco di (ri)leggere l'ennesimo libro: "Ora poi che le scriveva le parole lì sul bianco della carta, nero su bianco, non le avrebbe perdute più, non le avrebbe dimenticate più. Erano sue, solo sue. Le aveva rubate, rubate a tutti quei libri..." [L'arte della gioia di Goliarda Sapienza]

Salire sul traghetto per l'ultimo volta dell'anno mi trasmette un misto di allegria e di malinconia, come tutte le cose che finiscono e che lasciano il posto ad altre cose che iniziano.
Appena arrivo in coperta mi sorprendo ad accarezzare un grosso alano di taglia media che mi sembra comunque altissimo: si chiama Marte, è un cucciolone di quasi tre anni che vive a Ponza e ha un padrone simpatico che non sembra infastidito da tutte le mie domande, la più astrusa delle quali è sul perché il cane sia talmente caldo da sembrare un termosifone.

Prendo posto come al solito in uno dei posti laterali, accanto ai grandi finestroni rigati di salsedine, e mi preparo all'ultima traversata dell'anno: il mare è calmo, il viaggio si preannuncia tranquillo e approfitto per schiacciare l'ultimo sonnellino, col capo reclinato sul giaccone ripiegato sopra lo zaino.

Scendo dal traghetto con un grosso fascio di rami secchi raccolti durante l'ultima passeggiata sull'isola, una bellissima pianta di ginepro ormai secca e ramificata in maniera molto particolare: la cercavo da tempo perché volevo usarla proprio per le decorazioni natalizie.
Questo è quello che mi riporto dall'isola: lucine immaginarie ed un alberello fuori dall'ordinario, insieme a tanti buoni propositi per l'anno nuovo!

Le volute dell'olio in padella...
La scia del traghetto dell'ultima traversata dell'anno...
Il mio nuovo alberello di ginepro...

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