Lo scorso 13 maggio il Governo della sola Inghilterra ha avviato la cosiddetta fase 2.
In Galles, Scozia ed Irlanda del Nord, invece, le cose procedono in maniera diversa.
La British Canoeing ha quindi attuato dal 14 maggio nuove direttive per i praticanti delle discipline di pagaia, in accordo con le direttive sanitarie già diramate dalle istituzioni centrali.
Colpisce la tempestività e la chiarezza espositiva, come è già stato nel caso della Francia di cui abbiamo parlato la scorsa settimana con un altro articolo su questo stesso blog.
Mentre in Italia le nuove disposizioni normative sono state seguite da ordinanze locali che hanno richiesto più di qualche interpretazione e precisazione, in Inghilterra le pur criticate scelte del governo sono state anticipate da una serie di chiarimenti offerti dalle varie categorie di settore.
La British Canoeing ha puntualizzato modalità di comportamento per i praticanti delle discipline di pagaia in un articolo pubblicato sul sito col titolo "Stay safe on the water", e ha stabilito nel dettaglio quanto segue:
- controllare l'attrezzatura prima di uscire a pagaiare;
- comunicare ad altri i vostri programmi e quando prevedete di rientrare;
- pagaiare in condizioni ambientali e luoghi familiari quando le previsioni meteo sono favorevoli;
- pagaiare da soli soltanto se davvero molto esperti e competenti;
- pagaiare per mantenere l'esercizio e non per pregustare l'avventura;
- dotarsi sempre di strumenti di comunicazione in caso di richiesta di soccorso;
- controllare le previsioni meteorologiche.
Viene posta molta enfasi sul fatto che i pagaiatori devono essere pienamente responsabili per la propria sicurezza personale, anche in considerazione del fatto che le unità della Guardia Costiera sono ridotte perché impegnate in altre situazioni di emergenza.
Viaggiare per raggiungere l'acqua non è proibito ma in tutto il paese vigono restrizioni sugli spostamenti ed è vivamente consigliato di pagaiare vicino casa, mentre è fortemente sconsigliato di affrontare lunghi tragitti per raggiungere luoghi remoti...
La British Canoeing ha inoltre definito sin dal 12 maggio delle linee guida generali, aggiornandole il 14 maggio con una serie diversificata di avvisi per i club affiliati, per gli insegnanti ed i capi-gruppo, per i centri sportivi e di noleggio, per la pulizia delle imbarcazioni e dell'attrezzatura e con un utile schema di "risk assessment"!
Sono tutti documenti molto interessanti anche per noi insegnanti della British Canoeing che operiamo in altri paesi europei ed extra-europei perché chiariscono bene una serie di punti controversi che, per esempio, la FICK italiana non si è ancora premurata di puntualizzare.
Ecco riassunti i passaggi salienti:
- seguire le indicazioni del governo sull'emergenza sanitaria da coronavirus;
- pagaiare solo con un familiare oppure al massimo con un'altra persona non convivente;
- mantenere sempre la distanza sociale di sicurezza di almeno 2 metri;
- rispettare le restrizioni locali ed utilizzare solo gli accessi ed i parcheggi pubblici che sono aperti;
- rispettare gli altri utenti dei canali, specie chi vive nelle house-boat;
- rispettare l'ambiente, la flora e la fauna con particolare attenzione ai nidi degli uccelli;
- ricordare che per alcuni canali è richiesta la licenza e che non tutta la costa è di libero accesso;
- lavare le mani con frequenza e pulire l'attrezzatura personale prima e dopo l'uso.
La British Canoeing ha infine suggerito una serie di comportamenti anche agli insegnanti, ai capi-gruppo e agli allenatori di ogni disciplina di pagaia, sia agonistica che amatoriale, suggerendo a tutti di lavorare in rapporto 1:1 e di mantenere la distanza minima di 2 metri.La British Canoeing sottolinea come i tecnici inglesi hanno tutti seguito un lungo tirocinio ed un ferreo esame e sono stati formati per assumere decisioni adeguate alle più disparate situazione di emergenza: è quindi convinta che sapranno adottare le scelte migliori per garantire la sicurezza dei pagaiatori.
Queste le modalità di lavoro consigliate:
- completare un risk assessment per ogni attività outdoor proposta in linea con le disposizioni governative per salvaguardare la sicurezza dei pagaiatori e dei tecnici tutti;
- integrare questo esame con la valutazione delle capacità personali del pagaiatore e delle condizioni ambientali in cui si sceglie di pagaiare;
- adottare misure adeguate a garantire la distanza sociale, incluso un incontro specifico prima e dopo l'attività proposta;
- valutare continuamente quali azioni seguire per minimizzare il rischio di contagio, come per esempio evitare di scambiare qualunque attrezzatura e di aiutarsi nel trasporto delle imbarcazioni;
- scegliere un luogo familiare dove continuare ad eseguire il risk assessment;
- portare con se l'equipaggiamento di sicurezza, come il giubbotto, la sacca da lancio, uno strumento di comunicazione in caso di emergenza, così come un kit di primo soccorso arricchito con le istruzioni per gestire il coronavirus;
- evitare di noleggiare o prestare qualunque attrezzatura: i pagaiatori dovrebbero usare esclusivamente il proprio equipaggiamento personale;
- consentire ai pagaiatori coinvolti nelle lezioni individuali di avere il tempo sufficiente per lasciare l'area prima che arrivino altri pagaiatori, così da rispettare sempre la distanza di sicurezza;
- applicare le stesse regole sulla distanza sociale anche ai genitori o ai conviventi presenti durante l'attività proposta;
- assicurare una comunicazione efficace che sia preventivamente condivisa con i pagaiatori, in modo che siano chiare le misure da adottare prima, durante e dopo la sessione proposta;
- mettere in atto stringenti misure di igiene, incluso l'igienizzante sia per le mani che per qualunque elemento dell'attrezzatura personale.
Tutte le foto di corredo dell'articolo sono tratte dal sito della British Canoeing! |
Credo che adotteremo molte di queste indicazioni quando decideremo di avviare nuovamente le attività didattiche di Tatiyak, perché ci sembrano ben articolate, motivate e condivisibili.
Siamo anche stati molto colpiti dall'empatia dimostrata dal Direttore Generale della British Canoeing con il messaggio pubblicato sul sito e con altri aggiornamenti inviati agli iscritti: David Joy ha dapprima riconosciuto l'eccezionale momento storico che siamo tutti chiamati ad affrontare, ha poi ringraziato i praticanti delle discipline di pagaia coinvolti ad ogni livello per rispettare e far rispettare le limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria e ha infine sollecitato una ripresa responsabile delle attività di pagaia con una maggiore attenzione alla sicurezza personale.
Inoltre in questi ultimi due mesi di lock-down, la British Canoeing ha promosso attività molto interessanti, come corsi on-line, webinar tematiche, paddle quiz, incontri virtuali sui social oltre alla lodevole iniziativa delle 10 ShePaddles Ambassador 2020. Il motto è lo stesso di sempre, ma in questi tempi di pandemia suona molto più pregnante: remain patient and stronger together!
Nel frattempo noi seguiamo con accresciuto interesse la difficile e caparbia ripresa delle scuole di kayak da mare degli amici e colleghi inglesi, sicuri che presto potremo tornare a studiare il mare!
UPDATE del 29.5.2020: il Governo Inglese consente gli incontri tra 6 persone anche non conviventi, sempre nel rispetto della distanza minima di due metri... qui l'aggiornamento.
UPDATE del 28.5.2020: anche la Scozia ha avviato una prudente fase 2 e la Scottish Canoe Association ha aggiornato il sito con chiare e dettagliate istruzioni per le 4 fasi distinte e progressive, pubblicando un interessante info-grafica che riportiamo qui sotto sopratutto per la perfetta sintesi dello slogan adottato "Be considerate - Be conservative = Siate attenti - Siate prudenti"!!!
L'info-grafica pubblicata dalla Scottish Canoe Association per la ripresa del 29.5.2020: I really love Scotalnd! |
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