Giancarlo Ballabio è morto la scorsa settimana, lunedì 11 dicembre, sul Lago di Garda durante un'uscita in kayak. Era solo, ha avuto un infarto. Aveva 67 anni.
Ho avuto occasione di conoscerlo durante un corso organizzato a Portofino alla fine del mese di maggio del 2016: è venuto in treno e ha noleggiato un kayak. Non aveva ancora imparato ad eseguire il rolling e durante quelle due giornate di pioggia non abbiamo avuto modo di colmare la lacuna. Ma Giancarlo non era venuto per quello, lui voleva capire meglio come risalire da solo in kayak: ha praticato tutti i tipi di auto-salvataggio e salvataggio assistito previsti dal programma e non si è mai risparmiato neanche sui traini...
Giancarlo Ballabio su un kayak noleggiato a Portofino... |
Era determinato ma consapevole dei propri limiti, non era spavaldo o azzardato o incosciente: Giancarlo era un appassionato kayaker che voleva continuare a crescere e migliorare.
Giancarlo era una persona mite e riservata, con un sorriso timido ma aperto. Una brava persona, come hanno scritto di lui i vari giornali locali che hanno dato a tutti la triste notizia della sua scomparsa.
Uno dei ricordi più belli che conservo di lui sono quelle felpe colorate che indossava senza sfoggio, così piene di colori e fantasie particolari da attirare l'attenzione di uno sguardo curioso. Alle mie domande incalzanti, ha sempre risposto con spiegazioni semplici e dirette su significati e provenienze, dandomi la conferma di trovarmi di fronte ad una persona speciale, attenta ai particolari ed affezionata alle cose quando le cose gli regalano delle emozioni.
Da allora ogni volta che vedo una felpa colorata mi ricordo di Giancarlo!
Ringrazio per questo ricordo che mi ha reso molto felice.
RispondiEliminaSe ci fossero altre foto riguardanti mio fratello, sia in kayak che in barca a vela, mi piacerebbe che venissero pubblicate.
Vi lascio quanto è stato letto a ricordo di Giancarlo, il giorno del suo funerale.
" L'appuntamento con il destino è arrivato in una bella giornata di sole di fine autunno, quando intorno si scorgono i colori caldi delle foglie ingiallite ancora sull'albero.
In modo tragico sei stato strappato alla vita, ai tuoi progetti, ai tuoi sogni, a tutti noi. Sei stato tradito dal lago, le cui acque s'increspavano sul tuo Kayak e tradito dal vento che gonfiava le vele della barca.
Oppure, tradito dal tuo cuore, che per un malore ha deciso di arrestarsi; la natura ha fatto il resto.
Le tue ceneri rimarranno in questo luogo che amavi tanto, in prossimità del lago che era la tua passione.
Ci lasci nelle lacrime, ma preghiamo affinchè tu possa essere nella luce.
Quella luce e quella pace, che ci raccontano coloro che, svegliatisi dal coma, ritornano su questa terra.
Te lo auguriamo di cuore.
Grazie per quello che sei stato, grazie per quello che hai dato. Non ti scorderemo.
Ciao Giancarlo."