È la prima volta che trascorriamo una notte in albergo da quando viaggiamo in kayak, ma era l'unica alternativa valida al continuo spezzarsi di paletti (altri due in un sol giorno!)
In città è tutto chiuso, tranne il 'nostro' ristorante ed il bell'
acquario ultra moderno. Ci passiamo l'intero pomeriggio, ammirando paguri, cavallucci marini e pesci trombetta, giocando a lungo nella vasca tattile con ricci e stelle rosse e scoprendo con sorpresa che quelle trovate spesso in spiaggia non sono uova di gattuccio, come pensavo, ma di razza: piccoli cartocci rettangolari di color marrone bruciato, con le caratteristiche quattro corna agli angoli per ancorarsi tra le alghe dei fondali. Torniamo bambini nelle sale dedicate alle tarturaghe, ma anche nella caffetteria dalla strepitosa vista sull'intero Golfo di Orosei, da Cala Luna fin giù a Capo Monte Santu, la nostra tappa di domani.
Quando dedichiamo un po' di tempo allo studio della carta e della traccia del Gps, capiamo cosa è davvero successo ieri: i chilometri percorsi son stati non 8 ma 10.8, con 2.37 ore di movimento e ben 1.18 ore di sosta... significa che per oltre un'ora siamo stati fermi a contrastare il vento e che spesso siamo stati spinti all'indietro così tanto da aver pagaiato per quasi 3 km in più!!!
Dopo i calcoli ci dedichiamo alla logistica: scoviamo un triangolo in ombra tra il pino e l'eucaliptus della spiaggia libera accanto al porticciolo. Rinunciamo volentieri all'albergo, visto che abbiamo tutto asciutto, ma ci è impossibile estirpare il desiderio di una seconda cena a base di pesce: i gulurgiones sono squisiti ed il filuferro ci riconcilia con la vita da terragni!
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