Il CCM di Milano ha organizzato lo scorso sabato 13 gennaio, presso la sua accogliente sede a Castelletto di Cuggiono, un interessante corso di aggiornamento sul BLSD (Basic Life Support and Defibrillation - sostegno cardio-respiratorio di base e defibrillatore).
L'incipit del libretto fornito agli allievi è indicativo dell'importanza di (ri)conoscere i primi sintomi di un possibile attacco cardiaco e di eseguire le previste manovre di emergenza per attivare nel più breve tempo possibile la catena dei soccorsi: "ogni anno, in Italia, circo 60.000 cittadini (persone!? sic!) muoiono in conseguenza di un arresto cardiaco, a insorgenza spesso talmente improvvisa da non essere preceduto da alcun sintomo o segno premonitore".
L'uso del DAE (Defibrillatore semi-Automatico Esterno) è previsto da una specifica normativa del 2001 che, nelle sue successive integrazioni, autorizza anche il personale non medico a somministrare lo shock con il defibrillatore in condizioni di sicurezza per se stesso e per le tutte le altre persone presenti, compresa la persona che in quel momento necessita di cure sanitarie. E' sufficiente seguire una serie di regole condivise, dettate spesso dal buon senso e dall'esperienza, e restare aggiornati seguendo i corsi di formazione specifica.
La corretta posizione per un efficace massaggio di rianimazione cardio-polmonare... |
L'uso del defibrillatore semi-automatico sul manichino... |
La gatta del circolo rende la sede del CCM ancora più speciale! |
Per noi canoisti il brevetto BLSD diventa particolarmente importante, non solo in ragione dell'ambiente in cui operiamo, all'aria aperta ed in specchi d'acqua dolce o salata spesso lontani dai centri di primo soccorso (e dove un'ambulanza può impiegare più dei dieci minuti garantiti dal sistema di emergenza sanitario del 112 e del 118), ma anche perchè il Ministero della Salute ha disposto, a partire dal 2012, l'obbligo della dotazione e del corretto uso del DAE a tutte le società sportive professionistiche e dilettantistiche e "ai soggetti gestori di impianti ove si svolga una rilevante pratica sportiva amatoriale anche da parte di non soci". Quest'ultimo caso potrebbe interessare molte scuole di canoa italiane e molti centri di promozione e diffusione della cultura del kayak da mare tra i tanti presenti lungo lo stivale del nostro Bel Paese.
Ho capito una volta di più l'importanza della sicurezza e della prontezza degli interventi di primo soccorso, specie quando si tratta di aiutare persone in difficoltà (non è più consigliato definire "vittime", non solo per un senso di velato ottimismo ma anche per rispettare l'eventuale capacità di collaborare del pericolante): in mare può accadere spesso di dover prestare soccorso...
Ringrazio il CCM ed il suo Presidente Massimiliano Milani per aver fornito agli oltre venti partecipanti l'occasione di questo aggiornamento utile e prezioso: non bisogna mai smettere di imparare!
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