Qualche tempo fa ho letto con vivo interesse e con una buona dose di divertimento un articolo sul salvataggio comparso sul blog del californiano John Petersen, l'ideatore di Shaman Kayaks, un interessante progetto tecnico ed artistico di recupero e valorizzazione delle antiche tradizioni Inuit di costruzione dei kayak... vale forse la pena riassumere quanto scrive per due motivi: la determinazione a non volere abbandonare mai il proprio kayak e la necessità di imparare ad eseguire con efficacia l'eskimo!
Poi, una sera in piscina, vincendo le solite resistenze di Mauro, poco incline al gioco, abbiamo provato a ripetere il tutto con i nostri kayak in vetroresina, scoprendo che si tratta di una tecnica certamente aggressiva, perchè il kayak del soccorritore è sottoposto al peso dell'altro kayak e alla pressione esercitata sul ponte anteriore, ma anche estremamente efficace, di facile realizzazione e di sicura riuscita.
Anche noi, comunque, abbiamo concluso che la soluzione migliore è sempre la stessa, quella adottata dagli Inuit e tramandata nei secoli, quella che garantisce il miglior risultato con il minor dispendio di energie e soprattutto quella più sicura per sè e per gli altri: mai uscire dal proprio kayak!!!
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