Raffiche di vento a 35 nodi, confermate dai pochi velisti presenti nella rada di Dervio.
Ci siamo imbarcati dopo una lenta colazione al bar, cercando di capire se avrebbe o meno rinforzato.
Eravamo solo in nove ma nessuno ha mai pensato di rimanere chiusi al caldo: avevamo di fronte una magnifica giornata di vento!
Il gruppo all'imbarco: rientriamo dopo appena 8 km! |
Le sponde in quel tratto sono molto vicine e con il forte vento della giornata sembrava di poterle toccare!
Le cime innevate dei monti che cingono il lago erano battute dal vento e la neve si alzava a toccare le nubi.
L'insenatura che sia allunga fino a Bellano è rimasta sotto vento per pochi minuti ancora...
Poi è stata battuta da raffiche continue così forti che impedivano ogni conversazione!
Non avevo mai pagaiato in un lago tanto arrabbiato... |
Ad andature differenti ci siamo radunati lungo la scogliera ed abbiamo aspettato pazienti che Bruno risalisse in kayak: una folata più violenta delle altre gli aveva fatto perdere l'equilibrio e l'acqua di febbraio è davvero molto fredda! Lo abbiamo imbacuccato come un Babbo Natale che invece delle renne frustava le onde.
Una gran bella esperienza, per chi come lui ha scoperto il kayak soltanto ad ottobre dell'anno passato!
Bruno che lotta contro il vento! |
Luciano ha ripetuto, come al Wiskie, che sarebbe stata l'ultima edizione ma nessuno di noi ci vuole credere...
Soprattutto quel manipolo di canoisti che è rimasto anche per la domenica, sperando forse che le previsioni fossero errate e che le annunciate sventagliate dell'Alto Lario venissero rimandate. Invece niente. Ancora vento e onde e pranzi al ristorante. Perché il lago d'inverno può diventare grosso quanto il mare...
Io non l'avevo mai visto così. Ed è stato uno spettacolo indimenticabile!
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