La peculiarità dell'incontro è stata quella di lavorare tutti insieme per individuare una tecnica efficace da adottare dal kayak in caso di malessere grave: seguendo le indicazioni di Mauro (reduce dall'ennesimo corso di aggiornamento BLS) e degli Insegnanti col brevetto di assistenti bagnanti, abbiamo ripassato insieme le manovre salva vita, prima a secco e poi in acqua.
Per semplificare le manovre abbiamo volutamente evitato di indossare giubbotti, giacche e paraspruzzi, concentrandoci quasi esclusivamente sui movimenti un pò funambolici, senza doverci preoccupare, almeno in questa prima fase, di coordinare ogni passaggio con l'ingombro non indifferente dell'attrezzatura personale...
Nessun problema particolare abbiamo riscontrato nella pratica della respirazione artificiale in caso di arresto respiratorio: si affiancano i kayak prua contro poppa, si adagia il pericolante sul proprio pozzetto e dopo avere controllato un'eventuale ostruzione delle vie aeree si interviene per praticare la respirazione bocca a bocca. Per ottimizzare la manovra di soccorso si possono rendere solidali e paralleli i due kayak con una contact-line.
Qualche problema tecnico ha invece comportato l'esecuzione del massaggio cardiaco. anche se abbiamo subito individuato alcuni punti chiave: il pericolante va sfilato dal proprio kayak ed issato sul ponte posteriore del kayak del soccorritore che, con l'aiuto di un compagno, può inginocchiasi nel proprio pozzetto per praticare il massaggio cardiaco... lo sforzo maggiore, e sul quale ci siamo ripromessi di lavorare ancora, consiste proprio nel tirare il pericolante fuori dall'acqua, perchè un corpo in acqua galleggia ma fuori diventa davvero pesante!
Nella varie prove in vasca, tra immancabili battute, allusioni e risate collettive, ci siamo spesso scambiati i ruoli: i socorritori hanno fatto certamente fatica, ma "ingenti danni" sono stati riportati dai pericolanti: ematomi ed escoriazioni su braccia e gambe, dolori alla schiena e soprattutto uno stress notevole degli addominali, sollecitati da frequenti e contagiosi attacchi di ridarella che si scatenavano nei momenti meno opportuni...
L'effetto mosso/artistico di alcune foto è quindi da imputare tanto alla bravura della fotografa (grazie Sonia!) quanto all'atmosfera concitata che ha caratterizzato l'intera serata.
Ci siamo lasciati con l'impegno di pensare ad una manovra più efficace che permetta di combinare rapidità di esecuzione ed efficienza di intervento: siamo sicuri che in questo ci aiuterà molto l'infermiere professionale del Progetto Salva (Save All Lives Via ABC), che per impegni professionali imprevisti non ci ha potuto raggiungere ma che si è già dichiarato disponibile a partecipare al prossimo incontro di dicembre.
Stanchi e soddisfatti ci siamo riuniti intorno al tavolo del bar per chiacchierare ancora un pò e per ammirare alcune pagaie groenlandesi realizzate interamente a mano; quando era ormai scoccata la mezzanotte, siamo pian piano rientrati tutti a casa, qualcuna distante anche un paio d'ore d'auto...
Cosa non si fa per amore del kayak!
On Tuesday the 16th of November there was a second winter meeting in the swimming pool of Besozzo with some of Sottocosta's coaches for a examination-revision-study of the lifesaving techniques practised by kayaks. To semplify the manouvers, we took off life jackets, dry suits and spray-skirts to had no matter with personal gear during this test meeting.
We worked all together to improve the techniques, following Mauro's indications (after his update BLS course) and the swimmers assistants: we had no problem with the artificial respiration but more difficult was the cardiac massage...
Tired and satisfied, we spent bit time at the cafe to chat and admire some greenland wooden handmade paddles; when the midnight has passed, we finally came back to our houses, some of them far a couple of hour by car... we are mad about kayak!
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