IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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11 aprile 2011

Gorgeous experience in Israel!!!

Dopo un comodo viaggio in aereo lungo la rotta Milano-Tel Aviv, sorvolando la laguna veneta, gli arcipelaghi croati e poi quelli greci, sono sbarcata giovedì 7 arpile nell'aeroporto più sicuro del mondo ed i controlli sono stati talmente rigorosi da richiedere ben più di 40 minuti.... pieni zeppi di domande sui motivi della visita tanto che prima di lasciarmi andare, gli addetti alla sicurezza hanno anche chiamato Tomas per sincerarsi della veridicità delle mie risposte... come primo impatto non è stato il massimo, ma l'accoglienza ha poi superato ogni più rosea aspettativa!


All'uscita mi attendeva Ram con un cartello da agente di viaggio col mio nome in caratteri latini scritto sopra una bella foto di un kayak: ci mettiamo un attimo a riconoscerci ma più di un'ora per raggiungere Tomas, bloccato al nord da un incidente ferroviario.
Ceniamo al tramonto nel suggestivo ristorante della città vecchia di Cesarea, proprio dirimpetto agli scavi archeologici del porto di Erode, contornati da uno dei meglio conservati anfiteatri romani, oltre che da un ippodromo, un tempio ed un acquedotto di ben 17 km... era uno dei porti più importanti del Mediterraneo e ha conservato un suo fascino particolare.
Pesci fragranti nei piatti e chiacchiere fitte intorno al tavolo vista mare per cominciare a rompere il ghiaccio.


Tomas ha scelto per me la soluzione migliore possibile: l'hotel del kibbutz che confina con la sua scuola di kayak, così per andare al "lavoro" ogni mattina percorro a piedi scalzi una bella mezzaluna di calda sabbia dorata!!!
Mi ha spiegato che nel tempo si è andata perdendo la vecchia ispirazione socialista delle prime comunità agricole, che ora hanno quasi sempre un albergo per gli ospiti gestito dagli stessi abitanti del kibbutz... quello di Nahsholim è un pò speciale perchè è uno dei pochi affacciato sul mare e gode di una posizione naturale davvero invidiabile... mentre mi aggiro per i suoi vialetti ben tenuti tra le case adorne di piante fiorite ho sempre il rumore delle onde a tenermi compagnia.


Anche il Dor-Kayak Club si trova in una posizione eccezionale: affacciato direttamente sulla spiaggia, è perfettamente incastonato in una delle tante baie protette che si susseguono verso nord per qualche chilometro, racchiuse tra barriere rocciose che dovevano essere un tempo delle cave di tufo e che oggi creano dei curiosi giochi di vuoti e pieni sugli scogli, allungandosi in mare con delle basse piscine naturali dalle quali adulti e bambini si tuffano per i primi bagni di stagione, accompagnati da comprensibili urla giocose perchè la temperatura dell'acqua non è ancora salita oltre i 19°C... anche se quella dell'aria arriva oltre i 28°C ed il sole mi cuoce mani e viso in un batti baleno, specie mentre trascorro assorta ore ed ore a raccogliere conchiglie.


Il venerdì mattina, Tomas mi accoglie con un grande sorriso e con una tazza di caffè fumante tra le mani: "Sei sempre puntuale e non bevi caffè, sei sicura di essere davvero italiana?"
E' un bel tipo, Tomas, un personaggio di altri tempi, un pò burbero ma di gran cuore e gestisce la scuola con un misto di autorità ed accondiscendenza. Nel club si respira un'aria familiare, tutti arrivano alla spicciolata, si cambiano nei containers che delimitano lo spazio intorno alle rastrelliere e sistemano in ordine i kayak sulla riva... sono tutti sorridenti e sembrano impazienti di cominciare, anche se alla fine delle due ore di corso sembrano un pò meno pimpanti, sfiancati dalle contorsioni richieste dalle varie manovre.


Tomas trascorre molto tempo in acqua con noi e alla fine sembra quasi più contento e soddisfatto di me: "Siamo felici di averti con noi, è la prima volta che invitiamo qualcuno... il nostro è un paese isolato, ci fa piacere avere confronti e scambi di questo tipo".
Il corso è stato un piccolo successo: quasi tutti i ragazzi del gruppo base hanno imparato ad eseguire l'eskimo con la giusta dose di tecnica ed eleganza e quasi tutti gli iscritti al corso avanzato hanno eseguito sia il balance brace che diverse figure di eskimo groenlandese, compresa una bella sequenza conclusiva di eskimo sincronizzato che mi ha emozionato per la coordinazione e l'affiatamento.
Sono davvero entusiasta dell'esperienza e le poche ore trascorse in compagnia di questo eterogeneo gruppo mi hanno insegnato moltissime cose...


Ho imparato da Lila la determinazione, da Ornit l'eleganza, da Jonathan la riflessione, da Greg l'elasticità derivante dallo yoga, da Ron la pazienza nonostante la ripetitività degli esercizi e la rottura della pagaia; mi sono rimaste impresse la facilità di esecuzione di Yohad con tutti gli eskimi proposti, persino quello a mani incrociate, la velocità di apprendimento di Goren, l'intuito di Itay ("It's true, it's easier!"), la concentrazione di Yoash, la riservatezza di Aion, la discrezione di Benny, la leggerezza di Ohad nonostante sia un omone ben piantato, la disponibilità di Ram che mi ha aiutato tantissimo in acqua e la estrema cortesia di Yair che una volta giunti al suo negozio "Captain Jack" mi ha ricoperto di regali: "It was really very fun for me", mi ha ripetuto pià volte mentre con Tomas continuava a riguardare i filmati girati durante il corso...


Al termine della seconda delle due mattinate di venerdì e sabato, Tomas mi ha invitato a presentare il viaggio a Creta e mi ha portato fino ad Haifa, dove era stata allestita una bella sala nel centro di accoglienza per bambini con disabilità mentali presso il quale lavora un socio del club: è stata anche questa una splendida esperienza, come del resto l'invito a cena della sera precedente nella sua casa colorata ed accogliente, occasione che mi ha permesso di conoscere meglio lui e la sua famiglia.


Tomas è di origini svedesi, a 18 anni si è trasferito in Israele per lavorare in un kibbutz, parla 5 lingue e ha lavorato come guida turistica fino a quando non ha deciso di aprire la sua scuola di kayak, cominciando con 5 kayak ed aspettando sulla spiaggia che qualcosa succedesse: oggi ha raggiunto la ragguardevole cifra di una cinquantina di soci iscritti e di ben 35 kayak all'attivo, tra privati e sociali, in bella mostra sulle rastrelliere che lui stesso ha costruito... proprio in questo periodo il club festeggia il decennale dall'apertura!
Vive in una bella casetta di legno ad un piano solo, ha due figlie e cinque nipoti con un sesto in arrivo e la moglie bibliotecaria si diletta di ceramica in un piccolo laboratorio sistemato in giardino dove avrei volentieri passato il resto del fine settimana... anche lei mi ha riempito di regali e sono tornata a casa carica di nostalgia!!!


La domenica è stato il mio ultimo giorno di permanenza in Israele e non avendo tempo a sufficienza per visitare Gerusalemme (e per superare i posti di blocco di accesso alla Cisgiordania) abbiamo preferito trascorrere la mattinata a Yaffo, alle porte di Tel Aviv, mangiando ancora pesce fresco in una delle viuzze strette e tortuose della città vecchia affacciata sul piccolo porto battuto dalle onde, sulle quali poco più in là tanti surfisti-pinguini si divertivano un mondo ad andare su e giù...
I saluti all'aeroporto sono stati infarciti da progetti di visite future, di scambi reciproci, di viaggio insieme in Montenegro o sui laghi del nord Italia... e l'ultimo ricordo è quello dell'inteso odore di fiori d'arancio.
Il bello del kayak è anche questo: incontrare amici lontani e pagaiare con loro intorno al mondo!

 

After a comfort flight form Milan to Tel Aviv, flying upon the Venetian lagoon, the Croatian archipelagos and then Greek islands, I'm disembarked in the surest airport of the world and the controls are so rigorous that I've spent there more than 40 minutes.... they wanted to know everything about my visit and before leaving me they also called Tomas to be sure about the truthfulness of my answers... not the maximum for the first impact, but starting from that moment all was extremely good!

Ram was waiting for me a the airport, keeping a poster with my name written above a beautiful photo of a kayak: we recognize each other in an istant but we spent more than a hour to meet Tomas, who was waiting for us near Cesarea, where we had an unforgettable dinner at the sunset in the suggestive restaurant of the old city, an archaeological site around the Erod's harbour, surronded by one of the best preserved Roman amphitheaters, by a racecourse, a temple and an aqueduct of about 17 km... it was one of the most important harbors of the Mediterranean sea and it has preserved a particular charm. Eating fragrant fshes, we've started a dense chatt to break the ice.

Tomas has chosen for me the best solution: the hotel of the kibbutz, near his kayak club and to go to "work" I've had to cross every morning a beautiful sandy beach!!!
He explained me that in the mean while the kibbutz has gone losing the old socialist inspiration of the first agricultural communities, and now they almost have a hotel for the turist, managed by the same inhabitants of the kibbutz... the "Nahsholim" kibbutz hotel is a bit special because it is leaned out on the sea and it enjoys of an enviable natural position... while I was wandering among the little houses surronded by plants and flowers, I always have had the company of the waves.


The "Dor-kayak Club" is also situated in an exceptional position: directly leaned out on the beach, it is perfectly set in one of the so many protected bays that follow up to the north for few kilometers. Contained among shallows reefs that had to be once tuff caves and that today create curious games of avoids and heights on the rocky clives, there are some low natural swimming pools on the sea side from which adults and childrens plunge themselves for the first bathe of the season, accompanied from comprehensible shouts because the temperature of the water is around 19°C yet... even if there are more than 28°C and my hands and face come in a flash so brown while I was spending some hours to collect shels.

Friady morning, Tomas welcomed me with a great smile and with a cup of smoking coffee among the hands: "You're always in time and you don't like coffee, are you sure you're really Italian?"
Tomas is a curious guy, a character of other times, a bit gruff manner but a really very kind person and it manages the school with a mixture of authority and compliance.
It is a family club, the other members arrive at different time, they undress in the containers that delimit the space of the school and they bring the kayaks on the shore... they are all smiling and they seem impatient to start even if at the end of the two hours work shop they seem a bit tired...


Tomas spends a lot of time in water with us and at the end it seems almost happier and satisfied than me: "We are very happy to have you here with us, it is the first time we've invited someone from another country... Israel is an isolated country and it is important for us to have meeting and exchanges like this one".
The course has been a small success: almost all the boys of the basic group have learned the roll with the correct technique and elegance and the others in the advanced group have performed both the balance brace and some different Greenland style rolls, included a beautiful conclusive sequence of syncronized group roll that has excited me for the coordination and the understanding.
I am really enthusiastic for the experience and the time spent with them has taught me a lot of things...


I have learnt from Lila the determination, from Ornit the elegance, from Jonathan the reflection, from Greg the elasticity improved by yoga, from Ron the patience despite the sameness of the exercises and the breakup of the paddle; I was very impressed by the facility of execution of Yohad in all the proposed rolls, even the cross hands roll, the speed of Goren, the intuition of Itay ("It's true, it's easier!"), the concentration of Yoash, the reservation of Aion, the discretion of Benny, the lightness of Ohad despite is a quite big man, the availability of Ram that has helped me so much in water and the extreme courtesy of Yair that once in his shop "Captain Jack" he has covered me of presents: "It was really very fun", he's repeated while with Tomaswas showing him the videos tapes during the course...
 
At the end of the two days work shop, Tomas has invited me to introduce our last summer trip to Crete: he organized a meeting in Haifa, where a beautiful room had been prepared in the center for children with mental disabilities where a kayaker works: it has also been this a splendid experience, as well as the dinner in his pleasant house, where I've met his wife.
Tomas is Swedish and he has moved to Israel when he was 18 years old, working in a kibbutz and than as a tourist guide, he speaks 5 languages and 10 years ago he has decided to open a sea kayak school, starting with 5 kayaks and waiting on the beach: today he has reached the notable figure of about fifty kayakers and of 35 kayaks, among private and social, in a beautiful show on the racks built by himself... in this period the club celebrates ten years! 

He lives in a beautiful wood cottage, he has two daughters and five grandchildrens with an upcoming six and his wife work in a library and she a second passion: she realizes ceramics in a small laboratory in garden where I would have gladly spent the rest of the weekend... she also give so beautiful gifts and I've come back home full of nostalgia!!!
Sundays was my last day in Israel and not having time enough to visit Jerusalem we've spend the morning in Yaffo, at the doors of Tel Aviv, still eating fresh fishes in one of the narrow and tortuous streets of the old city, leaned out on the small harbour beaten by the waves on which so many surfer-penguins were going up and down... We've separated in the airport with a lot of projects about future meetings, mutual exchanges, and trips all together in Montenegro or in the lakes of the north Italy... and my last souvenir is the strong smell of the orange flowers.
The beautiful of the kayak is also that: meet distant friends and paddle with them around the world!

1 commento:

  1. La vita essendo un movimento circolare dove vita e morte sono un continuum, e la natura lo dimostra per chi ha occhi e orecchie aperte, capita che in un giro di giostra in questo tempo spazio uno abbia la possibilità di realizzare le proprie passioni. Se si ha una visione della vita inclusiva non si può che gioire della gioia dell'altro, come per il dolore, se la visione è basata sull'io-mio, il bene dell'altro fa da cartina tornasole della sofferenza propria ed ecco che viene proiettata in invidia e gelosia, così è stato e così sarà finchè la visone non diviene inclusiva. Un abbraccio

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