🧠Domenica 21.9.25
👣 Primo fine settimana sull'isola
⭐ I tempi lenti di Ponza mi si addicono
Mi sveglio tardi, senza puntare la sveglia, e mi crogiolo a lungo in questo avvolgente silenzio liquido, interrotto solo di rado dal passaggio di un motoscafo che corre lungo la scogliera rocciosa sotto casa.
Sono giornate calde e splendenti, di sole pieno e mare calmo, con talmente tante barche a solcare la distesa d'acqua argentea che sembra di essere ancora in piena estate.
Mi sistemo in veranda per la colazione e poi anche per il pranzo. Mangio cose semplici, quasi solo per sfamarmi, perché non ho mai avuto inclinazione per i fornelli e non inizierò certo in questa casetta provvisoria. Potrei forse stancarmi di panzanelle e frittate e decidere di investire parte del tempo del lungo inverno isolano per imparare finalmente a cucinare qualcosa di più elaborato. Chissà che non mi ritrovi ancora a bruciare il brodo come mi capitava quando vivevo da sola nei quartieri spagnoli a Napoli, orami più di vent'anni fa.
Tra un pasto e l'altro, finisco uno dei libri più belli di sempre, l'unico che ho letto due volte di seguito: iniziato e terminato a Cefalonia, ho voluto portarlo con me su quest'altra isola magica, per rivivere nella lettura la meraviglia di una scrittura densa e coinvolgente.
"Questi continentali, senza offesa per nessuno, dispongono di tutta 'sta sicurezza perché non sono circondati dal mare e non sanno che anche loro sono un'isola essendo circondati dallo spazio"! [L'arte della gioia di Goliarda Sapienza]
Il pomeriggio di venerdì e sabato, e pure la mattina della domenica, mi ritrovo bloccata a seguire il corso di abilitazione online a frequenze obbligatoria, che mi costringe a vagare come una rabdomante dell'aria alla ricerca della connessione necessaria per seguire le lezioni. È un po' stressante, perché il primo tentativo lo faccio al parco giochi dei bambini, ma le varie pallonate che ricevo mi fanno capire che la panchina all'ombra non mi può ospitare più a lungo; mi sposto sotto gli ombrelloni della terrazza del bar-ristorante dell'incrocio, ma le cuffie non sono sufficienti a schermare i rumori della strada; finisco così per appollaiarmi nell'angolino più remoto ed impervio del giardino del vicino, dove pare che ci sia qualche speranza di ricevere un segnale sufficiente.
La posizione, per quanto scomoda, è però davvero invidiabile: mi godo dall'alto il panorama aperto sul mare, con una vista mirabile sul Monte Circeo. A quest'ora del tardo pomeriggio di domenica, la grande distesa blu che circonda l'isola si riempie nuovamente delle scie bianche dei numerosi motoscafi che rientrano a San Felice e Terracina, come tante piccole api ronzanti dirette tutte sullo stesso fiore.
Quello stesso mare blu al tramonto si trasforma a volte in una rosa carnosa, con tutto quel rosso sfumato di arancio e viola che macchia l'orizzonte, sia in acqua che in cielo.
La notte poi si riempie di stelle e c'è una tale oscurità che riconosco tante delle costellazioni a cui sono da tempo affezionata. In lontananza, invece, il cielo è illuminato dal riverbero giallastro della città di Latina e talvolta mi chiedo perché sono qui anziché là . Là a coccolare i miei gatti o ad annaffiare le mie piante, là al cinema dove spesso andavo anche da sola, là al Sottoscala9 dove oggi si elegge il nuovo direttivo, là al corso di cucito dove ho imparato a meditare o al gruppo di musica dove sono tornata bambina... nei momenti di malinconia mi attacco al telefono e parlo a lungo con le voci amate che da lontano mi confortano e sostengono.
In queste sere però ho la fortuna di godere della presenza di un corposo gruppo di amici e amiche di kayak, giunti da tutta Italia per l'annuale raduno delle isole ponziane. Dopo avere circumnavigato Ponza e Palmarola, ed aver affrontato la doppia traversata, la sera si riuniscono come d'abitudine in un ristorante vicino al porto per continuare a parlare della passione che ci accomuna: navigare in kayak da mare.
Mi ci vuole una buona mezz'ora per scendere con la navetta dalla casa provvisoria al porto di Ponza, dove loro sono variamente alloggiatə in combinazioni estemporanee che fanno nascere nuovi amicizie, e mi ci vuole più di un'ora per tornare a casa perché la navetta notturna effettua una serie di deviazioni per raggiungere varie località turistiche ancora molto frequentate. Ma almeno mi godo la bella compagnia di persone abbronzate e ridanciane: torneranno a casa tra stasera e domani, un po' come i vari motoscafi che rientrano sul continente, e da lunedì mi ritroverò nel silenzio liquido e nell'oscurità avvolgente dell'isola più bella del Mediterraneo.
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| In questo fine settimana mi devo accontentare di ammirare il mare da terra 💙💚 |
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| I kayak colorati appena sbarcati dal traghetto e adagiati sulla spiaggia di Sant'Antonio |
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| Notte in porto, come vere barche! |
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| L'arcipelago delle isole ponziane è perfetto per la navigazione in kayak! |




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