IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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17 marzo 2015

Il moto ondoso del Lago d'Iseo...

Domenica scorsa è stata la volta del Lago d'Iseo.
All'incontro promosso da Luciano Belloni ed Enrico Brentana ci siamo ritrovati in undici.
Le previsioni davano pioggia battente e vento teso con raffiche fino a 30 Km/h da Nord per tutto il giorno... ma nessuno ha dato troppa importanza a queste catastrofiche predizioni...


In questi casi è sempre un dilemma decidere quale abbigliamento preparare la sera prima, visto che non fa più così freddo... ma neppure così caldo... quindi la decisione è stata di portare sia lo spezzato che la muta stagna e decidere al momento cosa indossare.


All'arrivo al Camping Breda a Marone, i gestori sono stati così gentili da ospitarci sia per il parcheggio auto che per l'imbarco, oltre che ad offrirci un forte caffè fatto con la moka... un buon sapore antico.
Il vento era assente ed il cielo un po' coperto, ma ogni tanto appariva qualche squarcio di sole sulle montagne, e questo ci faceva ben sperare per la giornata.


L'aria era un po' freddina e quindi la decisione è stata di indossare la muta stagna con un leggero sotto muta: era meglio sudare che inzupparsi in caso di peggioramento delle condizioni meteo.
Da Marone abbiamo costeggiato verso nord fino al capo prima di Toline, qui abbiamo attraversato sul capo opposto e, dopo una veloce contemplazione delle alte falesie dell'Orrido di Zorzino, continuato a costeggiare verso sud passando Riva di Solto e fermandoci poco fuori del paese per la pausa pranzo.


Durante la navigazione il cielo si era aperto per bene ed il sole ha iniziato a lessarmi nella muta... comunque pensavo sempre che è meglio avere caldo e mettere spesso le mani nell'acqua, che sentire freddo e non avere nulla di più pesante da mettermi addosso...
Appena sbarcati Luciano ha offerto a tutti un antipasto a base di salatini, maionese e scaglie di grana, una sua bella abitudine e sembra che viaggi con già tutto pronto vista la velocità di preparazione della cosa... un vero maestro di ospitalità!


Dopo lo spuntino, diversi tipi di dolcetti, un doppio giro di grappe ed il caffè espresso, si perché il luogo dello sbarco non è stato scelto a caso, lo conoscevamo bene e sapevamo anche che lì vicino c'era un bar... nella programmazione nulla è mai lasciato al caso... ci siamo imbarcati di nuovo con l'intenzione di raggiungere Tavernola e quindi attraversare su Monte Isola e poi, costeggiandola e attraversando di nuovo, raggiungere il luogo di partenza.


All'altezza del capo prima di Tavernola, Aldo, che già da un po' dava segni di essere sofferente, ci informa di essere dolorante anche alla spalla, oltre che alla schiena, e che deve riposarsi un po'.
Nel frattempo si era alzata una leggera brezza da nord che ci aiutava a scendere, ma poi la dovevamo risalire e per Aldo la cosa non era proprio il massimo.
Dopo essermi consultato con Luciano, propongo ad Aldo di attraversare subito su Monte Isola sfruttando la gentile spinta al giardinetto della brezza, mentre gli altri potevano proseguire con il programma precedente. E così è stato, accompagnati anche da Marco, abbiamo attuato l'improvvisato piano di riserva e puntato sull'isola.


Durante i circa 2,5 Km della traversata tutti e tre eravamo allineati ed io mi sono sorpreso a pensare che su quel kayak avevo mosso le prima pagaiate.
Attenzione, non su un kayak dello stesso tipo o simile, proprio su quello specifico kayak bianco di Aldo, che era di Vittorio e che, dopo avermi tediato per almeno due anni, mi aveva convinto (quasi costretto insultandomi) a provare a salire in kayak...


Adesso quel kayak così tozzo, poco marino e faticoso da spingere mi fa sorridere, ma allora mi sembrava un mezzo incredibile per raggiungere in autonomia il paradiso... ed è stato amore a prima vista: grazie Vittorio per la tua insistenza e per avere avuto tanta pazienza per il mio iniziale svezzamento, senza di te forse non sarei mai arrivato al kayak.


A Monte Isola siamo sbarcati su una spiaggetta protetta che il lago basso di più di un metro aveva ben ingrandito, lasciando però scoperti diversi scogli e solo una piccola apertura dove infilarsi, comunque abbastanza ampia per tre kayak.
Dopo una mezz'ora sono arrivati anche gli altri ed abbiamo ripreso la navigazione.
Il programma prevedeva di girare intorno all'isoletta di Loreto e poi rientrare a Marone.
La sosta nei pressi dell'isola, tra una foto, qualche chiacchiera e ripetuti "sorsetti" spillati direttamente dalla fiaschetta di Luciano, si è prolungata molto più a lungo del previsto... e così, mentre Tatiana in Galles si confrontava con le onde vere delle tidal races, nelle nostre menti il lago quasi perfettamente piatto, si è trasformato in agitato... e con moto ondoso in aumento...


Tutto è bene quel che finisce bene... allegramente abbiamo "centrato" lo sbarco, vuotato i kayak e caricati sulle auto... e poi?
Beh, ormai il moto ondoso si era placato e potevamo tranquillamente berci la birra di commiato al bar vicino... e perché no, anche mangiarci una pizza nel sovrastante locale.
Grazie a Luciano, Enrico e Franca, Marco e Laura, Gianni e Gianni, Aldo ed agli immancabili fratelli Luigi e Romano per la piacevole compagnia che ha fatto "volare" la giornata.
... ad libitum...

1 commento:

  1. Ringraziamo te, sia per la compagnia sempre piacevole ed esperta, sia per questa brillante cronaca di una giornata che, inaspettatamente, si è rivelata quieta e serena, quanto al tempo meteorologico, e molto simpatica grazie ai partecipanti!
    franca & enrico

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