IL BLOG DI TATIYAK

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18 febbraio 2010

The first Inuk

Un articolo curioso dal titolo sensazionalistico che però spiega, anche se brevemente, come è stato ricostrutio il genoma dei primi Inuit a partire da una ciocca di capelli conservata nei ghiacci.
La pagina web del quotidiano Corriere della Sera ha pubblicato il 12 febbraio l'articolo a firma della giornalista Alessandra Carboni: "Ecco Inuk, com'era l'uomo 4 mila anni fa in Groenlandia", dando conto di una approfondita ricerca pubblicata sul numero di febbraio della rivista scientifica Nature.
MILANO – Fossili di frammenti ossei e una ciocca di capelli rimasti imprigionati nei ghiacci perenni: è ciò che ha permesso a un gruppo internazionale di scienziati di codificare il patrimonio genetico di un nostro antenato preistorico, vissuto circa 4mila anni fa e oggi battezzato Inuk.
INUK – I suoi resti erano stati ritrovati nel 1986 sull’isola di Qeqertasussuk, al largo delle coste occidentali della Groenlandia (dove l’uomo è morto – per cause ancora ignote – quando era ancora in giovane età), e fino a ora conservati presso il Museo Nazionale di Danimarca. Il team di esperti guidati dagli scienziati danesi Eske Willerslev e Morten Rasmussen ha analizzato gli antichi resti, ha mappato il DNA dei capelli e sequenziato così l’80 per cento del suo genoma. In questo modo è stato possibile scoprire numerosi dettagli della vita e dell’identità di Inuk, che apparteneva alla cultura Saqqaq, discendente dalle popolazioni migrate dalla Siberia oltre 5 mila anni fa e la prima ad aver abitato le terre della Groenlandia.
FOTOGRAFIA – L’analisi genetica ha consentito di disegnare un identikit dell’uomo e regalarci così una fotografia di quello che probabilmente era il suo aspetto, e non solo. Inuk aveva la carnagione scura, i suoi occhi erano castani e così pure i suoi capelli, che erano folti anche se a quanto pare il giovane era incline alla calvizie. Si nutriva di uccelli marini e carne di foca, il suo gruppo sanguigno era A+ e sia il fisico che il metabolismo si erano adattati alla vita nel clima artico, nonostante non fossero passate molte generazioni da quando i suoi antenati erano arrivati su quelle terre.


"Here is Inuk, as it was the man in Greenland 4 thousand years ago."
A curious article written by Alessandra Carboni published on last February 12 on the web page of italian newspaper "Corriere della Sera" from the February number of the scientist magazine Nature.
Fossils fragments and a lock of remained hair imprisoned in the perennial ices: it is what has allowed an international group of scientists to codify the genetic patrimony of one prehistoric ancestor Inuit lived around 4 thousand years ago and today baptized Inuk.
Its rests had been found again in 1986 on the island of Qeqertasussuk, offshore the western coasts of Greenland (where the man is dead, for unknown causes, when he was still young), and up to now preserved in the National Museum of Denmark. Experts' team driven by the Danish scientists Eske Willerslev and Morten Rasmussen has analyzed the ancient rests, has
mapped the Dna of the hair and the 80 percent of his genoma. In this way they have discover numerous details of the life and the identity of Inuk, that it belonged to the culture Saqqaq, descending from the populations migrated from Siberia over 5 thousand years ago and the first one to have lived the earths of Greenland.
Genetic analysis has allowed to draw an identikit of the man and to give us a photo of that was probably its aspect, and not only. Inuk had the dark complexion, its eyes were chestnut and also its hair, that was thick even if it looks like the youth was prone to the baldness. He fed of sea birds and meat of seal, his blood group was A+ and his metabolism was suited for the life in the arctic climate, despite a lot of generations were not passed from when his ancestors had arrived on those earths."

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