Raffaele Di Donna (16.7.1952 - 23.4.2021) era un amico fraterno, prezioso e speciale.
Ieri sono 6 settimane che è morto, dopo 6 settimane trascorse in terapia intensiva per il Covid.
Io pensavo che la pandemia non ci avrebbe neanche sfiorato e invece siamo stati travolti da questa immane tragedia collettiva: Papele ha reso migliori le nostre vite e non riusciamo a smettere di sorridere ogni volta che pensiamo a tutti i momenti felici che abbiamo avuto la fortuna di condividere...
Ci legava un'amicizia profonda e varie passioni comuni: la musica, la moto, la pagaia!
Mi aveva fatto scoprire lui il kayak da mare durante una folgorante domenica autunnale a Napoli.
All'epoca vivevamo lì, prima di trasferirci entrambi in altri luoghi: in oltre vent'anni, la distanza non ci ha mai separati o allontanati. Sono sicura che non ci riuscirà neanche stavolta!
Mi rimproverava sempre sorridendo, con quel suo fare sornione: "Io ti ho fatto fare solo un giro in kayak, sei tu che poi hai esagerato!"
Ma sapevo che era orgoglioso di avermi trasmesso l'amore per il kayak!
Insieme abbiamo fatto tanti viaggi indimenticabili, dal Gargano a Maiorca, da Cefalonia a Corfù: nelle lunghe pagaiate sotto il sole estivo, catturava la nostra attenzione raccontando le trame delle opere liriche, che da maestro d'orchestra aveva mandato a memoria, e capitava anche che la sera suonasse per ore pezzi virtuosistici col suo flauto barocco da kayak...
Il nostro ultimo incontro è stato speciale come tutti quelli precedenti da quando ci siamo conosciuti: io pagaiavo in compagnia lungo il promontorio del Circeo e, come sempre mi capita quando navigo sotto quel tratto di costa, ho alzato gli occhi verso quelle grandi finestre verdi. Lui era lì in terrazza che ci aveva riconosciuto e che ci salutava con entusiasmo, le braccia alte verso il cielo in un commiato che mai dimenticherò. L'ho visto solo io, e ho risposto con la pagaia, e per un lungo istante il tempo si è fermato. Io mi sono fermata a quell'istante!
Buona navigazione, Papele del mio cuore!