Si avvicinano le date del Symposium "Laguna di Venezia" che si svolgerà dal 2 al 5 giungo a Ca' Roman, nella splendida cornice di Chioggia. Organizzato da Altamarea Sea Kayak, l'associazione capitanata da Guglielmo Casson, in collaborazione - tra le altre - con la Federazione Italiana Canoa Turistica, che nella figura di Arcangelo Gengis Pirovano accentra doti incomparabili di simpatia, diplomazia e lungimiranza...
Mauro ed io siamo stati coinvolti, come nella precedente edizione "internazionale" del 2014, nella gestione delle lezioni tematiche con alcuni dei più conosciuti e apprezzati insegnanti europei: saranno con noi Trenk Muller dalla Germania, Christophe Claeys dalla Francia, Manolo Pastoriza dalla Spagna e Phil Hadley dall'Inghilterra. Saranno presenti anche tanti insegnanti, italiani e non solo: Enrico Brentana, Marco Lipizer, Emanuele Matteri, Yannick Sevi e... molto altri.
Saranno quattro giornate all'insegna del divertimento, della condivisione e della passione per il kayak: accorrete numerosi, non ve ne pentirete!
The Italian Symposium "Laguna di Venezia" is nearly to come: next week, from 2nd to 5th June we all meet in Ca' Roman, a little island near Chioggia, called the "Little Venice".
It's a special two-year gathering organized by the local association Altamarea Sea Kayak, with the support of the Federazione Italiana Canoa Turistica, one of the most important national association devoted to improved the recreational paddle disciplines all around Italy.
Mauro and I have been involved, as well as in the preceding 2014 international edition, to manage the workshops with some of the well known and most appreciated European coaches: we are happy to meet one more time Trenk Muller from Germany, Christophe Claeys from France, Manolo Pastoriza from Spain and Phil Hadley from England. There will also lots of Italian coaches coming from different regions: Enrico Brentana, Marco Lipizer, Emanuele Matteri, Yannick Sevi and... and many others...
I'm pretty sure that they will be four interesting days to share new exciting experiences about our common passion, the sea kayaking. Come and join us!
IL BLOG DI TATIYAK
Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro
Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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28 maggio 2016
26 maggio 2016
Il nostro kit di riparazione...
Per assemblare il kit di riparazione, io ho cominciato dalla mollette (quelle piccole nella scatolina di plastica e quelle colorate dotate di un elastico incorporato). Col passare del tempo, ho aggiunto un po' di tutto, senza una vera logica, dal filo per cucire alla chiave combinata (della misura giusta per le viti del mio seggiolino basculante!).
Quando ho conosciuto Mauro ho capito l'importanza di un kit funzionale e razionale.
Non sapevo ancora dell'esistenza del nastro americano, il nastro adesivo telato conosciuto nel resto del mondo come duct tape, utilissimo per le più svariate riparazioni, specie per le falle nello scafo.
Partiamo sempre con una grande scorta di quel nastro argentato: è diventato quasi un amuleto.
Tutti gli oggetti sono riposti in bustine di plastica separate, come nel kit di primo soccorso, e per gli stessi motivi. La scelta dei pezzi che compongono il nostro kit è stata dettata dalla necessità di risolvere i problemi che nel corso degli anni si sono presentati con maggiore frequenza.
Consigliamo comunque di personalizzare il proprio kit di riparazione in ragione del viaggio che si vuole intraprendere...
Ecco cosa inseriamo nel nostro kit di riparazione:
Forbici
Accendino
Taglierino
Luci chimiche notturne
Moschettoni vari di riserva
Penna, pennarello e matita
Chiave combinata per viti esagonali (della misura necessaria!)
Cacciavite e mini-cacciavite per riparazioni di precisione
Coppiglie di riserva per le ruote del carrellino (se ne è dotato)
Attrezzo multiuso pieghevole e da montagna
Filo per cucine resistente e aghi da tessuto
Tela e colla per riparare la tenda ed il materassino gonfiabile
Elastici e cime di varie misure (adatte all’attrezzatura in uso)
Nastro adesivo telato (detto americano o duct tape)
Denso tape (in foto argentato) e nastro bituminoso (in foto marrone scuro)
Stucco epossidico bi-componente
Colla neoprene
Colla forte
Quando ho conosciuto Mauro ho capito l'importanza di un kit funzionale e razionale.
Non sapevo ancora dell'esistenza del nastro americano, il nastro adesivo telato conosciuto nel resto del mondo come duct tape, utilissimo per le più svariate riparazioni, specie per le falle nello scafo.
Partiamo sempre con una grande scorta di quel nastro argentato: è diventato quasi un amuleto.
Tutti gli oggetti sono riposti in bustine di plastica separate, come nel kit di primo soccorso, e per gli stessi motivi. La scelta dei pezzi che compongono il nostro kit è stata dettata dalla necessità di risolvere i problemi che nel corso degli anni si sono presentati con maggiore frequenza.
Consigliamo comunque di personalizzare il proprio kit di riparazione in ragione del viaggio che si vuole intraprendere...
Tutte (o quasi) le cose che stiviamo nel kit di riparazione... |
Il kit di riparazione di Mauro alla prova di tenuta d'acqua (durante il Sicilia kayak tour 2015) |
Forbici
Accendino
Taglierino
Luci chimiche notturne
Moschettoni vari di riserva
Penna, pennarello e matita
Chiave combinata per viti esagonali (della misura necessaria!)
Cacciavite e mini-cacciavite per riparazioni di precisione
Coppiglie di riserva per le ruote del carrellino (se ne è dotato)
Attrezzo multiuso pieghevole e da montagna
Filo per cucine resistente e aghi da tessuto
Tela e colla per riparare la tenda ed il materassino gonfiabile
Elastici e cime di varie misure (adatte all’attrezzatura in uso)
Nastro adesivo telato (detto americano o duct tape)
Denso tape (in foto argentato) e nastro bituminoso (in foto marrone scuro)
Stucco epossidico bi-componente
Colla neoprene
Colla forte
Il nostro kit di primo soccorso...
Ogni volta che partiamo per un viaggio, più o meno lungo, ma anche ogni volta che usciamo in kayak per un'escursione giornaliera, stiviamo sempre nel terzo gavone, per averlo a portata di mano anche in navigazione, il nostro kit di primo soccorso.
E' una buona regola per pagaiare sicuri: non siamo mai sicuri di poter evitare tutti i pericoli, ma almeno siamo sicuri di poter contenere le conseguenze - prevedibili ma evitabili - di ogni attività all'aria aperta che, come la nostra, comporta una certa soglia di rischio.
Portiamo con noi tutto l'occorrente per disinfettare, medicare, suturare e se necessario anche trattare una frattura, risolvere un principio di ipotermia o una patologia più seria. In genere, sappiamo cosa fare (e come farlo!) ogni qual volta dovessero rendersi necessari degli interventi di primo soccorso (fino alla rianimazione cardiopolmonare): abbiamo seguito un corso di BLS (Basic Life Support), e anche una serie di corsi di First Aid di uno e più giorni, e ci teniamo sempre aggiornati!
Preferiamo avere ognuno il proprio kit di primo soccorso, stivato nel proprio kayak e con i medicinali adatti alle proprie patologie. Usiamo l'accortezza di riporre ogni cosa in bustine di plastica, sia per tenere tutto separato ed ordinato, sia soprattutto per evitare che si bagni nel caso la sacca stagna dovesse riempirsi d'acqua... ed anche per evitare che l'accidentale fuoriuscita di liquidi o pomate possa impiastricciare tutto il resto!
Ecco come organizziamo il nostro kit di primo soccorso:
Garze e bende di varie dimensioni
Cerotti resistenti all’acqua
Steril-strip per suture
Laccio emostatico
Bisturi monouso
Guanti in lattice
Disinfettante per le mani (conosciuto come gel igienizzante)
Cotone idrofilo (una confezione compressa in un barattolino)
Acqua ossigenata
Ammoniaca
Contagocce
Collirio
Pinzette
Termometro
Protezione solare
Telo termico (detto anche coperta di sopravvivenza)
Forbici di vario tipo (da quelle pieghevoli a quelle per tagliare i tessuti)
Aloe vera o altro antinfiammatorio per dolori muscolari
Sofargen o altro antibiotico per la profilassi delle ustioni
Pasticche di vario genere per le patologie personali esistenti o prevedibili
Nota: le ultime tre voci sono dettate dalle sintomatologie personali – ogni medicinale andrà scelto e stivato in ragione delle condizioni di salute specifiche della singola persona!
Se i farmaci richiedono una prescrizione medica, portarne una copia in viaggio semplifica le cose…
E' una buona regola per pagaiare sicuri: non siamo mai sicuri di poter evitare tutti i pericoli, ma almeno siamo sicuri di poter contenere le conseguenze - prevedibili ma evitabili - di ogni attività all'aria aperta che, come la nostra, comporta una certa soglia di rischio.
Portiamo con noi tutto l'occorrente per disinfettare, medicare, suturare e se necessario anche trattare una frattura, risolvere un principio di ipotermia o una patologia più seria. In genere, sappiamo cosa fare (e come farlo!) ogni qual volta dovessero rendersi necessari degli interventi di primo soccorso (fino alla rianimazione cardiopolmonare): abbiamo seguito un corso di BLS (Basic Life Support), e anche una serie di corsi di First Aid di uno e più giorni, e ci teniamo sempre aggiornati!
Preferiamo avere ognuno il proprio kit di primo soccorso, stivato nel proprio kayak e con i medicinali adatti alle proprie patologie. Usiamo l'accortezza di riporre ogni cosa in bustine di plastica, sia per tenere tutto separato ed ordinato, sia soprattutto per evitare che si bagni nel caso la sacca stagna dovesse riempirsi d'acqua... ed anche per evitare che l'accidentale fuoriuscita di liquidi o pomate possa impiastricciare tutto il resto!
Il kit di primo soccorso di Tatiana al controllo periodico... |
I nostri quattro kit di primo soccorso e di riparazione... |
Garze e bende di varie dimensioni
Cerotti resistenti all’acqua
Steril-strip per suture
Laccio emostatico
Bisturi monouso
Guanti in lattice
Disinfettante per le mani (conosciuto come gel igienizzante)
Cotone idrofilo (una confezione compressa in un barattolino)
Acqua ossigenata
Ammoniaca
Contagocce
Collirio
Pinzette
Termometro
Protezione solare
Telo termico (detto anche coperta di sopravvivenza)
Forbici di vario tipo (da quelle pieghevoli a quelle per tagliare i tessuti)
Aloe vera o altro antinfiammatorio per dolori muscolari
Sofargen o altro antibiotico per la profilassi delle ustioni
Pasticche di vario genere per le patologie personali esistenti o prevedibili
Nota: le ultime tre voci sono dettate dalle sintomatologie personali – ogni medicinale andrà scelto e stivato in ragione delle condizioni di salute specifiche della singola persona!
Se i farmaci richiedono una prescrizione medica, portarne una copia in viaggio semplifica le cose…
24 maggio 2016
BCU 3* course in Bergeggi: an international meeting!
E' stato un corso multilingue, un po' in italiano, un po' in francese e tanto in inglese!
Il gruppo era molto variegato: Denyse è arrivata dalla Svizzera, Uschi dalla Germania, Luigi da Brescia, Max da Parma e Claudia da Pisa... ed il corso è stato davvero speciale, pieno di risate ed esercizi e chiacchiere e pagaiate!
Grazie alla calorosa ospitalità di Costantino ed Angelo, i titolari del centro Winter Kayak, abbiamo potuto usufruire per tre giorni consecutivi dell'accogliente struttura dello stabilimento balneare Bagni Stella Maris (peraltro privo di barriere architettoniche e con un comodo parcheggio retrostante).
Le previsioni meteorologiche non lasciavano ben sperare, invece abbiamo trovato tre splendide giornate di sole pieno e ci siamo tutti abbronzati parecchio (anche se a strisce, come al solito!)
Abbiamo iniziato un po' indecisi e titubanti, per via del mare leggermente mosso e delle onde un tantino aggressive, ma dopo tre giorni abbiamo finito pieni di entusiasmo e voglia di navigare.
L'occasione ce l'ha fornita Giuseppe, che deciso a diventare un 4* Leader quanto prima, ci ha raggiunti il lunedì mattina per organizzare una pagaiata fino a Capo Noli: l'obiettivo della giornata aggiuntiva era quello di lavorare sulle sue capacità di conduzione del gruppo e le condizioni meteo-marine si sono rivelate perfette!
Onda lunga all'andata e vento forte al ritorno, con una serie di "calcolati imprevisti" lungo il percorso: la perdita di un tappo del gavone e la sua pronta sostituzione con materiale di recupero, il mal di mare di un partecipante ed un principio di ipotermia contrastato con abbigliamento tecnico adeguato, la riparazione di una falla del kayak in alto mare, il salvataggio di più di un kayaker con tecniche di risalita differenti, il triplo traino in linea di due kayak zatterati sulla via del ritorno...
Tutto per testare la prontezza d'intervento di Giuseppe, che ha dato prova di grande determinazione, attenzione e voglia di crescere!
"Ho imparato più oggi che negli ultimi 10 anni" ha esclamato uno del gruppo all'arrivo!
p.s.: mi è piaciuto molto leggere il resoconto di Max sul blog "Sound of kayak", quello di Costantino sul sito di Winter Kayak e quello di Denyse sul blog Sea kayaking with handicap... sguardi diversi sulla stessa esperienza!
Il gruppo era molto variegato: Denyse è arrivata dalla Svizzera, Uschi dalla Germania, Luigi da Brescia, Max da Parma e Claudia da Pisa... ed il corso è stato davvero speciale, pieno di risate ed esercizi e chiacchiere e pagaiate!
Grazie alla calorosa ospitalità di Costantino ed Angelo, i titolari del centro Winter Kayak, abbiamo potuto usufruire per tre giorni consecutivi dell'accogliente struttura dello stabilimento balneare Bagni Stella Maris (peraltro privo di barriere architettoniche e con un comodo parcheggio retrostante).
Le previsioni meteorologiche non lasciavano ben sperare, invece abbiamo trovato tre splendide giornate di sole pieno e ci siamo tutti abbronzati parecchio (anche se a strisce, come al solito!)
Abbiamo iniziato un po' indecisi e titubanti, per via del mare leggermente mosso e delle onde un tantino aggressive, ma dopo tre giorni abbiamo finito pieni di entusiasmo e voglia di navigare.
Claudia sorridente all'imbarco nei pressi dei Bagni Stella Maris... |
Denyse si sta preparando |
L'entusiasmo di Denyse è davvero contagioso! |
Primi esercizi di balance (fuori dal syllabus della British Canoeing!) |
Altri esercizi di edging, questo sconosciuto, durante il corso 3* British Canoeing... |
I kayak pronti per l'ultima giornata con Giuseppe (e forse ho trovato i miei occhiali ideali!) |
Bergeggi in tutto il suo splendore |
Uschi è sempre molto rilassata, anche quando il temporale s'avvicina... |
Giuseppe istruisce Max sul traino di due kayak zatterati... |
Il rientro impegnativo sotto Capo Noli spazzato dal vento durante le prove di 4* leadership... |
Onda lunga all'andata e vento forte al ritorno, con una serie di "calcolati imprevisti" lungo il percorso: la perdita di un tappo del gavone e la sua pronta sostituzione con materiale di recupero, il mal di mare di un partecipante ed un principio di ipotermia contrastato con abbigliamento tecnico adeguato, la riparazione di una falla del kayak in alto mare, il salvataggio di più di un kayaker con tecniche di risalita differenti, il triplo traino in linea di due kayak zatterati sulla via del ritorno...
Tutto per testare la prontezza d'intervento di Giuseppe, che ha dato prova di grande determinazione, attenzione e voglia di crescere!
"Ho imparato più oggi che negli ultimi 10 anni" ha esclamato uno del gruppo all'arrivo!
p.s.: mi è piaciuto molto leggere il resoconto di Max sul blog "Sound of kayak", quello di Costantino sul sito di Winter Kayak e quello di Denyse sul blog Sea kayaking with handicap... sguardi diversi sulla stessa esperienza!
Ubicazione:
Bergeggi (Savona) - Italia
13 maggio 2016
Coming back to the Anglesey Symposium for the eight time in a row!
Ed eccomi arrivata ad Anglesey!
Ci ritorno per l'ottavo anno consecutivo, ed è sempre una gran festa!
La trasferta è stata lunga: ero nel South Devon per le giornate di "mentoring" con Lee Pooley ma, grazie all'intercessione dell'amico Rick Cooper, ho trovato un comodissimo passaggio sul camper della Reed Chilcheater (Chris ha guidato sempre a meraviglia!).
Ho fatto giusto in tempo a sistemarmi in una comoda stanza doppia dell'Anglesey Outdoor che sono iniziate le riunioni con Nigel Dennis e gli altri insegnanti coinvolti nell'Anglesey Symposium: la prima all'ora di cena del venerdì e la seconda, quella decisiva, all'ora di colazione del sabato, un'ora prima dell'inizio dei vari corsi che arricchiscono il programma delle varie giornate.
Poi non ho più avuto un momento libero, neanche per chiamare casa!
Il primo giorno, sabato 30 aprile 2016, ho collaborato con Martin Ploug e Mirko Stefan nella lezione di rock-hopping con 12 partecipanti. Abbiamo pagaiato tra Treardurr Bay e Roscolyn Head, luoghi ormai divenuti familiari che è sempre bello continuare ad esplorare: ogni piccola insenatura, ogni grotta ed ogni passaggio segreto cambiano continuamente aspetto, dimensione e profondità a seconda dell'escursione di marea. E' stata una giornata freddina e grigiotta, ma in acqua i tanti kayak colorati hanno reso tutto molto allegro.
La domenica ed il lunedì, invece, complice un forte temporale inglese, sono rimasta in aula per seguire i due corsi teorici di navigazione costiera con Howard Jeffs e Greg Paquin di cui ho già parlato in uno dei post precedenti: un'esperienza molto proficua per il mio prossimo traguardo, diventare CNTP Provider!
Le serata, poi, sono sempre state zeppe di presentazioni di viaggi e spedizioni: in Groenlandia con Olly Sanders, in Irlanda con Steve Miles e Dan MacGonigle, in Messico con Jen Kleck ed in Nuova Zelanda con Mirko Stefan. C'è stata anche una serata dedicata alla prevenzione degli infortuni dei pagaiatori, tenuta dal kayaker e fisioterapista belga Steven Hobert, e persino una serata fuori per cenare tutti insieme al ristorante bengalese di Valley.
Il martedì, infine, ho ripreso a pagaiare per assistere al corso e all'esame 4 stelle.
Sono stati quattro giorni intensi che mi hanno fatto fare un grande salto in avanti, sia per le nozioni acquisite nella gestione delle lezioni in acqua e a terra, sia per il percorso che ho intrapreso per diventare "Provider 4 stelle", cioè un'insegnante qualificata a tenere corsi ed esami 4 stelle secondo i parametri della British Canoeing. Non è facile diventare "Provider 4 stelle": bisogna prima seguire due giornate di preparazione specifica, che gli inglesi chiamano "Generic Assessor Day" e "Discipline specific training" e che io ho svolto lo scorso anno con Trys Morris; poi bisogna partecipare ad una serie di corsi ed esami 4 stelle, sia in qualità di mero osservatore che in veste di più attivo assistente e/o co-direttore; una volta raggiunta la competenza necessaria per gestire corsi ed esami nelle richieste condizioni meteo-marine (e sopratutto dopo aver completato il logbook con tutte le firme necessarie!), allora si può chiedere un parere ad un altro Provider e, superata quest'ultima prova, si può sostenere l'esame finale, cioè gestire in completa autonomia le due giornate di esame 4 stelle sotto la supervisione di un Provider speciale, un "Home Nation Trainer" (e non ce ne sono poi così tanti!).
Io sono arrivata a buon punto: mi manca l'ultima firma sul logbook ed il parere finale di un Provider... ed ovviamente l'esame conclusivo sotto lo sguardo attento di un "Home Nation Provider".
Le giornate del corso e dell'esame 4 stelle del Symposium di Anglesey mi sono state utilissime.
Ho collaborato dapprima con Axel Schoevers per i due giorni di training 4*, martedì e mercoledì, e poi con Keirron Tastag per l'assessment 4*, il giovedì e venerdì successivi. Ho ritrovato in acqua anche i miei vecchi compagni di corso, pure loro impegnati a completare il percorso da "Provider 4*", Ronny Riise nei primi due giorni ed Eva-Lotta Backman negli ultimi due.
Abbiamo trascorso tutto il tempo a fare e rifare esercizi in acqua, manovre nei giardini di roccia, salvataggi in mare aperto, sbarchi sulle rocce, prove di conduzione del gruppo e analisi delle varie regole sulla sicurezza: la cosa più interessante è sempre il confronto che si apre tra insegnanti e partecipanti, in uno scambio continuo di esperienze e conoscenze che arricchisce tutti (o almeno chi è disposto ad ascoltare!). Non c'è mai nessuno che si mette in cattedra, nessuno che pensa di avere la verità in tasca, nessuno che detta regole ferree: c'è invece la ricerca di uno scambio di opinioni e la volontà di stimolare la riflessione, così da arrivare ad una conclusione condivisa - e che diventa condivisa non già sulla base di preconcette posizioni ideologiche (ci sono anche in kayak, purtroppo!) ma piuttosto di valutazioni oggettive dettate dall'esperienza...
E' una scuola di vita, oltre che di kayak. Si impara a navigare in mare e anche fuori dall'acqua, a gestire il kayak e insieme gli altri kayaker, a condurre il gruppo lungo costa e a terra, nella vita di ogni giorno. Si imparano a distinguere le cose davvero importanti da quelle che possono essere trascurate. Si impara ad avere una visione ampia, allargata, aperta... che non è cosa da poco (né da tutti!).
Sulla via del ritorno, venerdì 7 maggio, prima in treno da Holyhead a Manchester insieme a Luca Tixi (che ha scritto un bellissimo resoconto di viaggio sul sito di Outdoor Portofino) e poi da sola in attesa dell'aero del pomeriggio, ho avuto modo di riassumere queste ed altre considerazioni, sia a voce che per iscritto. Ogni volta è una sensazione strana, quella che mi resta attaccata addosso: un misto di soddisfazione e frustrazione, la prima per le cose imparate e la seconda per quelle ancora da imparare. Ma del resto, viviamo per imparare!
And here I am again in Anglesey!
I've been back there for the eighth year in a row, and it's always a great party!
It was bit long, from the South Devon (were I spent the week before for the "mentoring" daus with Lee Pooley) but thanks to our friend Rick Cooper I had a confortable trip on the Reed Chilcheater's camper (Thanks Chris, you're were a perfect driver all the time long!).
I arrived just in time for the first meeting with Nigel Dennis and the other coaches involved in the Anglesey Symposium: starting from that, I didn't have any free moment anymore!
On Saturday April 30th 2016, I joined Martin Ploug and Mirko Stefan in the rock-hopping session with 12 participants: we paddled from Treardurr Bay to almost Roscolyn Head and the coloured kayaks on the water made my first day.
Sunday and Monday, instead, according to the strong English tunderstorm, I decided to remain indoor to take part on the two coastal navigation courses run by Howard Jeffs and Greg Paquin (see the previous post on this blog).
Every evening there was a presentations of different sea kayak expeditions: we had the chance to go to Greenland with Olly Sanders, Ireland with Steve Miles and Dan MacGonigle, Mexico with Jen Kleck and New Zelanda with Mirko Stefan. There was also an evening devoted to the prevention of the paddler's injuries run by kayaker and Belgian phyisiotherapist Steven Hobert and even an evening out in the Bangladesh restaurant.
On Tuesday, I finally came back to the water to take part on the 4* training and assessment.
I'm now interested in becoming a 4* Provider: according to the British Canoeing standard, it's a long and demanding process. After the "Generic Assessor Day" and the "Disciplines specific training" (already done last year with Trys Morris), you have to observe, support and co-deliver 4* training and assessment courses with qualified, current and active providers. Then you need a recommendation from a current provider that you're already competent in the role of both training and assessment. Finally, you have to arrange a 4* assessment with a Home Nation Trainer...
I already reached a good point: I now just need the last signature on my logbook and the final recommendation from a provider... and the last examination with a Home Nation Provider, of course.
The four days spent supporting and co-delivering the 4* training and assessment course during the Anglesey Symposium have been very useful to me.
I co-delivered the 4* training with Axel Schoevers on Tuesday and Wednesday, and the next two days Thursday and Friday, I supported Keirron Tastag for the 4* assessment 4*. I was so lucky to also work with my buddy paddlers Ronny Riise and Eva-Lotta Backman (they are also involved in the 4* Provider process as well). We spent lot of time practising manouvers, paddling in the rock gardens, doing rolling and rescues in deep water, improving rock landings, learning more about incident managment, decision making and everything related to the group leadership.
Nobody told about golden rules, we were always interested in sharing experience to learn one to the others and stimulate different thoughts about every single stroke and/or strategy...
On the way back, on the train from Holyhead to Manchester with my Italian buddy paddler Luca Tixi, I had time enough to reflect on my latest experiences. Every time I come back home with a strange feeling, a mixture of satisfaction and frustration: the first one due to the things I've already learned and the second one due to those things I've still to learn. After all, we live for learning!
Ci ritorno per l'ottavo anno consecutivo, ed è sempre una gran festa!
La trasferta è stata lunga: ero nel South Devon per le giornate di "mentoring" con Lee Pooley ma, grazie all'intercessione dell'amico Rick Cooper, ho trovato un comodissimo passaggio sul camper della Reed Chilcheater (Chris ha guidato sempre a meraviglia!).
Ho fatto giusto in tempo a sistemarmi in una comoda stanza doppia dell'Anglesey Outdoor che sono iniziate le riunioni con Nigel Dennis e gli altri insegnanti coinvolti nell'Anglesey Symposium: la prima all'ora di cena del venerdì e la seconda, quella decisiva, all'ora di colazione del sabato, un'ora prima dell'inizio dei vari corsi che arricchiscono il programma delle varie giornate.
Poi non ho più avuto un momento libero, neanche per chiamare casa!
Il primo giorno, sabato 30 aprile 2016, ho collaborato con Martin Ploug e Mirko Stefan nella lezione di rock-hopping con 12 partecipanti. Abbiamo pagaiato tra Treardurr Bay e Roscolyn Head, luoghi ormai divenuti familiari che è sempre bello continuare ad esplorare: ogni piccola insenatura, ogni grotta ed ogni passaggio segreto cambiano continuamente aspetto, dimensione e profondità a seconda dell'escursione di marea. E' stata una giornata freddina e grigiotta, ma in acqua i tanti kayak colorati hanno reso tutto molto allegro.
La domenica ed il lunedì, invece, complice un forte temporale inglese, sono rimasta in aula per seguire i due corsi teorici di navigazione costiera con Howard Jeffs e Greg Paquin di cui ho già parlato in uno dei post precedenti: un'esperienza molto proficua per il mio prossimo traguardo, diventare CNTP Provider!
Le serata, poi, sono sempre state zeppe di presentazioni di viaggi e spedizioni: in Groenlandia con Olly Sanders, in Irlanda con Steve Miles e Dan MacGonigle, in Messico con Jen Kleck ed in Nuova Zelanda con Mirko Stefan. C'è stata anche una serata dedicata alla prevenzione degli infortuni dei pagaiatori, tenuta dal kayaker e fisioterapista belga Steven Hobert, e persino una serata fuori per cenare tutti insieme al ristorante bengalese di Valley.
Il martedì, infine, ho ripreso a pagaiare per assistere al corso e all'esame 4 stelle.
Sono stati quattro giorni intensi che mi hanno fatto fare un grande salto in avanti, sia per le nozioni acquisite nella gestione delle lezioni in acqua e a terra, sia per il percorso che ho intrapreso per diventare "Provider 4 stelle", cioè un'insegnante qualificata a tenere corsi ed esami 4 stelle secondo i parametri della British Canoeing. Non è facile diventare "Provider 4 stelle": bisogna prima seguire due giornate di preparazione specifica, che gli inglesi chiamano "Generic Assessor Day" e "Discipline specific training" e che io ho svolto lo scorso anno con Trys Morris; poi bisogna partecipare ad una serie di corsi ed esami 4 stelle, sia in qualità di mero osservatore che in veste di più attivo assistente e/o co-direttore; una volta raggiunta la competenza necessaria per gestire corsi ed esami nelle richieste condizioni meteo-marine (e sopratutto dopo aver completato il logbook con tutte le firme necessarie!), allora si può chiedere un parere ad un altro Provider e, superata quest'ultima prova, si può sostenere l'esame finale, cioè gestire in completa autonomia le due giornate di esame 4 stelle sotto la supervisione di un Provider speciale, un "Home Nation Trainer" (e non ce ne sono poi così tanti!).
Io sono arrivata a buon punto: mi manca l'ultima firma sul logbook ed il parere finale di un Provider... ed ovviamente l'esame conclusivo sotto lo sguardo attento di un "Home Nation Provider".
Le giornate del corso e dell'esame 4 stelle del Symposium di Anglesey mi sono state utilissime.
Ho collaborato dapprima con Axel Schoevers per i due giorni di training 4*, martedì e mercoledì, e poi con Keirron Tastag per l'assessment 4*, il giovedì e venerdì successivi. Ho ritrovato in acqua anche i miei vecchi compagni di corso, pure loro impegnati a completare il percorso da "Provider 4*", Ronny Riise nei primi due giorni ed Eva-Lotta Backman negli ultimi due.
Abbiamo trascorso tutto il tempo a fare e rifare esercizi in acqua, manovre nei giardini di roccia, salvataggi in mare aperto, sbarchi sulle rocce, prove di conduzione del gruppo e analisi delle varie regole sulla sicurezza: la cosa più interessante è sempre il confronto che si apre tra insegnanti e partecipanti, in uno scambio continuo di esperienze e conoscenze che arricchisce tutti (o almeno chi è disposto ad ascoltare!). Non c'è mai nessuno che si mette in cattedra, nessuno che pensa di avere la verità in tasca, nessuno che detta regole ferree: c'è invece la ricerca di uno scambio di opinioni e la volontà di stimolare la riflessione, così da arrivare ad una conclusione condivisa - e che diventa condivisa non già sulla base di preconcette posizioni ideologiche (ci sono anche in kayak, purtroppo!) ma piuttosto di valutazioni oggettive dettate dall'esperienza...
E' una scuola di vita, oltre che di kayak. Si impara a navigare in mare e anche fuori dall'acqua, a gestire il kayak e insieme gli altri kayaker, a condurre il gruppo lungo costa e a terra, nella vita di ogni giorno. Si imparano a distinguere le cose davvero importanti da quelle che possono essere trascurate. Si impara ad avere una visione ampia, allargata, aperta... che non è cosa da poco (né da tutti!).
Sulla via del ritorno, venerdì 7 maggio, prima in treno da Holyhead a Manchester insieme a Luca Tixi (che ha scritto un bellissimo resoconto di viaggio sul sito di Outdoor Portofino) e poi da sola in attesa dell'aero del pomeriggio, ho avuto modo di riassumere queste ed altre considerazioni, sia a voce che per iscritto. Ogni volta è una sensazione strana, quella che mi resta attaccata addosso: un misto di soddisfazione e frustrazione, la prima per le cose imparate e la seconda per quelle ancora da imparare. Ma del resto, viviamo per imparare!
The classic briefing onthe beach with the rock-garden group |
Lots of kayaks everywhere! |
First day of the 4* training in Port Dafarch |
CLAP: it's all about leadership! |
Windy day in the Holyhead harbour |
Picture inspired by Nigel Foster (he knows why!) |
Indoor session during the 4* training |
The well-known Axel's session about paddling in the wind |
Coaches' meeting to evaluate and write down the action plan for the students... |
One of the evening presentations: Jen Kleck and one of the place in my wish list! |
Keirron running the 4* assessment in Treardurr Bay |
Rocky landing around Roscolyn |
Roscolyn beacon on the horizon |
A skilful example of rocky launching |
My happinees and craziness are running together! |
I've been back there for the eighth year in a row, and it's always a great party!
It was bit long, from the South Devon (were I spent the week before for the "mentoring" daus with Lee Pooley) but thanks to our friend Rick Cooper I had a confortable trip on the Reed Chilcheater's camper (Thanks Chris, you're were a perfect driver all the time long!).
I arrived just in time for the first meeting with Nigel Dennis and the other coaches involved in the Anglesey Symposium: starting from that, I didn't have any free moment anymore!
On Saturday April 30th 2016, I joined Martin Ploug and Mirko Stefan in the rock-hopping session with 12 participants: we paddled from Treardurr Bay to almost Roscolyn Head and the coloured kayaks on the water made my first day.
Sunday and Monday, instead, according to the strong English tunderstorm, I decided to remain indoor to take part on the two coastal navigation courses run by Howard Jeffs and Greg Paquin (see the previous post on this blog).
Every evening there was a presentations of different sea kayak expeditions: we had the chance to go to Greenland with Olly Sanders, Ireland with Steve Miles and Dan MacGonigle, Mexico with Jen Kleck and New Zelanda with Mirko Stefan. There was also an evening devoted to the prevention of the paddler's injuries run by kayaker and Belgian phyisiotherapist Steven Hobert and even an evening out in the Bangladesh restaurant.
On Tuesday, I finally came back to the water to take part on the 4* training and assessment.
I'm now interested in becoming a 4* Provider: according to the British Canoeing standard, it's a long and demanding process. After the "Generic Assessor Day" and the "Disciplines specific training" (already done last year with Trys Morris), you have to observe, support and co-deliver 4* training and assessment courses with qualified, current and active providers. Then you need a recommendation from a current provider that you're already competent in the role of both training and assessment. Finally, you have to arrange a 4* assessment with a Home Nation Trainer...
I already reached a good point: I now just need the last signature on my logbook and the final recommendation from a provider... and the last examination with a Home Nation Provider, of course.
The four days spent supporting and co-delivering the 4* training and assessment course during the Anglesey Symposium have been very useful to me.
I co-delivered the 4* training with Axel Schoevers on Tuesday and Wednesday, and the next two days Thursday and Friday, I supported Keirron Tastag for the 4* assessment 4*. I was so lucky to also work with my buddy paddlers Ronny Riise and Eva-Lotta Backman (they are also involved in the 4* Provider process as well). We spent lot of time practising manouvers, paddling in the rock gardens, doing rolling and rescues in deep water, improving rock landings, learning more about incident managment, decision making and everything related to the group leadership.
Nobody told about golden rules, we were always interested in sharing experience to learn one to the others and stimulate different thoughts about every single stroke and/or strategy...
On the way back, on the train from Holyhead to Manchester with my Italian buddy paddler Luca Tixi, I had time enough to reflect on my latest experiences. Every time I come back home with a strange feeling, a mixture of satisfaction and frustration: the first one due to the things I've already learned and the second one due to those things I've still to learn. After all, we live for learning!
Ubicazione:
Holyhead, Anglesey - UK
12 maggio 2016
Level 3 Coach training: more mentoring days with Lee Pooley in South Devon!
Ed eccomi alla settimana che aspettavo da tempo. Dallo scorso mese di settembre, per la verità, da quando cioè ci siamo dati appuntamento in Finlandia con Trenk Muller ed Eva-Lotta Backman per seguire le prime giornate di "mentoring" con Lee Pooley.
Il nostro percorso per diventare Level 3 Coach è iniziato due anni fa a Plas y Brenin ed è andato avanti tra alterne vicende ed un esame tentato ma non superato. Da quando abbiamo trovato il nostro giusto mentore, però, le cose sembrano andare per il verso giusto e durante l'inverno appena trascorso ho ripreso con rinnovato entusiasmo a tenere nuove lezioni con altri "allievi sperimentali volontari"...
Lee voleva rivederci e così lo abbiamo raggiunto a casa sua, nel South Devon.
Il programma è stato particolarmente intenso ed il tempo è stato tipicamente inglese, con le solite quattro stagioni in un solo giorno, pioggia sole e grandine alternate nel breve spazio temporale di poche ore. Il tutto, sia al mattino che al pomeriggio, ovviamente!
Il primo giorno, lunedì 25 aprile, ci siamo dati appuntamento sulla bella spiaggia di sabbia di Salcombe, ai piedi del centro di kayak da mare del posto, ricavato nel vecchio edifico della "Life Boat Institution", che conserva la memoria di un tragico episodio di salvataggio riuscito in mare aperto e di naufragio occorso sulla via del rientro, quando erano ormai in vista della base.
Mi sono offerta volontaria per iniziare la prima lezione di un'ora con due allievi appena conosciuti: ho combinato un mezzo disastro e Lee era visibilmente contrariato. La seconda lezione di Trenk è stata più efficace ma nel pomeriggio Lee ha deciso di svolgere una delle sue tipiche lezioni nei giardini di roccia, per farci capire meglio come strutturare ogni singola fase di insegnamento e soprattutto come arrivare ad individuare i punti deboli di ciascun allievo, quelli sui quali lavorare durante le lezioni successive. I primi de-briefing, svolti sia in spiaggia durante la pausa pranzo che a fine giornata accanto ad un té bollente, sono stati come sempre molto illuminanti e sin da subito ho cominciato a riempire il mio diario di appunti fitti fitti.
Il secondo giorno, martedì 26 aprile, ci siamo spostati a Wembury, una bella località turistica e naturalistica all'estremità occidentale della Baia di Bigbury. Ci siamo alternati nelle lezioni ma avendo un solo allievo volontario, Lee ha chiesto a me di fare l'allieva di Eva-Lotta e ad Eva-Lotta di fare l'allieva di Trenk. Abbiamo così potuto testare le nostre competenze didattiche anche con allievi avanzati ed è stato molto formativo, specialmente quando Lee ha insistito per cercare quei famosi punti deboli... Nel pomeriggio, poi, Darren Sherwood, un talentuoso insegnante inglese, anche lui di terzo livello, ci ha intrattenuti per un paio d'ore a parlare di surf e ci ha spiegato come e cosa insegnare in maniera corretta. Altro de-briefing a fine giornata e altra notte ghiacciata in tenda!
Il terzo giorno, mercoledì 27 aprile, siamo tornati a Salcombe e siccome ci siamo svegliati prima del previsto per un guasto tecnico all'auto di Trenk, abbiamo anche avuto modo di visitare la cittadina affacciata sul Kingsbridge Estuary (che però non è l'estuario di un fiume ma di ben nove ruscelli).
Stavolta ha iniziato Lee ad insegnare, scegliendo le scogliere rocciose dei dintorni per farci capire come scegliere la giusta progressione didattica con allievi di diverse capacità che si destreggiano più o meno bene tra i giardini di roccia. Ci è toccato un solo salvataggio, per l'errore commesso da un allievo nella valutazione di un'onda più impertinente delle altre, ma poi abbiamo passato l'intero pomeriggio a pagaiare con grande soddisfazione negli anfratti più reconditi della costa frastagliata.
Prima del de-briefing di fine giornata, c'è stato il tempo per divertirsi ancora un po' sulle ondine frangenti dell'imboccatura dell'estuario: è stata un'esperienza indimenticabile perché le onde entrano nel canale principale visibilmente incicciottate e poi, per la presenza di bassi fondali sabbiosi, virano decisamente di 90 gradi per raggiungere una piccola spiaggia a mezza luna, perfetta per fare pratica e per capire che, come in tante cose, il movimento giusto al momento giusto è la cosa più importante!
Il quarto ed ultimo giorno, giovedì 28 aprile, siamo andati a Challaborough, all'estremità orientale della Baia di Bigbury, un'altra bella località turistica che in estate deve essere piena di villeggianti.
E' stata la giornata più intensa: Lee ha iniziato con tre allievi diversi dapprima una lezione tecnica sul timone di poppa, poi una lezione nei giardini di roccia ed infine una lezione di surf nei pressi della bellissima Isola di Burgh. E' un'isola particolarmente famosa nella zona perché è raggiungibile a piedi soltanto con la bassa marea, mentre con l'alta marea i turisti interessati a visitare le vecchie rovine trecentesche del castello o il novecentesco albergo Art Deco adagiato accanto al più rinomato pub locale hanno una sola possibilità: arrampicarsi sul sedili di legno dello stranissimo trattore coi trampoli che, dotato di pneumatici giganteschi, trotterella sullo stretto istmo di sabbia fine, tra piccole ondicelle biancheggianti, fino a raggiungere il moletto sull'isola. Mentre eravamo intenti a studiare le onde, il trattore è passato avanti e indietro più di una volta e sono persino riuscita a farlo entrare in uno dei miei scatti fotografici (altre foto nell'album di facebook a questo link).
Poi Lee ci ha assegnato un allievo ciascuno e ha messo a dura prova le nostre competenze didattiche nel surf: a me è toccato Carlos, un ragazzo proveniente dall'Ecuador, residente da anni in Inghilterrra, anche lui arrivato al training da Level 3 Coach, fiumarolo iperattivo e kayaker marino niente male. Insomma, ho faticato non poco a stargli dietro, ma ho subito capito che non avrei dovuto spiegargli niente sulla tecnica, non ne aveva certo bisogno. Dovevo invece lavorare con lui sulla tattica: aspettare l'onda giusta, ridurre al minimo il numero di pagaiate per surfarla, virare al momento giusto sfruttando l'ultima propulsione, appoggiare sull'onda e non verso riva (come sono sempre tentati di fare i kayaker fluviali) e così via... Quell'oretta con Carlos m'è sembrata interminabile: Lee mi osservava dalla riva e alla fine ci ha tempestati di domande, voleva capire per filo e per segno che diavolo avevo combinato nel surf per tutto quel tempo. E' stato estenuante ma elettrizzante insieme e a fine giornata Carlos era visibilmente contento (ora siamo persino amici su facebook!).
Lee non era ancora soddisfatto e così ha sfruttato le onde formate del primo pomeriggio per farci stare in acqua un altro paio d'ore, soltanto noi tre, Trenk, Eva-Lotta ed io: lezioni individuali di surf, ma del tutto speciali, con un sacco di trucchi molto efficaci per governare il kayak in diagonale, per risalire le onde senza fatica e per uscire dal surf in poco tempo. Come innamorarsi del surf!
Alla fine, il solito de-briefing, ma stavolta personale, a quattrocchi, per mettere a fuoco le aree di lavoro per la prossima stagione e per capire meglio dove volgere l'attenzione. Il mio diario si è riempito di altre pagine di appunti, arricchiti da una bella paginetta di consigli scritti in inglese di proprio pugno da Lee: dovrei forse incorniciarla e tenerla sulla scrivania, per mandare a memoria ognuna delle preziose indicazioni didattiche fornite da Lee nell'ultimo incontro individuale.
Il suggerimento che mi ha dato è quello di lavorare sulla "visione olistica", per evitare di seguire ciecamente le richieste dell'allievo e per cercare al contrario di individuare le sue reali esigenze, focalizzando l'attenzione sugli aspetti tecnici da migliorare... Una cosetta da niente, insomma.
Ci siamo dati appuntamento al prossimo anno, sia perché il nostro prossimo viaggio estivo alle Isole Cicladi ci terrà impegnati forse fino a novembre inoltrato, e sia perché ho capito una volta di più di avere ancora tanta strada da fare prima di sentirmi davvero pronta per sostenere nuovamente l'esame finale da Level 3 Coach!
Insomma, l'ultima chiacchierata con Lee è stata la conclusione impegnativa di una settimana altrettanto impegnativa: iniziata la domenica precedente col corso di navigazione costiera di Andy Stamp a Plymouth e finita il giorno dopoo, venerdì 29, con un lunga trasferta dal Devon al Galles, dove ci aspettava l'annuale Anglesey Symposium per un'altra lunga settimana (leggi il prossimo post). Per arrivare a Holyhead sono state necessarie ben undici ore di autostrade intasate, per nostra fortuna (mia e di Eva-Lotta, perché Trenk è rientrato subito in Germania) trascorse comodamente accoccolate sui sedili posteriori dello spazioso camper della Reed Chillcheater (un ringraziamento particolare a Chris che ha guidato sempre con grande aplomb ed uno speciale all'amico Rick Cooper che ci ha trovato il passaggio e ha organizzato l'incontro!).
L'avventura continua...
Il nostro percorso per diventare Level 3 Coach è iniziato due anni fa a Plas y Brenin ed è andato avanti tra alterne vicende ed un esame tentato ma non superato. Da quando abbiamo trovato il nostro giusto mentore, però, le cose sembrano andare per il verso giusto e durante l'inverno appena trascorso ho ripreso con rinnovato entusiasmo a tenere nuove lezioni con altri "allievi sperimentali volontari"...
Lee voleva rivederci e così lo abbiamo raggiunto a casa sua, nel South Devon.
Il programma è stato particolarmente intenso ed il tempo è stato tipicamente inglese, con le solite quattro stagioni in un solo giorno, pioggia sole e grandine alternate nel breve spazio temporale di poche ore. Il tutto, sia al mattino che al pomeriggio, ovviamente!
Il primo giorno, lunedì 25 aprile, ci siamo dati appuntamento sulla bella spiaggia di sabbia di Salcombe, ai piedi del centro di kayak da mare del posto, ricavato nel vecchio edifico della "Life Boat Institution", che conserva la memoria di un tragico episodio di salvataggio riuscito in mare aperto e di naufragio occorso sulla via del rientro, quando erano ormai in vista della base.
Mi sono offerta volontaria per iniziare la prima lezione di un'ora con due allievi appena conosciuti: ho combinato un mezzo disastro e Lee era visibilmente contrariato. La seconda lezione di Trenk è stata più efficace ma nel pomeriggio Lee ha deciso di svolgere una delle sue tipiche lezioni nei giardini di roccia, per farci capire meglio come strutturare ogni singola fase di insegnamento e soprattutto come arrivare ad individuare i punti deboli di ciascun allievo, quelli sui quali lavorare durante le lezioni successive. I primi de-briefing, svolti sia in spiaggia durante la pausa pranzo che a fine giornata accanto ad un té bollente, sono stati come sempre molto illuminanti e sin da subito ho cominciato a riempire il mio diario di appunti fitti fitti.
Il secondo giorno, martedì 26 aprile, ci siamo spostati a Wembury, una bella località turistica e naturalistica all'estremità occidentale della Baia di Bigbury. Ci siamo alternati nelle lezioni ma avendo un solo allievo volontario, Lee ha chiesto a me di fare l'allieva di Eva-Lotta e ad Eva-Lotta di fare l'allieva di Trenk. Abbiamo così potuto testare le nostre competenze didattiche anche con allievi avanzati ed è stato molto formativo, specialmente quando Lee ha insistito per cercare quei famosi punti deboli... Nel pomeriggio, poi, Darren Sherwood, un talentuoso insegnante inglese, anche lui di terzo livello, ci ha intrattenuti per un paio d'ore a parlare di surf e ci ha spiegato come e cosa insegnare in maniera corretta. Altro de-briefing a fine giornata e altra notte ghiacciata in tenda!
Il terzo giorno, mercoledì 27 aprile, siamo tornati a Salcombe e siccome ci siamo svegliati prima del previsto per un guasto tecnico all'auto di Trenk, abbiamo anche avuto modo di visitare la cittadina affacciata sul Kingsbridge Estuary (che però non è l'estuario di un fiume ma di ben nove ruscelli).
Stavolta ha iniziato Lee ad insegnare, scegliendo le scogliere rocciose dei dintorni per farci capire come scegliere la giusta progressione didattica con allievi di diverse capacità che si destreggiano più o meno bene tra i giardini di roccia. Ci è toccato un solo salvataggio, per l'errore commesso da un allievo nella valutazione di un'onda più impertinente delle altre, ma poi abbiamo passato l'intero pomeriggio a pagaiare con grande soddisfazione negli anfratti più reconditi della costa frastagliata.
Prima del de-briefing di fine giornata, c'è stato il tempo per divertirsi ancora un po' sulle ondine frangenti dell'imboccatura dell'estuario: è stata un'esperienza indimenticabile perché le onde entrano nel canale principale visibilmente incicciottate e poi, per la presenza di bassi fondali sabbiosi, virano decisamente di 90 gradi per raggiungere una piccola spiaggia a mezza luna, perfetta per fare pratica e per capire che, come in tante cose, il movimento giusto al momento giusto è la cosa più importante!
Un tedesco, un'italiana e una finlandese... e non è una barzelletta! |
Tre amici sempre sorridenti |
Primo de-briefing con Lee e Darren |
Esplorando i giardini di roccia nei dintorni di Salcombe |
De-briefing di metà mattina a Wembury... |
Un momento prima piove e grandina e... |
...e un momento dopo esce il sole! |
Sembra proprio un Inukshuk, no? |
Lee spiega come pagaiare nel vento... |
... poi come aspettare l'onda giusta... |
... e come raggiungere una visione olistica! |
In rotta verso la splendida Isola di Burgh |
Un ottimo stratagemma per spiegare come reagisce il kayak nel surf |
Il South Devon è davvero un gran bel posto dove pagaiare |
Messaggi in codice sulla sabbia |
E' stata la giornata più intensa: Lee ha iniziato con tre allievi diversi dapprima una lezione tecnica sul timone di poppa, poi una lezione nei giardini di roccia ed infine una lezione di surf nei pressi della bellissima Isola di Burgh. E' un'isola particolarmente famosa nella zona perché è raggiungibile a piedi soltanto con la bassa marea, mentre con l'alta marea i turisti interessati a visitare le vecchie rovine trecentesche del castello o il novecentesco albergo Art Deco adagiato accanto al più rinomato pub locale hanno una sola possibilità: arrampicarsi sul sedili di legno dello stranissimo trattore coi trampoli che, dotato di pneumatici giganteschi, trotterella sullo stretto istmo di sabbia fine, tra piccole ondicelle biancheggianti, fino a raggiungere il moletto sull'isola. Mentre eravamo intenti a studiare le onde, il trattore è passato avanti e indietro più di una volta e sono persino riuscita a farlo entrare in uno dei miei scatti fotografici (altre foto nell'album di facebook a questo link).
Poi Lee ci ha assegnato un allievo ciascuno e ha messo a dura prova le nostre competenze didattiche nel surf: a me è toccato Carlos, un ragazzo proveniente dall'Ecuador, residente da anni in Inghilterrra, anche lui arrivato al training da Level 3 Coach, fiumarolo iperattivo e kayaker marino niente male. Insomma, ho faticato non poco a stargli dietro, ma ho subito capito che non avrei dovuto spiegargli niente sulla tecnica, non ne aveva certo bisogno. Dovevo invece lavorare con lui sulla tattica: aspettare l'onda giusta, ridurre al minimo il numero di pagaiate per surfarla, virare al momento giusto sfruttando l'ultima propulsione, appoggiare sull'onda e non verso riva (come sono sempre tentati di fare i kayaker fluviali) e così via... Quell'oretta con Carlos m'è sembrata interminabile: Lee mi osservava dalla riva e alla fine ci ha tempestati di domande, voleva capire per filo e per segno che diavolo avevo combinato nel surf per tutto quel tempo. E' stato estenuante ma elettrizzante insieme e a fine giornata Carlos era visibilmente contento (ora siamo persino amici su facebook!).
Lee non era ancora soddisfatto e così ha sfruttato le onde formate del primo pomeriggio per farci stare in acqua un altro paio d'ore, soltanto noi tre, Trenk, Eva-Lotta ed io: lezioni individuali di surf, ma del tutto speciali, con un sacco di trucchi molto efficaci per governare il kayak in diagonale, per risalire le onde senza fatica e per uscire dal surf in poco tempo. Come innamorarsi del surf!
Alla fine, il solito de-briefing, ma stavolta personale, a quattrocchi, per mettere a fuoco le aree di lavoro per la prossima stagione e per capire meglio dove volgere l'attenzione. Il mio diario si è riempito di altre pagine di appunti, arricchiti da una bella paginetta di consigli scritti in inglese di proprio pugno da Lee: dovrei forse incorniciarla e tenerla sulla scrivania, per mandare a memoria ognuna delle preziose indicazioni didattiche fornite da Lee nell'ultimo incontro individuale.
Il suggerimento che mi ha dato è quello di lavorare sulla "visione olistica", per evitare di seguire ciecamente le richieste dell'allievo e per cercare al contrario di individuare le sue reali esigenze, focalizzando l'attenzione sugli aspetti tecnici da migliorare... Una cosetta da niente, insomma.
Ci siamo dati appuntamento al prossimo anno, sia perché il nostro prossimo viaggio estivo alle Isole Cicladi ci terrà impegnati forse fino a novembre inoltrato, e sia perché ho capito una volta di più di avere ancora tanta strada da fare prima di sentirmi davvero pronta per sostenere nuovamente l'esame finale da Level 3 Coach!
Insomma, l'ultima chiacchierata con Lee è stata la conclusione impegnativa di una settimana altrettanto impegnativa: iniziata la domenica precedente col corso di navigazione costiera di Andy Stamp a Plymouth e finita il giorno dopoo, venerdì 29, con un lunga trasferta dal Devon al Galles, dove ci aspettava l'annuale Anglesey Symposium per un'altra lunga settimana (leggi il prossimo post). Per arrivare a Holyhead sono state necessarie ben undici ore di autostrade intasate, per nostra fortuna (mia e di Eva-Lotta, perché Trenk è rientrato subito in Germania) trascorse comodamente accoccolate sui sedili posteriori dello spazioso camper della Reed Chillcheater (un ringraziamento particolare a Chris che ha guidato sempre con grande aplomb ed uno speciale all'amico Rick Cooper che ci ha trovato il passaggio e ha organizzato l'incontro!).
L'avventura continua...
Ubicazione:
Malborough, Devon - UK
11 maggio 2016
Coastal Navigation and Tidal Planning Orientation Day with Andy Stamp!
Sono appena rientrata da due settimane trascorse a cavallo tra il Devon ed il Galles (South Devon & North Wales, per la precisione). Sono tornata per l'ennesima volta nella terra d'Albione per seguire una serie di corsi propedeutici della Britich Canoeing, oltre che per incontrare il mio mentore Lee Pooley e per partecipare all'annuale Symposium di Anglesey (di cui parlerò nei due prossimi post...)
Il primo corso che ho seguito, proprio il giorno successivo al mio arrivo nel Devon, è stato quello che dà il titolo a questo post: un corso di orientamento per diventare insegnante di navigazione costiera.
Quando si chiede alla British Canoeing di poter diventare insegnante di 4* kayak da mare (Provider 4*, in inglese), percorso che ho iniziato lo scorso anno e che non ho ancora terminato (leggi la spiegazione nel post dedicato!), si riceve insieme al logbook anche una letterina di benvenuto in cui si viene fortemente invitati a registrarsi anche come insegnanti di navigazione costiera, visto che il CNTP è uno dei pre-requisiti per accedere all'esame finale da 4* Sea Leader.
Quasi tutti i corsi 4*, infatti, sono proposti in tre giorni, due di pratica in acqua, per meglio comprendere le regole di conduzione del gruppo, ed uno di teoria in aula, il corso di Coastal Navigation and Tidal Planning. E' un corso che include la corretta lettura delle carte nautiche e delle mappe topografiche, la comprensione delle correnti di marea, l'interpretazione delle previsioni meteorologiche e la pianificazione ragionata di un'escursione giornaliera lungo costa. E' tutto pensato per offrire al 4* Leader gli strumenti teorici per organizzare, gestire e condurre un'escursione in kayak in condizioni di mare moderato, cioè con vento forza 4 e stato del mare 3, con 2 nodi di corrente e 2 miglia di possibili traversate, con sbarchi sicuri ogni 1-2 miglia oppure ogni ora...
Il CNTP è quindi il corso ideale per imparare a diventare dei buoni Leader 4*. Ed è il anche corso che un Provider 4* deve poter offrire ai propri studenti: deve però diventare prima un Provider CNTP, cioè un insegnante qualificato a tenere i corsi di navigazione costiera secondo gli standard della British Canoeing... ed eccoci arrivati al motivo per cui sono andata a seguire questo corso!
In tutta l'Inghilterra, ci sono soltanto due insegnanti abilitati a tenere il corso di orientamento sulla navigazione costiera: Andy Stamp e Howard Jeffs. Il primo è stato il mio insegnante nel corso di orientamento svolto domenica 24 aprile presso il centro velico di Plymouth. Il secondo ho avuto la fortuna di incontrato a Holyhead la domenica successiva (il Primo Maggio!) e ho così colto al volo l'occasione di seguire anche il suo CNTP!
Sono entrambi degli insegnanti fantastici, competenti ed appassionati. Kayaker e velisti, insegnanti universitari e qualificati insegnanti Level 5 BCU, sanno parlare di mappe sinottiche e correnti ascensionali con estrema confidenza e possono correggere ogni esercizio di rotte vettoriali in un battito di ciglia. Sono chiari nelle spiegazioni, estremamente organizzati ed altamente professionali. Insomma, valeva proprio la pena di seguire i loro corsi!
Ma non è finita così: per poter completare la formazione come "Provider CNTP" occorre seguire almeno quattro corsi di navigazione costiera tenuti da diversi insegnanti, sia in veste di mero osservatore che nel ruolo più impegnativo di assistente. Alla fine del percorso, si è raggiunta la competenza e confidenza necessarie per tenere un corso completo di CNTP in totale autonomia. A quel punto si rispedisce indietro il logbook e la British Canoeing certifica di avere un nuovo insegnante abilitato al CNTP. Che è il mio prossimo obiettivo (insieme a tanti altri!).
Il lunedì 2 maggio, quindi, mentre fuori imperversava una tipica burrasca inglese, con tanto di pioggia orizzontale e raffiche di vento da piegare gli alberi, io sono rimasta rintanata nella sala centrale dell'Anglesey Outdoor per assistere al terzo corso di navigazione costiera in poco più di una settimana. Stavolta dietro la cattedra c'era l'insegnante statunitense Greg Paquin, giunto alla sua prova finale come "Provider CNTP". Era quindi presente in aula anche un altro super-mega-iper insegnante di CNTP, Rowland Woollven, deputato a supervisionare il corso per poter alla fine certificare la "promozione a Provider" di Greg. Che infatti è stato promosso!
Insomma, si tratta di un iter complesso ed articolato, anche molto impegnativo (per non dire faticoso!) ma che ogni volta mi lascia sempre molto soddisfatta: il kayak da mare è trattato dalla British Canoeing come una vera e propria disciplina, una scienza marinara che va studiata in maniera approfondita e che merita il giusto rispetto, da parte sia dei praticanti che degli stessi insegnanti.
Il sistema didattico adottato dalla federazione inglese è un metodo piramidale e costruttivo, di trasferimento diretto delle conoscenze, volto a garantire uniformità di standard e soprattutto sicurezza in mare... Una scuola all'avanguardia che sono sempre più contenta di avere scelto di seguire: ho avuto la fortuna di entrare nell'università del kayak da mare!
I just came back home after two unforgettable weeks in South Devon and North Wales.
I've been back to UK for the nth time to follow a series of courses with the Britich Canoeing, to meet my mentor Lee Pooley and to take part in the annual Anglesey Sea Kayak Symposium (I will talk more about that in the following two post...)
The first course was exactly the course that give the name to this post: the Coastal Navigationa and Tidal Planning Orientation Day. It is needed to become a CNTP Provider.
When you decide to became a British Canoeing 4* Sea Provider, as I've started to do last year - and the process is not finished yet, see explanation in the dedicated post! - you usually receive a logbook with guidance notes, where is "strongly advised that 4* Providers are also registered as providers of the relevant safety training course, e.g. CNTP".
Many 4* Sea Training courses are delivered as an inclusive package of two practical days on the water and one more day of theory-based course, called Coastal Navigation and Tidal Planning. It is the right course to give the students the tools to enable them to plan and navigate effectively on coastal journeys in moderate sea conditions. The CNTP is the ideal course to learn how to become a good 4* Sea Leader. And it is also the course that a 4* Provider must be able to offer to the participants involved in the 4* Sea Training...
This is the reason why I've decided to take part to this Orientation Day!
There are only two Home Nation Approved Trainers: Andy Stamp and Howard Jeffs.
The first one has been my teacher during the Orientation Day on Sunday, April 24th, in the Tamar River Sailing Club based in Plymouth. The second one was in Holyhead for the Anglesey Symposium, running a CNTP on the following Sundays (May 1th!): I have so had the great chance to also follow his own course!
They both are fantastic, competent and impassioned coaches: kayakers and yachtsmen, teachers at the university and qualified BCU Level 5 coaches, they both are able to speak of synopitc charts and vectors with extreme confidence. They are clear in explanations, extremely organized and highly professional. In short, I was really happy to be one of their students!
But this is not the end of the story: to be able to complete the process to become a "CNTP Provider", you must observe and co-deliver at least four CNTP courses run by different coaches. Once the action plan is complete, the potential CNTP Provider must gain a recommendation from a registrered CNTP and they must be confident that the potential Provider have run courses clearly showing all round competence and ability in accordance with the stated criteria.
This is my next step!
On Monday, May 2nd, during a perfect British thunderstorm, I've decided to remain in the main room itno the Anglesey Outdoor to take part of the third CNTP course in few more than one week (and gain one more signature for my CNTP logbook!). This time the coach was the American Greg Paquin, involved in his last course for the last signature. For this reason, in the classroom there also was Rowland Woollven, in the role of observer of Greg's course. Finally, Greg became a CNTP Provider!
It is a complex and articulated process indeed. Despite that, I find myself very satisfied, every time and always: the British Canoeing is the University of the sea kayaking and I'm very proud to have had the chance to join the system. I'm a very lucky girl!
Il primo corso che ho seguito, proprio il giorno successivo al mio arrivo nel Devon, è stato quello che dà il titolo a questo post: un corso di orientamento per diventare insegnante di navigazione costiera.
Quando si chiede alla British Canoeing di poter diventare insegnante di 4* kayak da mare (Provider 4*, in inglese), percorso che ho iniziato lo scorso anno e che non ho ancora terminato (leggi la spiegazione nel post dedicato!), si riceve insieme al logbook anche una letterina di benvenuto in cui si viene fortemente invitati a registrarsi anche come insegnanti di navigazione costiera, visto che il CNTP è uno dei pre-requisiti per accedere all'esame finale da 4* Sea Leader.
Quasi tutti i corsi 4*, infatti, sono proposti in tre giorni, due di pratica in acqua, per meglio comprendere le regole di conduzione del gruppo, ed uno di teoria in aula, il corso di Coastal Navigation and Tidal Planning. E' un corso che include la corretta lettura delle carte nautiche e delle mappe topografiche, la comprensione delle correnti di marea, l'interpretazione delle previsioni meteorologiche e la pianificazione ragionata di un'escursione giornaliera lungo costa. E' tutto pensato per offrire al 4* Leader gli strumenti teorici per organizzare, gestire e condurre un'escursione in kayak in condizioni di mare moderato, cioè con vento forza 4 e stato del mare 3, con 2 nodi di corrente e 2 miglia di possibili traversate, con sbarchi sicuri ogni 1-2 miglia oppure ogni ora...
Il CNTP è quindi il corso ideale per imparare a diventare dei buoni Leader 4*. Ed è il anche corso che un Provider 4* deve poter offrire ai propri studenti: deve però diventare prima un Provider CNTP, cioè un insegnante qualificato a tenere i corsi di navigazione costiera secondo gli standard della British Canoeing... ed eccoci arrivati al motivo per cui sono andata a seguire questo corso!
In tutta l'Inghilterra, ci sono soltanto due insegnanti abilitati a tenere il corso di orientamento sulla navigazione costiera: Andy Stamp e Howard Jeffs. Il primo è stato il mio insegnante nel corso di orientamento svolto domenica 24 aprile presso il centro velico di Plymouth. Il secondo ho avuto la fortuna di incontrato a Holyhead la domenica successiva (il Primo Maggio!) e ho così colto al volo l'occasione di seguire anche il suo CNTP!
Sono entrambi degli insegnanti fantastici, competenti ed appassionati. Kayaker e velisti, insegnanti universitari e qualificati insegnanti Level 5 BCU, sanno parlare di mappe sinottiche e correnti ascensionali con estrema confidenza e possono correggere ogni esercizio di rotte vettoriali in un battito di ciglia. Sono chiari nelle spiegazioni, estremamente organizzati ed altamente professionali. Insomma, valeva proprio la pena di seguire i loro corsi!
Ma non è finita così: per poter completare la formazione come "Provider CNTP" occorre seguire almeno quattro corsi di navigazione costiera tenuti da diversi insegnanti, sia in veste di mero osservatore che nel ruolo più impegnativo di assistente. Alla fine del percorso, si è raggiunta la competenza e confidenza necessarie per tenere un corso completo di CNTP in totale autonomia. A quel punto si rispedisce indietro il logbook e la British Canoeing certifica di avere un nuovo insegnante abilitato al CNTP. Che è il mio prossimo obiettivo (insieme a tanti altri!).
Il lunedì 2 maggio, quindi, mentre fuori imperversava una tipica burrasca inglese, con tanto di pioggia orizzontale e raffiche di vento da piegare gli alberi, io sono rimasta rintanata nella sala centrale dell'Anglesey Outdoor per assistere al terzo corso di navigazione costiera in poco più di una settimana. Stavolta dietro la cattedra c'era l'insegnante statunitense Greg Paquin, giunto alla sua prova finale come "Provider CNTP". Era quindi presente in aula anche un altro super-mega-iper insegnante di CNTP, Rowland Woollven, deputato a supervisionare il corso per poter alla fine certificare la "promozione a Provider" di Greg. Che infatti è stato promosso!
Insomma, si tratta di un iter complesso ed articolato, anche molto impegnativo (per non dire faticoso!) ma che ogni volta mi lascia sempre molto soddisfatta: il kayak da mare è trattato dalla British Canoeing come una vera e propria disciplina, una scienza marinara che va studiata in maniera approfondita e che merita il giusto rispetto, da parte sia dei praticanti che degli stessi insegnanti.
Il sistema didattico adottato dalla federazione inglese è un metodo piramidale e costruttivo, di trasferimento diretto delle conoscenze, volto a garantire uniformità di standard e soprattutto sicurezza in mare... Una scuola all'avanguardia che sono sempre più contenta di avere scelto di seguire: ho avuto la fortuna di entrare nell'università del kayak da mare!
Andy Stamp running the CNTP Orientation Day - Monday, April 24th |
The Almanac, one of the main resource for navigating with small craft and sea kayak |
The "Rule of Twelfths" easily explained on the white-board |
How to put in practise a vector! |
The final chat about our action plan |
Howard Jeffs in action - Sunday, May 1st |
Greg Paquin and his assistant Johan Wagner - Monday, May 2nd |
Lots of practical exercises with a special assistant: Jim Krawiecki! |
The most interesting slide of the course |
The "interactive balls" made by Rowland Woollven |
I've been back to UK for the nth time to follow a series of courses with the Britich Canoeing, to meet my mentor Lee Pooley and to take part in the annual Anglesey Sea Kayak Symposium (I will talk more about that in the following two post...)
The first course was exactly the course that give the name to this post: the Coastal Navigationa and Tidal Planning Orientation Day. It is needed to become a CNTP Provider.
When you decide to became a British Canoeing 4* Sea Provider, as I've started to do last year - and the process is not finished yet, see explanation in the dedicated post! - you usually receive a logbook with guidance notes, where is "strongly advised that 4* Providers are also registered as providers of the relevant safety training course, e.g. CNTP".
Many 4* Sea Training courses are delivered as an inclusive package of two practical days on the water and one more day of theory-based course, called Coastal Navigation and Tidal Planning. It is the right course to give the students the tools to enable them to plan and navigate effectively on coastal journeys in moderate sea conditions. The CNTP is the ideal course to learn how to become a good 4* Sea Leader. And it is also the course that a 4* Provider must be able to offer to the participants involved in the 4* Sea Training...
This is the reason why I've decided to take part to this Orientation Day!
There are only two Home Nation Approved Trainers: Andy Stamp and Howard Jeffs.
The first one has been my teacher during the Orientation Day on Sunday, April 24th, in the Tamar River Sailing Club based in Plymouth. The second one was in Holyhead for the Anglesey Symposium, running a CNTP on the following Sundays (May 1th!): I have so had the great chance to also follow his own course!
They both are fantastic, competent and impassioned coaches: kayakers and yachtsmen, teachers at the university and qualified BCU Level 5 coaches, they both are able to speak of synopitc charts and vectors with extreme confidence. They are clear in explanations, extremely organized and highly professional. In short, I was really happy to be one of their students!
But this is not the end of the story: to be able to complete the process to become a "CNTP Provider", you must observe and co-deliver at least four CNTP courses run by different coaches. Once the action plan is complete, the potential CNTP Provider must gain a recommendation from a registrered CNTP and they must be confident that the potential Provider have run courses clearly showing all round competence and ability in accordance with the stated criteria.
This is my next step!
On Monday, May 2nd, during a perfect British thunderstorm, I've decided to remain in the main room itno the Anglesey Outdoor to take part of the third CNTP course in few more than one week (and gain one more signature for my CNTP logbook!). This time the coach was the American Greg Paquin, involved in his last course for the last signature. For this reason, in the classroom there also was Rowland Woollven, in the role of observer of Greg's course. Finally, Greg became a CNTP Provider!
It is a complex and articulated process indeed. Despite that, I find myself very satisfied, every time and always: the British Canoeing is the University of the sea kayaking and I'm very proud to have had the chance to join the system. I'm a very lucky girl!
Ubicazione:
Plymouth, Devon - UK
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