Di solito sono proiettata verso il futuro. Fatico a guardarmi indietro e dimentico subito le date passate.
Forse è anche per queste che scrivo sempre un diario... per ricordare almeno la successione di eventi.
Stavolta, però, un piccolo salto indietro nel tempo vale la pena di farlo perché le esperienze che ho da poco vissuto sono state tutte intense, gratificanti ed entusiasmanti!
Ho trascorso le ultime due settimane in Galles per partecipare a tre cose tra loro molto diverse, tutte legate al kayak da mare: due giorni per il corso che dà il titolo a questo post (sabato e domenica 26-27 aprile), quattro giorni per una fortunata circumnavigazione dell'isola di Anglesey (da martedì 29 aprile a venerdì 2 maggio) ed altri sette giorni ad Holyhead per l'annuale Symposium internazionale di Anglesey organizzato da Nigel Dennis... ma procediamo con ordine.
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A new kayak for a new adventure! |
Ritornare per la seconda volta a
Plas y Brenin, il centro nazionale inglese per le attività di montagna (comprese ovviamente le discipline di pagaia, perché in montagna scorrono fiumi che raggiungono il mare!), è stato oltremodo piacevole: ho ritrovato
a distanza di un paio di mesi luoghi incantevoli e facce familiari.
L'ambiente del centro è sempre accogliente, con la moquettes dappertutto, le stanze per gli ospiti ben riscaldate e le aule di studio attrezzatissime.
I primi cinque giorni a fine febbraio erano stati per me particolarmente impegnativi, sia per i temi trattati che per la velocità con cui tutti, i 3 insegnanti e gli 11 compagni di corso, parlavano ininterrottamente da mattina a sera. Stavolta, invece, l'atmosfera è stata molto più rilassata, soprattutto perchè i due insegnanti,
Kim Bull e
Mark Tozer, parlano un inglese intelligibile che non fa mai venire il mal di testa... Ho capito praticamente tutto: soprattutto ho capito di avere ancora tantissimo da capire!!!
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I miei impareggiabili compagni di corso: Axel dall'Olanda, Trenk dalla Germania e John da Londra! |
Per poter sostenere l'esame da L3 Coach, la prossima primavera, dovrò pianificare un'attività annuale con un minimo di 2 ed un massimo di 6 allievi (si cercano volontari!!!) e sviluppare 12 sessioni tematiche pensate per migliorare le competenze non solo tecniche ma anche tattiche, psicologiche e fisiologiche degli allievi stessi. Una volta pianificato tutto nel dettaglio, dovrò tradurre ogni cosa in inglese per arricchire il mio
portfolio, una sessantina di pagine già elaborate dalla BCU e zeppe di domande, schemi e riquadri da completare con le più disparate valutazioni sull'attività didattica svolta... passerò un'altra stagione al computer col dizionario d'inglese sulle ginocchia! Oppure mi trasferisco per un trimestre nella terra di Albione... si accettano suggerimenti per sistemazioni temporanee, scambi alla pari o lavori stagionali!
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Kim è uno degli insegnanti più competenti che mi sia capitato di incontrare... |
Sulle prime mi sono sentita un po' demoralizzata: ogni volta che penso di aver superato un traguardo mi si para davanti una nuova sfida... ma visto che me la vado a cercare, mi sono subito detta che tanto valeva mettersi d'impegno per superare di slancio anche quest'altra prova (mica l'ultima!).
Come sempre, i due insegnanti sono entrati in acqua con noi per le sessioni pratiche: abbiamo dapprima insegnato in coppia alla coppia dei nostri compagni di corso e così il sabato è trascorso tra pagaiate in avanti lungo un percorso a triangolo nelle correnti di marea del Menai Strait -
obseration and analysis - pagaiate ad occhi chiusi per centrare una boa aiutandosi con la percezione del vento sulla pelle e della corrente sotto il kayak -
creating intrinsic feedback - ed un godurioso cake al cioccolato con la panna mentre ci dedicavamo al
debriefing giornaliero.
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Summary everytime! |
La domenica, poi, è stata la volta di nuove sessioni di insegnamento: 20 minuti ciascuno su un argomento prestabilito. Io sono stata la prima e non è stato per niente facile scegliere la location più adatta per via del vento che vorticava ovunque nelle cale intorno a Trearddur Bay. Fortuna che lo spostamento laterale è una delle mie manovre preferite e che potrei insegnarla anche a testa in giù. Ho subito cercato di applicare il nuovo sistema didattico e, anche se la lingua ha iniziato a contorcersi un po' (dire
moving sideways per 20 minuti può non essere sufficiente!), sono riuscita nell'intento di individuare i bisogni degli allievi e di lavorare, come richiesto, sulle loro specifiche esigenze:
individualisation is not only a tongue-twister!
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Tutto chiaro: adesso si inizia ad insegnare sul serio!!! |
Il problema di questi corsi, anzi il loro innegabile vantaggio qualitativo, è che gli allievi sono i tuoi stessi compagni, spesso esperti (anche più di te), curiosi (forse più di te), capaci (certo più di te) di seguire, osservare e criticare le tue lezioni. Siamo tutti lì proprio per questi motivi! E' anche un problema se qualcosa va storto, però, perchè la tua autostima (la mia sempre deboluccia) può mettersi a vacillare pericolosamente...
Al termine di ogni singola sessione viene richiesta una valutazione personale, viene offerta una visione esterna da uno dei compagni rimasti ad osservare, e viene formulato un giudizio da parte dell'insegnante: un fuoco di fila di commenti e suggerimenti e spunti e... Quei 20 minuti si dilatano all'infinito e diventano preziosi come l'oro: indimenticabili!
Non vedo l'ora di seguire un nuovo corso!!!
Sperando di superare il prossimo esame:
fingers crossed!!!
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