La "scusa" ufficiale era l'assistenza in kayak ai nuotatori impegnati nella traversata del lago: 14 km dal paesino di Omegna, all'estremità settentrionale, al lido di Gozzano, posto all'estremo sud del bacino, una bella maratona di nuoto che ha impegnato oltre 100 atleti accorsi da tutta la regione, e anche dal resto d'Italia e d'Europa.
Rispondendo all'invito degli organizzatori, abbiamo colto l'occasione per trascorrere due intere giornate sul lago, sia per vestire nuovamente il ruolo di "ambasciatori del kayak" presso i nuotatori e sia per allungare la pagaiata alla domenica successiva, campeggiando in una radura nei pressi della cittadina lacustre... senza sapere che avrebbero avuto la meglio le chiacchiere e la birra, come spesso succede quando il piacere della compagnia sopravanza quello del gesto atletico!
Ci siamo ritrovati puntuali all'incontro della mattina di sabato 23 giugno, allineati sotto la piattaforma galleggiante per seguire il briefing pre-gara: abbiamo tutti pensato ad un'organizzazione impeccabile, visto lo spiegamento di forze e l'attenta analisi del percorso... ci hanno assegnato un numero di barca, una banderuola rossa ed un fischietto, ci hanno spiegato come disporci lungo il canale di gara, cosa fare durante la traversata e come intervenire in caso di bisogno... ci hanno persino stupito con due tappe intermedie per rifocillare gli atleti con frutta, barrette energetiche e bevande fresche.
Ci siamo però dovuti ricredere perché ben presto lungo il percorso siamo rimasti da soli in acqua.
I nuotatori seguivano ognuno la propria rotta, ciascuno col proprio ritmo: i primi hanno impiegato meno di 3 ore per coprire la distanza, gli ultimi quasi 6 ore... gioco forza, si sono tutti allungati nel lago ed è stato molto complicato riuscire a seguirli: difficile anche controllare le imbarcazioni che, nonostante il divieto di navigazione ai privati, continuavano a sfrecciare sull'acqua in ogni direzione! Inoltre, i canoisti locali, peraltro molto numerosi, sembravano interessati unicamente a seguire da vicino il proprio amico nuotatore, dimentichi degli altri partecipanti e del proprio ruolo all'interno del sistema di sicurezza...
Passato la boa dell'isolino di San Giulio, poco oltre i due terzi del percorso, è stato quasi impossibile incrociare una barca a motore dell'organizzazione e se fosse successo qualcosa ai nuotatori in quel tratto non saremmo stati capaci di ricevere soccorso in alcun modo: il foglio prestampato con i numeri di emergenza di cui avevano parlato al briefing non è stato distribuito a nessun kayaker ed erano ormai andati via sia la Polizia che i Carabinieri... l'unico gommone della Croce Rossa non poteva certo coprire l'intero campo di gara!
Ma il tempo era ottimo, solo un poco di brezza contraria verso il traguardo e per fortuna tutti gli atleti hanno mostrato grande resistenza... in alcuni tratti, è stato sufficiente pagaiare alla testa di un gruppetto sparso per essere seguiti verso la boa successiva: per chi nuota con la testa a pela d'acqua è certo più visibile la poppa del kayak che non il traguardo finale...
Abbiamo assistito alle premiazioni: sono state consegnate medaglie a tutti i partecipati, un bel gesto di incoraggiamento per gli atleti iscritti, coppe ai primi tre classificati di ogni categoria, coppe speciali al più giovane, al meno giovane, al nuotatore giunto da più lontano e persino al gruppo più numeroso... ma, strano a dirsi, neanche una parola spesa per le barche d'appoggio... nessun ringraziamento per gli oltre venti canoisti impegnati nella sicurezza in acqua... solo mentre pagaiavamo verso casa, contrastando un bel vento teso a 15 nodi, a manifestazione ormai conclusa e lontani da podi, microfoni e sponsor, ci ha avvicinati la chiatta addetta al recupero delle boe e ci ha ringraziati a gran voce per l'assistenza prestata...
Ci siamo goduti comunque sia la serata in pizzeria che la domenica di sole sul lago: costeggiare il tratto orientale è sempre entusiasmante, così lontano dai rumori della civiltà e calato in un silenzio senza tempo, interrotto solo di quanto in quando dal rumore di una cascata o dal pigolio di una famigliola di paperelle.
Abbiamo visto tanti alberi caduti sul ciglio del lago, con le fronde sommerse dall'acqua ed i rami spogli protesi verso il fondale, ed in quell'intricato shangai gigante abbiamo fatto uno speciale incontro ravvicinato: un grande esemplare di tartaruga d'acqua, dal carapace verde scuro perfettamente mimetizzato nel sotto bosco della riva... il Lago d'Orta offre sempre una bella pagaiata!
IL BLOG DI TATIYAK
Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro
Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
_____________________________________________________________________________________________________
25 giugno 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Grazie di cuore a tutti per la due stupende giornate Andrea Bresil
RispondiElimina