IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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10 ottobre 2011

Jornades de kayak de mar en Menorca

Tornare a Minorca è stato emozionante, come un breve salto nel passato.
Due anni fa per realizzare il periplo dell'isola, ora solo qualche giorno per partecipare alla sesta edizione delle Jornades de kayak de mar. Ritrovare i vecchi amici, incontrarne di nuovi, essere avvolti dagli odori intensi della macchia, pagaiare nel vento, scoprire i mille segreti di Minorca: quattro giorni intensi, pieni, divertenti, ricchi di esperienze, incontri, confronti.


Ho fatto il viaggio in aereo da Barcellona in compagnia di una grande amica, Carme Adell, anche lei invitata al meeting internazionale per tenere una conferenza sulle sue tante attività nel mondo del kayak, compresi viaggi, avventure ed allenamenti con persone diversamente abili.
Carlos e Teresa di "Menorca en kayak" ci hanno riservato una stanza nella casa rural dove erano ospitati i 40 partecipanti al raduno: a causa delle condizioni meteo e del forte vento di tramontana hanno potuto pagaiare solo lungo il versante meridionale dell'isola, però il morale era talmente alto che il venerdì mattina sono entrati tutti in acqua per la sessione che ho tenuto su salvataggi e traini.


Il breafing è iniziato proprio quando il cielo si andava coprendo di nuvole nere ed i primi esercizi in coppia li abbiamo eseguiti sotto la pioggia battente. La temperatura dell'acqua era perfetta, specie in rapporto al vento freddo che si andava intensificando, e nonostante l'abbigliamento ancora estivo quasi tutti han trascorso più di tre ore a mollo... Abbiamo così praticato autosalvataggi groenlandesi, salvataggi assistiti, svuotamenti dei kayak, rientri di lato, di poppa, tra i due kayak, di schiena, di pancia e con tutte le possibili varianti.


Siamo poi passati ai traini con la contact line e con la cima di traino, sperimentando le varie tecniche di assistenza in mare ad un compagno in difficoltà, per chiudere con un gioco di gruppo che ha divertito tutti: il traino a cronometro a squadre con la simulazione di un infortunio.
Un applauso spontaneo dell'intero gruppo ha chiuso la sessione in acqua e mi ha sopreso e divertito: il mio spagnolo mi ha aiutato a superare la prova più difficile, catturare l'attenzione! "Es muy comunicativa", mi ha detto sorridendo Javier Knorr, un grande maestro spagnolo e profondo conoscitore della cultura Inuit, tanto da trascorrere ogni anno 4-5 mesi nel sud della Groenlandia.
Non ancora del tutto sazi, abbiamo navigato verso l'Isla d'en Colom per assaggiare il mare gonfiato dal vento, raffiche a 40 km orari che alzavano cavalloni frangenti appena fuori dalla baia protetta di Es Grau. E' stato esaltante sperimentare in gruppo la navigazione d'altura, ancora di più constatare come in tanti fossero stimolati dalle condizioni del mare a praticare appoggi, timonate e persino eskimi. Quel che si dice approfittare del momento...


Purtroppo, le condizioni non ci hanno permesso di proseguire nel pomeriggio con il previsto corso di eskimo, però la conferenza serale è stata un piccolo successo di cui parlo nel blog dedicato al viaggio a Creta. La giornata seguente, in cui l'isola era spazzata dalla tramontana ad 80 km orari, l'abbiamo riservata al turismo di terra, con tanti momenti molto intensi per condividere ancora la passione per il mare. Vedere il faro di Cap Favaritx sommerso dalle onde spumeggianti e non poter mantenere la posizione eretta a causa del vento, ci ha fatto pensare che di tanto in tanto non è male rimanere a terra e che bisogna sempre sapere quando è il momento di farlo.


L'ultima serata è stata la più intensa, con l'estrazione di un kayak rosso fiammante che ha fatto la felicità di una canoista minorchina e con una sessione collettiva sui salvataggi durante la cena conclusiva, utilizzando tovaglioli, saliera, pepiera e stuzzicadenti per simulare kayak, kayakers e pagaie in varie condizioni di mare mosso: illuminante!


Lasciare Isabel, Pep, Celsa, Rahul, Victor e tutti gli altri intenti al barbeque domenicale per andare in aeroporto è stato difficile, però sono tornata a casa carica di emozioni... ed una gran voglia di tornare ancora a Minorca: la prima settimana di ottobre di ogni anno è dedicata alle Jornades, un'occasione imperdibile per scoprire le bellezze dell'isola, una delle più suggestive del Mediterraneo, però dopo quest'ultimo incontro non so se riuscirò ad aspettare così tanto tempo per poter solcare ancora una volta i suoi mari burrascosi!
Gracias a Carlos y Teresa para todo lo que han hecho para mì y... hasta luego!!!

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