In una soleggiata domenica autunnale, ci siamo ritrovati con Emanuele sul Lago di Lugano per una pagaiata mattutina. Lui ci ha salutati all'ora di pranzo, preso dalle sue responsabilità di presidente di Sullacqua, noi abbiamo proseguito fino al tramonto: potevamo occupare il tempo fino alla cena-assemblea della nostra associazione locale, Sullacqua.
E' sempre bello ritrovare tanti amici di pagaia e di forchetta, ma ci ha stupito molto essere i soli ad avere i kayak sul tetto dell'auto: abbiamo così provato a chiedere uno sconto sulla tessera annuale, ma la mozione non è stata approvata ;-)
In a sunny Sunday, we met our friend Emanuele on the Lugano Lake for an early-morning paddling.
He enjoyed us up to the lunch time, than he was busy wiht his President of Sullacqua Club role.
We paddled up to the sunset, than we move to the Sullacqua Club annual meeting.
It is always a wonderful opportunity to meet so many friends, paddle and fork buddies, but we were bit surprised for being the only two wiht the kayaks on the roof of the car: for this reason, we tried to ask a discount on the annual membership card but the motion has not been approved ; -)
IL BLOG DI TATIYAK
Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro
Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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27 novembre 2012
22 novembre 2012
BCU 3 star week and more...
La settimana scorsa è stata una delle più entusiasmanti della mia vita canoistica!
L'aspettavo da tempo, emozionata e preoccupata al tempo stesso: con Mauro abbiamo dedicato lunghe ore alla preparazione dell'incontro, cercando di fare del nostro meglio per gestire posti letto, posti a tavola e posti in barca. Grazie all'aiuto di Riccardo Pittia del CKF abbiamo risolto facilmente tutte le difficoltà logistiche, ma io continuavo a stare sulle spine per il mio esame finale di Level 2 Coach, al quale avevo lavorato assiduamente negli ultimi sei mesi e che era fissato per lunedì 19 novembre...
Per distrarmi, il primo giorno l'abbiamo dedicato a caricare, scaricare e sistemare tutta l'attrezzatura necessaria. Poi domenica 11 novembre siamo usciti in kayak e canadese per un sopralluogo del fiume Isonzo, gonfio di acque marroni per l'ultima piena, che tra gli altri danni ha causato anche la scomparsa del pontile galleggiante della Riserva Naturale dell'Isola della Cona. Ci siamo sistemati nello splendido rifugio ricavato dal restauro di una vecchia casa colonica, una base accogliente e funzionale per gruppi organizzati, studenti e comitive.
La Riserva è un angolino di paradiso incastonato nella foce del fiume Isonzo.
La mattina il sole sorgeva sulle paludi occupate da mandrie di cavalli bianchi della Camargue, stormi di oche canadesi e cigni bianchi a perdita d'occhio; il cielo si copriva spesso non già di nuvole, perché siamo stati così fortunati da godere sempre di un tenue sole autunnale, ma di uccelli migratori in formazione; l'aria vibrava dello stormire delle canne piumate sugli argini e giorno dopo giorno anche l'acqua scura del fiume è tornata ad essere di un bel verde brillante...
I corsi BCU 3 stelle sono cominciati martedì 13 novembre e già dal lunedì pomeriggio sono cominciati ad arrivare i primi partecipanti: le stradine asfaltate ma ancora allagate della riserva erano percorse in tutte le direzioni da auto cariche di kayak e canadesi. L'alta marea, lo scirocco e l'altissimo livello del fiume ci hanno impedito di raggiungere il rifugio in auto, ma non di uscire a pagaiare nel Canale della Quarantia: abbiamo così potuto ammirare dall'acqua un ambiente naturale affascinante e nuovo, al confine tra fiume, mare e laguna...
Appena arrivata, Savina, subito ribattezzata Mammut, ha predisposto la cambusa ed è stata capace di servire colazioni, pranzi al sacco e cene luculliane ad un manipolo di scalmanati pagaiatori...
Abbiamo voluto riproporre la formula già adottata a maggio sul Lago Maggiore per il corso L1 Coach: consumare i pasti tutti insieme. Le serate intorno al tavolo si sono così trasformate nel naturale proseguimento delle giornate in acqua e non si finiva mai di parlare di kayak e canadese, di tecniche di traino o di recupero, di progetti di viaggi ed escursioni e persino dei prossimi corsi in Italia ed Europa. Le grandi quantità di birra, vino, liquori e sopratutto grappe hanno reso le lunghe ore a terra davvero indimenticabili. Come in un piccolo Symposium!
Finalmente è atterrato all'aeroporto di Ronchi dei Legionari anche Phil Hadley: è l'insegnante ideale, preparato e disponibile, sempre attento alle esigenze degli allievi e così simpatico da riuscire ad instaurare un clima rilassato e giocoso per tutti i giorni di corso e di esame. L'ho conosciuto anni fa ad Anglesey ed è stato il mio insegnante per i corsi di L1 e L2 Coach, insieme a Jennifer Kleck, da sempre il mio riferimento in BCU. Non avevo mai avuto la possibilità di seguire con lui dei corsi tecnici e l'esperienza è stata esaltante: Phil è un mattatore della pagaia, capace di trasmettere insieme passione, tecnica e divertimento. Le ore in acqua con lui sono volate e alla fine avremmo tutti voluto ricominciare daccapo!
La regola d'oro di ogni corso è riassunta dall'acronimo SEL - Safe, Enjoy, Learning - e tutte le tecniche sono insegnate seguendo alti parametri di sicurezza, in acqua e a terra, in maniera estremamente divertente, grazie ad una vasta gamma di giochi individuali e di gruppo, in modo da imparare in sicurezza divertendosi, oppure di divertirsi imparando in sicurezza. L'obiettivo è, come sempre, quello di contribuire alla diffusione della cultura del kayak da mare, della canoa canadese e di tutti gli altri sport di pagaia!
I tre giorni di corso ed esame 3 stelle in kayak da mare si è svolto alla foce dell'Isonzo: il primo giorno sono state riviste le tecniche di base della pagaiata, il secondo quelle dei salvataggi ed il terzo quelle dei traini! Per una serie di fortunate coincidenze, ci siamo imbattuti in una "tidal race" vera e propria all'incrocio tra la foce del fiume e l'ampia laguna battuta dalla bora: condizioni ideali per testare le competenze tecniche dei partecipanti e per divertirsi con surfate, virate e timonate. Quando invece abbiamo voluto rientrare alla base passando non dal fiume da dalla laguna, ci siamo scontrati con la dura realtà della forte escursioni di mare tipica del Nord Adriatico e per un lungo tratto abbiamo camminato sulle acqua - una tecnica che di solito si apprende con le 5 stelle ;-)
I tre giorni di corso ed esame 3 stelle in canoa canadese, invece, si sono svolti lungo il bacino idrografico dell'Isonzo, dove abbiamo trovato le condizioni perfette per praticare i traghetti, le entrate e le uscite in corrente, il poling - cioè l'uso del palo per risalire la corrente, lo snobing - cioè l'uso dello stesso pale per ridiscendere la corrente, il tracking per trainare la barca con un sistema di doppie cime, il setting ed il checking per entrare in morta di prua o di poppa... Abbiamo anche imparato due nuove tecniche di traino, il push-tow ed il pencil-tow, particolarmente utili nei brevi tragitti. L'unico problema era l'imbarco, mangiato dalla piena, e la fatica di raggiungere la riva seguendo un sentiero sempre infangato...
La cosa forse più curiosa dei corsi BCU in Italia riguarda la lingua: Phil parla con un accento inglese spesso incomprensibile ma con una mimica corporea chiarissima. Le mie traduzioni simultanee hanno permesso di seguire il corso anche a chi non mastica neanche una parola di inglese ma spesso la mia "translation" non era necessaria perché tutti avevano già capito tutto, magari solo guardando la faccia di Phil, oppure le sue braccia protese nel gesto dello spostamento laterale o ancora le sue gambe, sollevate nelle varie posizioni dell'edging che lui aveva appena finito di spiegare. La doppia lingua ufficiale dei corsi BCU in Italia è un valore aggiunto e qualcuno ha già cominciato a pensare a come abbinare corsi tecnici di kayak e canoa a corsi di lingua inglese nell'arco della stessa settimana...
Lunedì 19 novembre, infine, è arrivato il giorno prestabilito per l'esame di L2 Coach. Due soli aspiranti: io, la prima italiana a cimentarsi con questa nuova didattica, e Trenk, un ragazzo tedesco con cui ho avuto la fortuna di condividere l'intero percorso formativo da cinque anni a questa parte. Siccome gli inglesi sono seri non permettono che si possa sostenere l'esame con lo stesso insegnante con cui si è seguito il corso: così Phil ha invitato per noi in Italia il suo collega Ashley. L'esame consiste in una prova pratica in acqua, la mattina, durante la quale si deve dimostrare di saper gestire una breve sessione di almeno 20 minuti in kayak ed un'altra in canadese, entrambe incentrate sulle richieste degli allievi presenti, ed in una prova teorica pomeridiana - un test di 50 domande a risposta multipla ed una serie infinita di carte da compilare, completare e spedire...
Grazie alla estrema disponibilità di Francesca, Beatrice e Gregorio, che sono volentieri rimasti a casa dal lavoro per farci da studenti modello - mock students o guinea pigs in inglese! - Trenk ed io abbiamo potuto lavorare con una delle migliori classi in assoluto. Ovviamente, ci siamo sbellicati tutti dalle risate, allievi, aspiranti maestri ed esaminatori. Sapevo che sarebbe stato divertente, tutti gli esami BCU lo sono sempre stati per me, divertenti ed istruttivi al tempo stesso: arrivi alla fine pensando, bene, ora devo solo dimostrare di avere imparato questo e quello, ed invece scopri che anche durante l'esame finale ci sono cose nuove da imparare ed ogni esaminatore sembra tirar fuori un nuovo trucco come un mago dal cappello.
Le nostre "cavie" italiane erano contente di avere preso parte al gioco e Beatrice è stata talmente felice di salire in canadese che la prima domanda rivolta a Gregorio è stata: "Greg, perché non pensi di regalarmi una canoa per il mio compleanno?!?"
Phil è rimasto tutto il tempo seduto sul pontile nella sua posizione preferita: quando Ashley ci ha fatto i complimenti per avere superato l'esame, allora Phil ci ha abbracciato e ci ha sussurrato: "Sono così orgoglioso di voi!" E non è finita lì: per superare l'esame bisogna presentare il cosiddetto portfolio, una raccolta scritta - e tutta in inglese - delle proprie esperienze di insegnante, corredata dai commenti dei propri allievi e dai suggerimenti del proprio mentore... siccome Phil non è potuto venire in Italia ed in Germania per ogni corso che Trenk ed io abbiamo condotto, ci ha chiesto di realizzare dei video e di spedirglieli, allegando una scheda tecnica degli argomenti trattati. E' stato un lavoro immane che ha richiesto ad entrambi un immenso monte-ore. E che ha sortito buoni frutti: Ashley ci ha detto che non ha mai visto dei portfolios così ricchi ed ordinati! La sua ultima battuta è stata: "A perfect example of a great German - Italian cooperation"!!!
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la paziente collaborazione di Mauro, la fattiva presenza della mia mamma iperattiva, i preziosi suggerimenti di Phil ed Ashley, la gustosa compagnia di Trenk, Luisa, Manuela, Luca, Livio, Andrea, Toni, Eugenio, Giovanni e Riccardo, che oltre ad essere un ottimo compagno di corso si è rivelato anche un prezioso organizzatore. Un grazie di cuore rivolgiamo ancora alle nostre cavie Francesca, Beatrice e Gregorio per il tempo che ci hanno voluto dedicare, alla responsabile del centro visite Aila Quadracci per la cortesia e la pazienza dimostrata nell'arco di questa lunghissima settimana e a tutti gli amici del CKF che alla chetichella sono venuti a farci visita nella serata di sabato o che ci hanno seguito da lontano - ed un grazie speciale a Beppo per quella bottiglia di liquore giallastro che ha fatto la felicità di Savina e di Phil... neanche una goccia, ne è rimasta!!!
Insomma, come sempre le cose migliori nascono dall'unione di buone idee, grandi passioni e forti amicizie!
Ora non ci resta che aspettare il prossimo appuntamento!!!!!!!!!!!!!!!
p.s. altre foto su facebook...
Last week was one of the most thrilling week of my paddling lifetime!
I was excited and worried at the same time: with my partner Mauro, we devoted long times to the preparation of the meeting, trying to do our better to receive students for Italy and coaches from Great Britain. Thanks to the help of a lot of friends, we easily resolved all the logistic difficulties, but Monday 19th November was the day scheduled for Level 2 Coach assessment...
The first day we took all the crafts and equipment we need for the BCU courses.
Then on Sunday 11th November we paddled both in kayak and open canoe to have a look on the river, sea and lagoon. We were based in a really beautiful place, a Natural Reserve along the Isonzo River, near the wonderful city of Trieste, in the North-East of Italy.
Starting from Monday 12nd the first participants slowly arrived: the small streets were completely under the water due to the high tide, the sirocco wind and the high-level of the river. We were not able to reach the outdoor center but we were able to paddle trought the channel to admire this special environment, closed between river, sea and lagoon...
My mother came to enjoy the gathering and to cook for everybody: that was a great idea because we have had the opportunity to share the experiences all the days long, discussing about sea kayak and canoe rescues or towing techniques all the nights long, thanks to the great number of bottles full of beer, wine, liqueurs and above all Grappa!
Phil Hadley has finally landed to the airport: he is the ideal Coach, competent and nice. He is able to succeed in establishing a relaxed and playful atmosphere with everybody. I know him years ago in Anglesey and he was my teacher for L1 and L2 Coach courses, together with Jennifer Kleck, my great reference in BCU for a long time. I never had the opportuniyt to follow him in a technical course and the experience was really thrilling: Phil is a great coach and he is able to tranfer and exchange passion for paddlepsports, techniques and a lot of fun.
The hours we spent into the water with him fly away very quickly and at the end we all would have to re-start again from the beginning!
The gold rule of each course is resumed by the acronym SEL - Safe, Enjoy, Learning - and both the 3* sea kayak and 3* open canoe courses were runned as usual thinking on the students' needs.
We practised with rescues, towing, rolling and than with poling, snobing, tracking upstream and lying down stream, setting and checking and so much new techiques!For a series of lucky coincidences, we paddled in a tidal race, created by the intersection among the the river and the lagoon, beaten by the bora strong wind. When we wanted to came back to the outdoor center, we met with a hard mud walking throught the shallow water of the lagoon...
The most curious thing of the BCU courses in Italy is about the language: Phil often talks with an incomprehensible English accent, but he has an amazing sign language, using his body, hands and face! My simultaneous translations from English to Italian was not necessary for the most time. The two official languages of the BCU courses in Italy are a surplus value and someone has already started to think to combine technical kayak and canoe courses with English courses along the same week...
Monday November 19 th finally arrived the L2 Coach assessment day.
We were only two aspirants: me, the first Italian paddler to join the BCU system, and Trenk, a German guy with whom I'm so lucky to have been sharing the whole didactic route since five years. The assessment consists in a practical sessions into the water with mock students, both in kayak and canoe, and in a test of 50 questions...
Phil remained the whole time sat on the bank in his favourite position: when Ashley said that we've passed the exam, than Phil gave us a big hug and said: "I am so proud of you!"
Ashley also appreciate our portfolios - a really hard work for us, both English as foreign language -and said: "A perfect example of a great German - Italian cooperation"!!!
All this would not have been possible without the patient collaboration of Mauro, the presence of my hyperactive mum Savina, the precious suggestions of Phil and Ashley, the lovely company of Trenk, Luisa, Manuela, Luca, Livio, Andrea, Toni, Eugenio, Giovanni and Riccardo. A big thanks to our guinea-pigs Francesca, Beatrice and Gregorio for the time that they've spent with us, to the manager of the outdoor center Aila Quadracci for the courtesy and patience shown within this long week and to all the friends that came to meet us in the Saturday evening - and a special thanks to Beppo for that bottle of yellowish liqueur that has made the happiness of Savina and Phil!
In short, the best things born from the union of good ideas, great passion and strong relationships!
Now, we just have to wait for the next meeting!!!!!!!!!!!!!!!
p.s. new pictures on facebook...
L'aspettavo da tempo, emozionata e preoccupata al tempo stesso: con Mauro abbiamo dedicato lunghe ore alla preparazione dell'incontro, cercando di fare del nostro meglio per gestire posti letto, posti a tavola e posti in barca. Grazie all'aiuto di Riccardo Pittia del CKF abbiamo risolto facilmente tutte le difficoltà logistiche, ma io continuavo a stare sulle spine per il mio esame finale di Level 2 Coach, al quale avevo lavorato assiduamente negli ultimi sei mesi e che era fissato per lunedì 19 novembre...
Phil Hadley |
Phil and the windmill... |
La mattina il sole sorgeva sulle paludi occupate da mandrie di cavalli bianchi della Camargue, stormi di oche canadesi e cigni bianchi a perdita d'occhio; il cielo si copriva spesso non già di nuvole, perché siamo stati così fortunati da godere sempre di un tenue sole autunnale, ma di uccelli migratori in formazione; l'aria vibrava dello stormire delle canne piumate sugli argini e giorno dopo giorno anche l'acqua scura del fiume è tornata ad essere di un bel verde brillante...
The best bank-based coach ever!!! |
Toni has just learnt the tribute to Dereck Hutchinson |
Abbiamo voluto riproporre la formula già adottata a maggio sul Lago Maggiore per il corso L1 Coach: consumare i pasti tutti insieme. Le serate intorno al tavolo si sono così trasformate nel naturale proseguimento delle giornate in acqua e non si finiva mai di parlare di kayak e canadese, di tecniche di traino o di recupero, di progetti di viaggi ed escursioni e persino dei prossimi corsi in Italia ed Europa. Le grandi quantità di birra, vino, liquori e sopratutto grappe hanno reso le lunghe ore a terra davvero indimenticabili. Come in un piccolo Symposium!
The boat-based coach runs the sea kayak session... |
Paddling along the bank |
Six Italian sea kayakers listening to an English coach... and I'm waiting for the translation! |
One of the most exiting moments of the week!!! |
Lunch time in the lagoon... |
Interesting spot for climbers! |
Phil with his new Avatak paddle |
Le nostre "cavie" italiane erano contente di avere preso parte al gioco e Beatrice è stata talmente felice di salire in canadese che la prima domanda rivolta a Gregorio è stata: "Greg, perché non pensi di regalarmi una canoa per il mio compleanno?!?"
Using MY bricks to esplain setting & checking |
A range of boats! |
Insomma, come sempre le cose migliori nascono dall'unione di buone idee, grandi passioni e forti amicizie!
Ora non ci resta che aspettare il prossimo appuntamento!!!!!!!!!!!!!!!
p.s. altre foto su facebook...
Trying a push tow |
I was excited and worried at the same time: with my partner Mauro, we devoted long times to the preparation of the meeting, trying to do our better to receive students for Italy and coaches from Great Britain. Thanks to the help of a lot of friends, we easily resolved all the logistic difficulties, but Monday 19th November was the day scheduled for Level 2 Coach assessment...
The first day we took all the crafts and equipment we need for the BCU courses.
Then on Sunday 11th November we paddled both in kayak and open canoe to have a look on the river, sea and lagoon. We were based in a really beautiful place, a Natural Reserve along the Isonzo River, near the wonderful city of Trieste, in the North-East of Italy.
Curl deep water rescue |
My mother came to enjoy the gathering and to cook for everybody: that was a great idea because we have had the opportunity to share the experiences all the days long, discussing about sea kayak and canoe rescues or towing techniques all the nights long, thanks to the great number of bottles full of beer, wine, liqueurs and above all Grappa!
Practising more rescues... |
The hours we spent into the water with him fly away very quickly and at the end we all would have to re-start again from the beginning!
Good job, guys! |
We practised with rescues, towing, rolling and than with poling, snobing, tracking upstream and lying down stream, setting and checking and so much new techiques!For a series of lucky coincidences, we paddled in a tidal race, created by the intersection among the the river and the lagoon, beaten by the bora strong wind. When we wanted to came back to the outdoor center, we met with a hard mud walking throught the shallow water of the lagoon...
Ready? This is the final excercise: all in rescue! |
Trenk, Ash and me: happy happy happy! |
We were only two aspirants: me, the first Italian paddler to join the BCU system, and Trenk, a German guy with whom I'm so lucky to have been sharing the whole didactic route since five years. The assessment consists in a practical sessions into the water with mock students, both in kayak and canoe, and in a test of 50 questions...
Phil remained the whole time sat on the bank in his favourite position: when Ashley said that we've passed the exam, than Phil gave us a big hug and said: "I am so proud of you!"
Ashley also appreciate our portfolios - a really hard work for us, both English as foreign language -and said: "A perfect example of a great German - Italian cooperation"!!!
Trenk, Ash, me, Phil, Beatrice, Gregorio, Mauro & Francesca at the end of the L2 Coach assessment day!!! |
In short, the best things born from the union of good ideas, great passion and strong relationships!
Now, we just have to wait for the next meeting!!!!!!!!!!!!!!!
p.s. new pictures on facebook...
Ubicazione:
Isola della Cona - Foce del Fiume Isonzo - Italy
10 novembre 2012
Leaving again...
Eccoci pronti per una nuova partenza, alla volta del Friuli per i nuovi corsi BCU 3* stelle della prossima settimana... sarà un viaggio lungo e sopratutto lento, a giudicare dal carico!
We're ready for a new trip. We're now moving to Friuli, on the east part of Italy, to run BCU 3* courses all along the next week... a slowly trip, due to our load!
We're ready for a new trip. We're now moving to Friuli, on the east part of Italy, to run BCU 3* courses all along the next week... a slowly trip, due to our load!
Ubicazione:
Legnano - Italia
06 novembre 2012
Les Calanques de Cassis!
I Calanchi sono un luogo magico.
Incastonati tra Cassis e Marsiglia, sono piccoli fiordi affacciati sul Mediterraneo: poco meno di 30 km di costa spettacolare, con scogliere strapiombanti alte oltre 300 metri e con profonde insenature lambite da acque turchesi. Il clima mite attira da tutta Europa appassionati di vela, kayak ed arrampicata.
Le previsioni meteo per il fine settimana sono pessime: pioggia costante e vento forte, con un temibile scirocco a 34 nodi che sembra volerci costringere a terra.
Ma la nostra buona stella ci fa incontrare un bel sole autunnale mentre percorriamo le autostrade liguri e la temperatura che ci accoglie oltre confine è quasi primaverile: 18°C.
La trasferta, però, è più lunga del previsto: facciamo una tappa a Ventimiglia per salutare Franco, costretto dal lavoro a salire e scendere dal predellino del treno invece che dal seggiolino del kayak, come avrebbe di gran lunga preferito!
Siamo comunque in ottima compagnia perché il Riva è sempre un maestro di simpatia.
Approfittiamo della serata libera per visitare la cittadina costiera di Cassis: dopo aver parlato con Franco della sua ultima pagaiata a Mondello, ci ritroviamo - per una di quelle strane coincidenze cosmiche - a mangiare arancini siciliani nella piazzetta del paese, affollata di bancarelle tricolori ricolme di prodotti tipici italiani e sponsorizzate dalla Camera di Commercio Italiana di Marsiglia (di cui mai avrei sospettato l'esistenza!).
La mattina dopo siamo pronti per partire alla scoperta dei Calanchi.
Ci eravamo già stati nel 2009, con Giovanni ed Andrea, ma non abbiamo volutamente riletto il diario né guardato le foto di quel primo viaggio. Abbiamo solo curiosato sul GPS per recuperare le tracce...
Abbiamo fatto bene: è stato come arrivarci per la prima volta.
C'era qualcosa di familiare nel paesaggio ma nel complesso ci è sembrato di andare alla scoperta di posti nuovi. E che meraviglia!!!
Abbiamo messo i kayak in acqua nel primo calanco di Port Miou, sfruttando un comodo scivolo di alaggio utilizzato sicuramente anche dalla locale scuola di kayak. Un discreto numero di sit-on-top sono disseminati tra il parcheggio e la banchina e ci hanno guidato all'imbarco. Spende il sole e sono tanti i velisti che rassettano le barche attraccate al molo. Cerco di immaginare la storia racchiusa nei nomi più curiosi - Pas temps, Le vieux jues, L'échappée belle - e nel più poetico di tutti: Vague a l'aime.
Dopo più di 3 km siamo appena a 300 metri in linea d'aria da Cassis: perché i Calanchi sono così, un labirinto tra terra e mare. Il secondo fiordo di Port Pine è preceduto da un'alta scogliera di calcare bianco, sormontata da una vecchia costruzione in pietra grezza, con tre grandi scivoli a picco sul mare: un tempo doveva essere preposta al carico sulle chiatte delle pietre cavate da terra, ma ora è in completo stato di abbandono. Ovunque crescono pini marittimi, anche dove non c'è che un pugno di terra...
Il terzo fiordo è il più fotografato: En Vau è famoso per le tonalità turchesi dei suoi fondali, per la bella spiaggia di ciottoli bianchi, per le tante pareti da scalare. E' raggiunto dal GR98, il sentiero che corre lungo tutto il Massif des Calanques, e poco prima dell'imboccatura qualcuno ha disegnato sulla parete rocciosa un'enorme falce e martello, più sbiadita di un tempo - segno dell'ineluttabile perdita degli ideali.
C'è anche un organo naturale che segna l'ingresso nel fiordo e che fischia ogni volta che un'onda grassottella si insinua nelle sue cavità.
Da ogni sperone roccioso, anche il più alto ed irraggiungibile, penzolano nel vuoto le corde colorate dei rocciatori, tutti armati di casco e moschettoni, chi in salita e chi in attesa, sempre in gruppetti sparsi di minimo tre compagni di cordata... Non deve essere male il panorama da lassù!
Con una bella giornata di sole come quella che ci è toccata in sorte venerdì 2 novembre non eravamo certo i soli ad approfittare dello spettacolo naturale offerto dai Calanchi: per qualche tratto, abbiamo pagaiato insieme a cinque canoisti locali, evidentemente impegnati in un'escursione guidata a bordo di plasticoni gialli, che a dispetto del mare increspato riuscivano a tenere comunque una buona andatura.
Ma doppiata Punta di Castelvieil, scompaiono alle nostre spalle: qui la falesia si innalza notevolmente e per diversi chilometri non c'è più alcuna possibilità di sbarco...
Sbarchiamo per pranzo nel Calanque de Sugiton, una piccola rada con due spiaggette orlate da alberi e pinnacoli. Un sentiero sterrato conduce al vicino Port Morgiou, un porticciolo di pescatori nel fiordo successivo, e sono tanti gli escursionisti appollaiati sugli scogli: qualcuno fa anche il bagno!
Conquistiamo il nostro triangolino di sole sulla spiaggia e, badando di non pestare i piedi a nessuno, ci sbrighiamo a consumare la nostra razione quotidiana di scatolette.
Le mute stagne ci consentono di imbarcarci e di sbarcare senza nessun problema e vestiti tutti allo stesso modo sembriamo una squadra davvero ben organizzata ;-)
Le curiose formazioni rocciose, come tanti castelli di sabbia fine, si susseguono lungo costa per diversi chilometri e si sfidano in altezza in una specie di competizione silenziosa, sempre più alte, sempre più maestose. Passato il piccolo Calanque de l'Oeil de Verre, col suo foro attraverso cui filtra la luce del sole, e l'ampio calanco di Sormiou, con le sue tradizionali casette con veranda, usate dai marsigliesi nel fine settimana, ci avviciniamo al nostro campo per la notte, il piccolo e ridossato fiordo di Potestat, attraversato dal sentiero costiero ed invaso da agavi e fichi d'india...
Maurizio in mare è un ottimo compagno ma a terra riesce a sfoderare tutto il suo fascino!
E' un impareggiabile consumatore di bibite alcooliche, un insaziabile mangiatore di ogni tipo di prodotto commestibile ed è anche un incontenibile chiacchierone, specie quando deve lamentarsi di qualcosa ;-)
Siccome negli ultimi anni ha trascorso più tempo in sella alla moto che non sul kayak, appena scende a terra viene assalito da dolori muscolari diffusi e persistenti, che però non gli impediscono di bere e fumare in compagnia fino a notte inoltrata. Una notte stellata, illuminata poi dalla luna piena, profumata di macchia mediterranea e calata nel più assoluto silenzio!
Il giorno seguente, nonostante il cielo coperto ed il vento più intenso, ci spostiamo dapprima verso ovest per raggiungere l'estremo Cap Croisette e poi vero la prima delle isolette deserte dell'arcipelago di Riou.
Ile Maire è proprio attaccata alla costa, quasi un prosieguo in mare dei Calanchi, Ile de Jarre si raggiunge in pochi minuti di pagaiate anche quando c'è un po' di mare e l'Ile Calseraigne precede la più lontana e grande Ile de Riou. Sono tutte uguali, rocciose e disabitate, ornate da qualche cespuglio rasato dal vento e frequentate soltanto da sporadiche colonie di cormorani e gabbiani reali...
Oggi il mare ci invita a nozze: è gonfio, nero, nervoso e spumeggiante, specie in prossimità della costa dove si diverte a generare una lavatrice impostata sul lavaggio energico, quello adatto ai capi sporchi.
Maurizio deve scrollarsi di dosso la polvere di un pio d'anni ma con grande sorpresa di tutti e con sua giusta soddisfazione riesce a governare il kayak con estrema perizia. Qualche appoggio diventa necessario, specie quando i frangenti gonfiati dal vento si infrangono sotto le pareti rocciose e rimbalzano in mare in file scomposte ed irregolari...
Torniamo verso Cassis per avvicinarci quanto più possibile alla città: lasciamo Ile de Riou e traversiamo per un paio d'ore, mantenendo inalterata la rotta di 90° nonostante i continui assalti del mare.
E' un vento teso quello che ci accompagna sulla via del ritorno, 30 km orari con raffiche anche più forti.
Le onde si imbiancano e schiaffeggiano spesso il kayak al mascone di dritta, rendendo la navigazione impegnativa per l'intera giornata di sabato...
Quando scegliamo di entrare nel fiordo di En vau ci aspettano altre sorprese: le onde riflesse dal doppio ingresso dei calanchi generano una lavatrice quadrupla, che ci costringe a calare la deriva e a surfare sui frangenti più dispettosi... Comunque, in mare ci siamo solo noi ed il divertimento è grande!
La domenica mattina smontiamo il campo con tutta calma: il cielo è ancora plumbeo ma il vento sembra avere mollato un poco. Le tende hanno retto bene alle raffiche notturne ed ora è la volta di testare i kayak: gli ultimi 3 km del viaggio si rivelano i più spassosi di sempre!
Cavalchiamo quelle onde indiavolate per una buona mezz'ora e quando ci affacciamo all'imboccatura del fiordo di Port-Miou lo spettacolo è affascinante: i kayak scompaiono tra le montagne d'acqua e qualche volta non si vede neanche più la punta della pagaia...
Mauro apre la rotta e Maurizio segue diligente, così contento di avere ripreso la mano in kayak che all'arrivo si esibisce in un roll da manuale!!!
Qualche altra foto del viaggio è inserita nell'album di facebook ed un divertente resoconto del viaggio si può leggere sul blog di Maurizio:
http://babbospinazza.blogspot.it/2012/11/calanchi.html e
http://babbospinazza.blogspot.it/2012/11/calanchi-il-proseguo.html.
Incastonati tra Cassis e Marsiglia, sono piccoli fiordi affacciati sul Mediterraneo: poco meno di 30 km di costa spettacolare, con scogliere strapiombanti alte oltre 300 metri e con profonde insenature lambite da acque turchesi. Il clima mite attira da tutta Europa appassionati di vela, kayak ed arrampicata.
Le previsioni meteo per il fine settimana sono pessime: pioggia costante e vento forte, con un temibile scirocco a 34 nodi che sembra volerci costringere a terra.
Ma la nostra buona stella ci fa incontrare un bel sole autunnale mentre percorriamo le autostrade liguri e la temperatura che ci accoglie oltre confine è quasi primaverile: 18°C.
Pranzo a Ventimiglia con Franco... |
Cena a Cassis con Maurizio... |
Siamo comunque in ottima compagnia perché il Riva è sempre un maestro di simpatia.
Approfittiamo della serata libera per visitare la cittadina costiera di Cassis: dopo aver parlato con Franco della sua ultima pagaiata a Mondello, ci ritroviamo - per una di quelle strane coincidenze cosmiche - a mangiare arancini siciliani nella piazzetta del paese, affollata di bancarelle tricolori ricolme di prodotti tipici italiani e sponsorizzate dalla Camera di Commercio Italiana di Marsiglia (di cui mai avrei sospettato l'esistenza!).
Il momento più faticoso: il trasporto dei kayak carichi... |
Il momento più atteso: i kayak lambiscono l'acqua salata... |
Ci eravamo già stati nel 2009, con Giovanni ed Andrea, ma non abbiamo volutamente riletto il diario né guardato le foto di quel primo viaggio. Abbiamo solo curiosato sul GPS per recuperare le tracce...
Abbiamo fatto bene: è stato come arrivarci per la prima volta.
C'era qualcosa di familiare nel paesaggio ma nel complesso ci è sembrato di andare alla scoperta di posti nuovi. E che meraviglia!!!
All'ingresso del secondo calanco di Port Pine... |
"Scogliettando" lungo costa... |
Finalmente una nuova girandola a poppa! |
Il ruggito del mare... |
L'imperdibile En Vau, un calanco tutto per noi! |
Ci sono ma non si vedono: scalatori ovunque! |
C'è anche un organo naturale che segna l'ingresso nel fiordo e che fischia ogni volta che un'onda grassottella si insinua nelle sue cavità.
Da ogni sperone roccioso, anche il più alto ed irraggiungibile, penzolano nel vuoto le corde colorate dei rocciatori, tutti armati di casco e moschettoni, chi in salita e chi in attesa, sempre in gruppetti sparsi di minimo tre compagni di cordata... Non deve essere male il panorama da lassù!
Escursione lungo costa, da terra e dal mare... |
Quel ragnetto rosso là in cima si vedeva anche dall'altro versante... |
L'affollamento delle ore di punta! |
Ma doppiata Punta di Castelvieil, scompaiono alle nostre spalle: qui la falesia si innalza notevolmente e per diversi chilometri non c'è più alcuna possibilità di sbarco...
Uno scorcio sulla falesia... |
Una pausa sotto il sole... |
Conquistiamo il nostro triangolino di sole sulla spiaggia e, badando di non pestare i piedi a nessuno, ci sbrighiamo a consumare la nostra razione quotidiana di scatolette.
Le mute stagne ci consentono di imbarcarci e di sbarcare senza nessun problema e vestiti tutti allo stesso modo sembriamo una squadra davvero ben organizzata ;-)
Uno dei tanti archi naturali dei Calanchi... |
Anche lassù c'è qualcuno che arrampica, proprio sul limitare della parete scura... |
L'incredibile spettacolo dei Calanchi! |
Il giardino delle delizie! |
Un bivacco più che perfetto! |
E' un impareggiabile consumatore di bibite alcooliche, un insaziabile mangiatore di ogni tipo di prodotto commestibile ed è anche un incontenibile chiacchierone, specie quando deve lamentarsi di qualcosa ;-)
Siccome negli ultimi anni ha trascorso più tempo in sella alla moto che non sul kayak, appena scende a terra viene assalito da dolori muscolari diffusi e persistenti, che però non gli impediscono di bere e fumare in compagnia fino a notte inoltrata. Una notte stellata, illuminata poi dalla luna piena, profumata di macchia mediterranea e calata nel più assoluto silenzio!
Prove tecniche di vita all'aria aperta... |
L'incredibile caos che un solo uomo può generare! |
Happy paddler |
Ile Maire è proprio attaccata alla costa, quasi un prosieguo in mare dei Calanchi, Ile de Jarre si raggiunge in pochi minuti di pagaiate anche quando c'è un po' di mare e l'Ile Calseraigne precede la più lontana e grande Ile de Riou. Sono tutte uguali, rocciose e disabitate, ornate da qualche cespuglio rasato dal vento e frequentate soltanto da sporadiche colonie di cormorani e gabbiani reali...
In traversata verso Ile de Riou |
Una breve pausa pranzo: minaccia pioggia... |
Maurizio deve scrollarsi di dosso la polvere di un pio d'anni ma con grande sorpresa di tutti e con sua giusta soddisfazione riesce a governare il kayak con estrema perizia. Qualche appoggio diventa necessario, specie quando i frangenti gonfiati dal vento si infrangono sotto le pareti rocciose e rimbalzano in mare in file scomposte ed irregolari...
Spruzzi mattutini all'uscita da En Vau... |
La lavatrice che Maurizio detesta... |
E' un vento teso quello che ci accompagna sulla via del ritorno, 30 km orari con raffiche anche più forti.
Le onde si imbiancano e schiaffeggiano spesso il kayak al mascone di dritta, rendendo la navigazione impegnativa per l'intera giornata di sabato...
Quando scegliamo di entrare nel fiordo di En vau ci aspettano altre sorprese: le onde riflesse dal doppio ingresso dei calanchi generano una lavatrice quadrupla, che ci costringe a calare la deriva e a surfare sui frangenti più dispettosi... Comunque, in mare ci siamo solo noi ed il divertimento è grande!
Sulla via del ritorno, all'ingresso di Port-Miou... |
Ultime pagaiate |
Cavalchiamo quelle onde indiavolate per una buona mezz'ora e quando ci affacciamo all'imboccatura del fiordo di Port-Miou lo spettacolo è affascinante: i kayak scompaiono tra le montagne d'acqua e qualche volta non si vede neanche più la punta della pagaia...
Mauro apre la rotta e Maurizio segue diligente, così contento di avere ripreso la mano in kayak che all'arrivo si esibisce in un roll da manuale!!!
Qualche altra foto del viaggio è inserita nell'album di facebook ed un divertente resoconto del viaggio si può leggere sul blog di Maurizio:
http://babbospinazza.blogspot.it/2012/11/calanchi.html e
http://babbospinazza.blogspot.it/2012/11/calanchi-il-proseguo.html.
Ubicazione:
Port Miou, Cassis - Francia
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