Durante il recente viaggio alle Kornati ci è capitato spesso di parlare di Inuit e di tradizioni polari... eravamo in kayak, immersi in una natura selvaggia ed incontaminata, lontani dalle rotte turistiche e con tanto tempo da dedicare alla cura dell'anima...
Spesso la sera ci raccoglievamo intorno alla bottiglia del cambusiere per scambiare qualche chiacchiera e non finisco mai di sorprendermi per l'interesse che suscitano i racconti artici tra gli appassionati di kayak: Nanook è sempre un pò insieme a noi.
Per gli amici di viaggio e non solo per loro, rispolvero una vecchia lettura che offre molti spunti di riflessione e di ricerca: Nanuk, l'eskimese del cinema.
Una scheda sinottica campeggia nella pagina delle letture del sito: http://www.tatianacappucci.it/Tatiyak/Letture/Nanuk/Nanuk.asp
During the last learning trip to the Kornati Islands, we often talk about Inuit and artic traditions... We were in kayak, absorbed in a wild and uncontaminated nature, distant from the tourist routs and with so much time to devote to the care of the soul...
In the evening, we met each other around the bottle of the storekeeper to exchange some chatter and I'm always surprise for the interest that the arctic stories arouse among the kayakers: Nanook is always with us.
For the friends of the learning trip and not only for them, I remember an old reading that offers many themes of study and research: Nanuk, the Inuit of the screen.
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