| Le prime foto da drone - Photo credit: Alessandro Poli |
Sono state un paio d'ore molto intense che ci hanno permesso di conoscerci meglio e di evidenziare sin da subito le caratteristiche di un gruppo alquanto eterogeneo per età, genere ed esperienza in kayak, sia tecniche che didattiche.
La parola più ricorrente è stata "confronto" e così abbiamo modificato il programma per adattarlo alle nostre esigenze: abbiamo iniziato articolando il lavoro in piccoli gruppi per le sessioni teorico-pratiche del sabato, mentre la domenica, complice una giornata autunnale soleggiata, abbiamo provato a sintetizzare il programma per lavorare insieme sulle modalità di apprendimento e di insegnamento attraverso il gioco: e così gli addominali hanno lavorato più per le grandi risate che non per gli esercizi ginnici proposti.
Abbiamo anche dedicato tempo e attenzione alla restituzione dell'attività a fine giornata ed è stato molto interessante notare quanto uno stesso argomento possa essere affrontato in modo tanto variegato, approfondendo aspetti via via differenti: mi sono emozionata per la cura profusa, la profondità delle riflessioni e soprattutto l'attenzione reciproca.
Mi sono sorpresa a pensare quanto sarebbe bello organizzare incontri del genere non tutti gli anni ma piuttosto tutti i mesi!
| Il gruppo al primo incontro di presentazione (chi era andato in cima alle scale?) |
L'accoglienza in una struttura comune, di per sé carica di fascino e di storia, ha reso le due giornate ancora più intense e formative, perché abbiamo potuto godere non solo della reciproca compagnia ma anche di tanti momenti conviviali, durante i quali abbiamo continuato a parlare di kayak a colazione, pranzo e cena (sempre condivisa, perché abbiamo assaggiato i prodotti tipici di varie località italiane e perché abbiamo scoperto una gran quantità di belle cose a proposito di tante persone!).
Mi ha molto colpita la facilità con cui riusciamo a recuperare rapporti di amicizia rimasti sospesi nel tempo, senza che la distanza geografica influisca sull'intensità, e anche ad allacciare nuove relazioni di conoscenza e di intesa sulla base del comune interesse per il kayak d'amare!
Riporto uno dei commenti che sono fioccati nella chat, ora stracolma di foto ricordo ed emoticon "cuoriciosi": "La mia prima partecipazione a un'iniziativa della Fict è stata super positiva! Simpatia, empatia, complicità, passione, amicizia, condivisione, generosità, solidità! Ho portato tanto a casa!" (Grazie Angelo per il messaggio e grazie Alessandro per le foto dal drone!).
| Gadget ricordo multicolori e auticostruiti |
Chiudo con un aneddoto che rende bene il livello di fatica e di allegria con cui sto tornando a casa: stamattina sono scesa per l'ultima volta nella sala comune con la faccia ancora imbrattata di crema idratante. Mi ero scordata di spalmarla perché mentre aprivo il barattolino ho sentito un rumore sospetto di ferraglia scivolare giù per il tubo di scarico del lavandino: il mio orecchino a forma di pesciolino.
E non avevo la minima speranza di poterlo recuperare, però un tentativo lo volevo fare.
Ma solito Marco tuttofare mi guarda e mi dice: "Intanto togliti la crema dal viso e poi accompagnami a prendere la chiave inglese per smontare il collo d'oca del lavandino. E che problema c'è!"
Ed è proprio quello che meglio riassume ciò che accade ogni volta che partecipiamo ai nostri incontri di kayak: troviamo persone che con invidiabile competenza, conoscenza e abilità ci aiutano a risolvere un problema, che con la giusta dose di pazienza e comprensione trovano la maniera di restituirci serenità e fiducia, che col sorriso sulle labbra ci capiscono e sostengono, sia in acqua che a terra (e anche se ci sentiamo a terra!).
Credo che dipenda dal fatto che sappiamo di essere persone privilegiate perché possiamo condividere la stessa grande passione! Che non è solo quella per il kayak da mare, ma anche per una navigazione d'altura, non in solitaria ma in ottima compagnia!
| La stella marina più bella di sempre - Photo credit: Alessandro Poli |
Altre foto sulla pagina social di Alessandro Poli, che ha scattato le foto con il drone!




