IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
_____________________________________________________________________________________________________

22 marzo 2012

A paddle called "Grip"

La lunga chiacchierata in riva al lago di domenica mattina ha sortito buoni risultati: Sergio Betucchi di Avatak Pagaie ci ha raccontato il processo di realizzazione della nuova linea di pagaie "Grip".
I modelli restano invariati, Greenland, Terranova e Nunavik, ma ognuno avrà d'ora in avanti la sua variante "Grip": l'impugnatura sulla punta della pala un poco più stretta, intorno agli 8 cm., e tutta la pala rastremata all'estremità, una sottile ma visibile incurvatura che la rende più leggera, più maneggevole e decisamente più efficiente.


Sergio pialla ogni pagaia a mano per affilare le estremità della pala e per regalare all'ossatura centrale una linea morbida ed accattivante: il peso complessivo della pagaia, ovviamente, scende di 90 grammi.
Inoltre, le pale così modellate entrano in acqua con più decisione, tagliano la superficie liquida con più immediatezza, lavorano sott'acqua con presa maggiore senza scivolare lateralmente o vibrare. La spinta risultante è maggiore, così come la velocità media di crociera.
Mauro ha testato la Nunavik "Grip" anche con la presa delle mani rovesciata, per valutare la risposta delle pale in acqua e ne è rimasto piacevolmente soddisfatto. Per i nostri gusti, la misura di 2,34mt è un pò corta perchè preferiamo navigare con pagaie più lunghe, ma la modifica "Grip" si adatta bene ad ogni misura.
Il lavoro artigianale è più complesso e questo spiega l'incremento del prezzo rispetto al modello base ma siamo convinti che in questo caso il "gioco vale la candela"... a voi la prova!


On Sunday morning we have had a long chat with Sergio Betucchi, the new owner of Avatak Pagaie, an Italian well-known company for Greenland wood paddles. He decided to promote a new line called "Grip" and has asked us to test a Nunavik model during that rainy day and on the next meeting.
We are very happy to have had this opportunity and first of all we try now to explain what the "grip" means: the top of the paddle is large 8 cm and all the blade have thiner extremities. The paddle is so lighter, easier and faster than the base model. Well, faster is the kayaker, but we think that the modifie increase the speed and the work on the water... Mauro has also tested the paddle Nunavik "Grip" with reverse hands and the resulte was very good. The best way is now try it again and again...

4 commenti:

  1. "La spinta risultante è maggiore, così come la velocità media di crociera."

    Ma ne sei proprio sicura? hai provato a misurare la velocita` di crociera con un GPS?

    Se quello che dici sia vero, voul dire che un pagaiatore potrebbe andar più veloce (parliamo sempre in crociera) se possiede una pagaia "più efficiente"?

    Ho sempre creduto che la velocita` di crociera fosse rilevante al kayak and non all'attrezzo di propulsione o tecnica adottata. Per elaborare, se uno fosse in possesso di una pagaia di superficie enorme (grande spinta) significa che potrebbe andare molto veloce?

    La mia limitata esperienza mi ha dimostrato che la velocità di crociera e` direttamente proporzionata al coeficiente di frizione (prismatic coeficient) dello scafo. Ho provato ad usare pagaie diverse ed ogni volta il risultato era lo stesso. Mah, che mistero….

    RispondiElimina
  2. Ciao Gnarlydog,
    direi che non è il caso di parlare di formule, coefficienti e tipologie diverse di velocità e delle relative energie, rendimenti ed efficienze varie: sarebbe molto lungo e poco attinente allo scopo di questo blog.

    Per capire come interpretare il contenuto del post, possiamo proporti i nostri pensieri condensati in un una scala di valutazione messa a punto durante molti anni di navigazione e viaggi in mare:

    A) In una situazione tranquilla, con acqua piatta e senza vento, ogni tipo di attrezzatura, anche la più scadente, va bene; così come è poco rilevante la preparazione del kayaker: il divertimento è assicurato per tutti.

    B) man mano che la difficoltà della situazione aumenta, a parità di attrezzatura, la differenza è definita dalla preparazione tecnica del pagaiatore: il pagaiatore preparato farà un po' di fatica ma se la caverà egregiamente, il principiante patirà le pene dell'inferno e forse rivaluterà le sue scelte.

    C) quando la situazione diventa veramente impegnativa (nei nostri viaggi ne abbiamo affrontate diverse), a parità di preparazione tecnica, la differenza rilevante è costituita dalla qualità ed efficienza dell'attrezzatura: chi ha l'attrezatura migliore farà molta meno fatica degli altri.

    Il contenuto del nostro post si colloca tra le riflessioni relative al punto C.

    Tatiana e Mauro

    RispondiElimina
  3. Tatiana, non era la mia intenzione di introdurre formule e teorie fisiche, anzi sono poco addetto a tali discipline dato che la velocità` di crociera non e` mai stata la mia passione; ho semplicemente interpolato le teorie che mi sono state proposte nel passato a quanto riguarda la velocità raggiungibile in kayak.
    Per quanto riguarda "qualità` ed efficienza dell' attrezzatura" sono spesso confuso. I "maestri" (egregi indisputabili illustri_aggiungi tu quello che più` ti piace :-) istruttori di kayak) mi hanno sempre detto che la pagaia Groenlandese e` un giocattolo da non usarsi in mare alto o viaggi impegnativi. Dopo un paio di anni di uso continuo di GP spesso in condizioni di surf ho concluso che forse gli illustri non sono tali. Mi chiedo se sia corretto mettersi in una posizione di dettare cosa funziona e cosa no funziona, in senso assoluto, per qualsiasi utente, quando le teorie non sono quantificabili?
    Ultimamente preferisco esprimere la mia opinione come esperienza personale invece di convincermi che sia applicabile universalmente.

    PS scusami se non mi esprimo correttamente come vorrei/potrei in Inglese... sono anni che non scivo piu` in Italiano

    RispondiElimina
  4. Ciao Gnarlydog,
    con il nostro blog facciamo esattamente questo: raccontare (e condividere) la nostra esperienza PERSONALE.
    Tatiana e Mauro
    p.s. il tuo italiano è ottimo, magari fosse così il nostro inglese!
    p.p.s. i maestri che non hanno dubbi non sono bravi maestri: ti auguriamo di incontrarne altri.

    RispondiElimina

Solo gli utenti con account Google possono inserire commenti. Grazie.