IL BLOG DI TATIYAK

Il kayak è diventato la nostra grande passione, quella che ci appaga al punto da abbandonare tutte le altre per dedicarci quasi esclusivamente alla navigazione.
In kayak solchiamo mari, silenzi, orizzonti ed incontriamo nuovi amici in ogni dove...
Così abbiamo scoperto che la terra vista dal mare... è molto più bella!
Tatiana e Mauro

Le nostre pagine Facebook: Tatiana Cappucci - Mauro Ferro
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22 aprile 2011

And now on our old Orta Lake...

Abbiamo raccolto con grande piacere l'invito di Luciano per "un otto sul Cusio", l'incontro sul Lago d'Orta che è diventato uno dei raduni "classici" sui laghi del nord.
Siamo arrivati al Lido di Gozzano verso la mezzanotte del sabato, di ritorno dal Museo Nazionale dell'Antartide di Genova, dove eravamo andati già armati di tutta l'attrezzatura per il giorno dopo e con il progetto di dormire in auto.
Pochi minuti prima di noi erano arrivati anche Luciano e Giorgio di ritorno da Sesta Godano, e l'incontro è stato festeggiato con un "sorso" di grappa alla liquirizia, bevuta al solo "scopo terapeutico" di assumere un tranquillante naturale per meglio riposare durante la notte. E così è stato...
La partenza della domenica è prevista per le 10.00 ma, volendo fare tutte le cose con calma, compresa anche un'abbondante colazione in un bar di Gozzano, mettiamo la sveglia alle 7.00.
Alla mattina il cielo è un po' coperto, ma qualche sprazzo di azzurro quà e là, ci fa ben sperare. Verso le 8.30 ci accingiamo lentamente a preparare i kayak e l'attrezzatura per la giornata, ben consapevoli che sarebbe stato un lavoro molto lungo e laborioso per via delle innumerevoli interruzione per salutare e scambiare qualche parola con gli altri amici che, nel frattempo, iniziavano ad arrivare.
Alle 10.00, dopo un veloce briefing durante il quale Luciano ha illustrato il percorso e ha fatto le raccomandazioni di rito, ci siamo ritrovati in 36, con età comprese tra i 10 anni ed i 75, distribuiti in 30 kayak singoli e 3 doppi.
Nel frattempo il cielo si era aperto e la giornata prometteva di essere molto bella, a parte una leggera brezza un po' freddina che spirava verso nord ma che non ci ha preoccupati perché ci sospingeva dolcemente verso la nostra destinazione.


Ancora prima di salpare, molti di noi avevano notato del fumo provenire dal crinale ovest della montagna, oltre l'Isola di San Giulio; all'inizio sembrava il fumo generato da un falò di foglie secche, come spesso fanno i contadini... ma in autunno però, non adesso, in primavera!
In breve tempo questo "falò" si è esteso su per la montagna diventando un vero e proprio incendio con il fumo visibile anche da molto lontano. Poco dopo sono comparsi un aereo Canadair ed un elicottero antincendio che, dopo aver scaricato il primo pieno di liquido estinguente rossastro, hanno fatto per diverse ore la spola tra il lago e la vicina montagna, prima di riuscire ad avere ragione delle fiamme.
Molto probabilmente qualche incauto passante aveva gettato un mozzicone acceso dalla stradina che costeggia il lago, il secco e la leggera brezza hanno fatto il resto...
Per non dare fastidio ai mezzi antincendio abbiamo costeggiato a ovest fino a Pella, poi traversato verso l'Isola di San Giulio, dove abbiamo aspettato alcuni minuti per lasciar terminare le operazioni di attracco, imbarco e partenza di alcune barche passeggeri.
Alla fine ce l'abbiamo fatta a passare... e, dopo aver costeggiato l'isola a sud, abbiamo puntato verso Orta, subito dopo la piazza, per non interferire ulteriormente con la rotta delle barche passeggeri che fanno la spola con l'isola.


All'inizio del Golfo di Pettenasco il gruppo si separa: chi non può fermarsi per tutto il giorno, è stanco o vuole fare il giro corto, sbarcherà in fondo al golfo; gli altri proseguiranno con il resto del lago.
Parlando di giro corto ci si aspetta qualche cosa di diverso da quello che è stato nella realtà. Il giro corto si è concluso con una pagaiata di 20 Km, non proprio "bruscolini" per il bambino di 10 anni e per suo fratello, di qualche anno più grande, che hanno concluso senza "traini" la pagaiata. Complimenti a Elia e Loris, ed anche ai loro genitori per supportarli, senza mai spingerli troppo, in questa passione famigliare: quattro persone con quattro kayak singoli!
Complimenti ad Andrea che dopo quasi un anno di problemi per fratture varie alle caviglie, ricomincia finalmente a pagaiare, e complimenti anche a Mirella, sua moglie, che ha avuto oggi, su un doppio, il suo battesimo del kayak. Complimenti anche a Giorgio che, dopo quasi un anno di vicissitudini varie, riprende a pagaiare.


Gli altri hanno attraversato il golfo e proseguito costeggiando la riva est verso Omegna, lasciando il campo libero ai due mezzi antincendio che continuavano la loro battaglia alle fiamme saltellando tra il lago e la collina. A dire il vero non abbiamo visto grandi fiamme, solo tanto fumo che, spinto dalla brezza, si alzava denso verso la cima della montagna, dando l'impressione che a bruciare fosse il sottobosco non proprio secco, mentre le piante, ancora verdi e con poche foglie, ne restassero quasi immuni...
L'andatura è stata molto lenta, tutti intenti ad osservare l'opera di spegnimento più che la costa alla nostra destra.
Consultato l'orologio e... il nostro appetito, abbiamo deciso di non costeggiare la città e, all'inizio di Omegna, abbiamo attraversato il lago, dirigendoci a nord ovest verso una comoda spiaggetta, per la pausa pranzo.
Generalmente ognuno si porta il necessario per uno spuntino, senza abbuffarsi, così da restare leggero per la pagaiata del ritorno. Tuttavia, ci sono spesso delle occasioni speciali nelle quali, oltre al necessario, dai gavoni sbucano torte di varia fattura, cannoncini ripieni di diverse creme, cioccolatini al caffè e liquore, bottiglie di vino e... di liquori... e questa sembra proprio essere una di tali occasioni.
Quindi addio al pasto frugale e leggero: ci toccherà una partenza molto rallentata, con difficoltà a restare seduti ed inclinati in avanti, e per almeno mezz'ora la pagaia sembrerà diventata un macigno... il solito effetto collaterale delle pause di certi incontri "speciali".
Prima delle sbarco per la pausa pranzo, l'incendio sembrava domato e, dopo qualche sorvolo di ricognizione, i mezzi antincendio se ne sono andati.
Purtroppo, quando siamo ripartiti, si scorgeva ancora del fumo nello stesso punto dell'incendio precedente, segno che la battaglia non era ancora finita. Infatti, poco dopo il nostro passaggio nei pressi della zona, gli aerei antincendio sono ricomparsi ed hanno ripreso il loro lavoro: per noi è stata una giornata di vacanza e distrazione, ma mi sembra doveroso rivolgere un ringraziamento ai "pompieri volanti" che, invece, per tutto il giorno e senza un attimo di tregua, hanno dovuto restare ben concentrati su quello che stavano facendo.


Abbiamo costeggiato verso sud la riva ovest del lago fino alla punta di Pella, poi attraversato sull'Isola di San Giulio, e poi nuovamente attraversato sulla riva est, poco dopo Orta, per completare il giro costeggiando fino al punto di partenza al Lido di Gozzano.
Prima ho scritto che alcuni incontri sono un po' speciali, e questo è stato uno di essi perché ci è capitato di incontrare persone che, per via delle distanze geografiche o di assenze dovute a vari motivi, vediamo raramente, e questo ci ha reso veramente contenti di essere stati 2 dei 36 partecipanti.
Siamo arrivati un po' alla spicciolata, vittime quasi tutti della "sindrome del cammello" che colpisce spesso la fine di incontri con numerosi partecipanti: quando si intravede la fine della gita, inconsapevolmente si tende ad accelerare per arrivare prima, come fanno i cammelli quando vedono in lontananza un oasi...
Sono seguite poi le operazioni di svuotamento dei kayak ed il loro carico sull'auto, sempre con grande collaborazione reciproca; e poi... l'immancabile birra in compagnia, alla quale in una decina, abbiamo fatto seguire anche una pizza, per prolungare ancora un poco la splendida giornata che abbiamo trascorso insieme: "ciao a tutti, e arrivederci alla prossima..."


We have collected with great pleasure the Luciano's invitation for "An eight on Cusio", the meeting on Orta Lake which has become one of the "classic" gatherings on the northern lakes.
We have reached the Gozzano Beach toward Saturday at midnight, coming back from the National Museum of the Antarctic in Genova, where we had gone already armed with all the equipment for the next day and with the project to sleep in the car.
Luciano and Giorgio were arrived a few minutes before from Sesta Godano, and the meeting has been celebrated with a "sip" of licorice brandy. We drank with the only "therapeutic purpose" to assume a natural tranquilizer for better resting during the night. And so was...
The Sunday launching is scheduled at 10.00 am but, wanting to do all the things calmly, including a hearty breakfast in a bar in Gozzano, we putted the alarm clock at 7.00 am.
In the morning the sky is covered, but some blue flash here and there, lead us to be hopeful. At about 8:30 am we are going to slowly prepare the kayaks and the equipments, well aware that it was a very long and difficult job, because of the numerous stop to greet and exchange few words with other friends who began to arrive in the meanwhile.
At 10.00 am, after a quick briefing during which Luciano described the path and the ritual recommendations, we found ourselves in 36, with the age ranging from 10 to 75 years, distributed in 30 single and 3 double kayaks.
In the meantime, the sky had opened and the day promised to be very beautiful, apart a pretty cool light breeze exhaled toward north, but that not worried us because it gently urges to our destination. 


Before launching, many of us had noticed some smoke, originate from the west mountain ridge, beyond the St. Giulio island; to the beginning it seemed the smoke produced by a dry leaves bonfire, as the farmers often do... but in the Autumn however, not now, in the Spring!
Shortly time, that "bonfire" was extended above the mountain becoming a real fire, with the smoke visible from a long distance. Soon appeared a Canadair airplane and a fireproof helicopter that, after downloading the first reddish extinguishing liquid, for several hours have shuttling between the lake and the nearby mountains, before succeeding the flames.
Maybe, an unwary people thrown a cigarette butt on the run along the lake road, and the dry and the light breeze did the rest...
In order not to disturb the fire-fighting aircraft we coasted west to Pella, then crossed to the St. Giulio Island, where we waited a few minutes for the landing, loading and launching operations of some passenger boats.
At the end we passed... and, after south lined the island, we aimed to Orta, immediately after the square, not to further interfere with the passenger boat routes that ply the island.


At the Pettenasco Gulf the group separates: who cannot stay for the whole day, is tired or wants to paddle the short trip, will land to the end gulf beach; the other ones will continue with the rest of the lake. Speaking about a short trip, normally we expect something different from what was in reality. The short trip was concluded with a 11 NM paddled, not really "peanuts" for the 10 year-old child and for his brother, a few older, that have concluded without any "pulling" the paddle. Our compliments to Elia and Loris, and also to their parents who support them, never too much pushing them, in this family passion: four people with four single kayaks!
Our compliments to Andrea, who later almost one year problems for various ankles fractures, is finally restart paddling, and compliments also to Mirella, his wife, who had today, on a double, her kayak baptism.
Our compliments to Giorgio who, later almost one year of various vicissitudes, resume paddling. 


Others crossed the gulf and continued along the east coast to Omegna, leaving the field to the two fire-fighting aircrafts to continue their battle with the fire by jumping between the lake and the hill.
To be honest, we did not see big flames, only so much smoke that, pushed by the breeze, heavy rose to the top of the mountain, giving the impression that burning was the undergrowth not quite dry, while the plants, still green and with few leaves, has remained almost immune...
The kayak pace was very slow, we are all intent on more observing the fire fighting than the coast on our right.
Consulted our clock and... our appetite, we decided not to pass by the city, and at the Omegna beginning, we crossed the lake, heading north west to a convenient beach for lunch.
Usually everyone brings the need for a snack, not overeat, to remain light for the go back paddling.
However, there are often special occasions in which, in addition to the need, from the hatches come out various cakes, many creams filled pastries, liqueur coffee chocolates, wine bottles and liquor... and this seems to be one of those occasions.
So goodbye to the frugal and light meal: we'll have a very slow start, hard to stay seated and leaning forward, and for at least an half hour the paddle seems to become a rock ... the usual side effect of certain "special" meetings breaks.
Before the lunch break landing, the fire seemed subdued and, after a few of reconnaissance flights, the fire-fighting aircrafts are gone. Unfortunately, when we left, we still could see the smoke of the fire at the same point, a sign that the battle was not over yet. In fact, shortly after we passed near the area, the fire-fighting aircrafts have reappeared and resumed their work: for us was a vacation and distraction day, but it seems only right to thank the firefighters who, instead, for all the day and without a moment's respite, had to remain firmly focused on what they were doing.


We coasted the lake south west shore up to the Pella's tip, then crossed to the St.Giulio Island, and then crossed to the east shore again, shortly after Orta, to complete round coasting up to the departure point at the Gozzano beach.
Before I wrote that some meetings are a bit special, and this was one of them because we happened to meet people who, because of geographical distances or of their absences due to various reasons, we meet them rarely, and we really pleased to have been two of the 36 participants.
We arrived a little fragmented, almost all of us victims of the "camel's syndrome" that often affects the end of many participant meetings: when you can see the end of the trip, you tend unconsciously to speed up to anticipate the arrival, as the camels do when they see in distance an oasis...
We then emptied the kayaks and then loaded them on the cars, always with great mutual cooperation, and then... the ever present beer, and after, ten of us, we continued with a pizza, to extend a little bit more the beautiful day we spent together: "Hello everyone, and see you soon..."

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